domenica 1 luglio 2018

APOCALISSE E CERCHI NEL GRANO. INIZIA L'ULTIMA FASE DELLA PROFEZIA (seconda parte) - Pier Giorgio Caria

APOCALISSE E CERCHI NEL GRANO



INIZIA L'ULTIMA FASE DELLA PROFEZIA

Pier Giorgio Caria

(seconda parte)



Prendendo in considerazione altri aspetti di questo pittogramma vediamo che la stella è circondata da 14 motivi ornamentali che inizialmente abbiamo identificato con le ali degli Angeli (vedi fotografia in alto). E' perlomeno curioso che recentemente, il 14 maggio 2018, gli Stati Uniti d'America abbiano aperto la loro ambasciata a Gerusalemme, esacerbando ulteriormente le già fortissime tensioni presenti in quella zona del mondo e che abbiamo visto essere la sede del compimento profetico dell'Apocalisse. Il mese di questo evento, abbiamo visto, è maggio, il quinto mese dell'anno, che è il mese e il numero della Madonna, protagonista del compimento profetico e identificata come la "Donna vestita di sole" nel capitolo 12 dell'Apocalisse. E' proprio nello stesso campo dove è apparso il pittogramma della stella a sette punte, che nel 2014 comparvero due cerchi nel grano che simboleggiavano la Santissima Madre e l'Anticristo cioè, di nuovo, un messaggio riguardante l'Apocalisse.




Ancora, il cerchio nel grano è comparso nella notte tra il 3 e il 4 giugno 2018, praticamente quasi in contemporanea con l'esplosione del "vulcano del fuoco" in Guatemala, nazione che è tata la seconda, dopo gli Stati Uniti, ad aprire la sua ambasciata a Gerusalemme. Un caso? Non so dirlo con certezza, ma la natura, a volte, ci dà dei messaggi che dobbiamo, se lo vogliamo, capire seppur sono segni di sofferenza, dolore e lutto. Sofferenze che come ho già spiegato, in base alla Legge di Causa ed Effetto, l'umanità attira su di sé con il proprio agire.

A volte i cosmici autori dei pittogrammi inglobano nel simbolismo elementi naturali od orografici, presenti vicino alla figura da loro stampata al suolo. Esaminando ulteriormente la foto del pittogramma del 4 giugno 2018, vediamo che uno dei raggi della stella o Angelo, punta verso un tumulo che potremmo identificare quale simbolo di un monte e il monte di maggior rilievo lo ritroviamo in Apocalisse 14, 1-5: "1 Poi guardai ed ecco l'Agnello ritto sul monte Sion e insieme 144.000 persone che recavano scritto sulla fronte il suo nome e il nome del Padre suo 2 Udii una voce che veniva dal cielo come un fragore di grandi acque e come un rimbombo di forte tuono. La voce che udii era come quella di suonatori di arpa che si accompagnano nel canto con le loro arpe. Essi cantavano un cantico nuovo davanti al trono e davanti ai quattro esseri viventi e ai vegliardi. E nessuno poteva comprendere quel cantico se non i 144.000, i redenti della Terra. 4 Questi non si sono contaminati con donne, sono infatti vergini e seguono l'Agnello dovunque va. essi sono stati redenti tra gli uomini come primizie per Dio e per l'agnello. 5 Non fu trovata menzogna sulla loro bocca; sono senza macchia. 

Il riferimento ai 144.000 eletti che ora hanno il marchio di Cristo e di Dio sulla fronte e che solo loro possono capire il "cantico", penso significhi che solo i risvegliati, i segnati, possono comprendere le parole della Legge e profetiche e adeguare la loro vita al progetto di Dio in modo da salvarsi. Un riferimento, ritengo, a quanto scritto in Matteo 13, 13-15: "13  Perciò io parlo loro in parabole, perché vedendo non vedano e udendo non odano né comprendano. 14 Così si adempie in loro la profezia di Isaia, che dice: "voi udirete, ma non intenderete; guarderete, ma non vedrete. 15 Perché il cuore di questo popolo è divenuto insensibile, essi sono diventati duri d'orecchi e hanno chiuso gli occhi, perché non vedano con gli occhi e non odano con gli orecchi e non intendano col cuore e non si convertano e io li guarisca".

Ho scritto in precedenza che Eugenio Siragusa ha rappresentato la manifestazione in questo tempo dello spirito di Giovanni, che è stato definito anche l'Annunciatore dell'Apocalisse. La profezia relativa la troviamo in Apocalisse 8, 13: " 13  Vidi poi e udii un'aquila che volava nell'alto del cielo e gridava a gran voce: "Guai, guai, guai agli abitanti della Terra al suono degli ultimi squilli di tromba che i tre Angeli stanno per suonare!".
Uno dei simboli più importanti che Eugenio ha dato a coloro che hanno compreso e seguito la sua opera profetica, è stato un monile proprio a forma di stella a sette punte. Al centro del monile è incastonato un rubino sintetico a forma di tetraedro e, come sappiamo, il tetraedro è uno dei cinque solidi platonici e rappresenta l'elemento fuoco, quindi l'energia. In effetti, secondo quanto detto ad Eugenio dagli esseri di Luce che lo contattavano e che gli dissero come doveva essere tagliato il rubino, il monile così come lo vediamo, ha il compito di convogliare e concentrare l'energia solare nel plesso così da dinamizzare e amplificare l'energia biopsichica del soggetto che lo porta. Nella foto vediamo Eugenio Siragusa che indossa il monile che emette un particolare riflesso di luce. 



Osservando con attenzione il pittogramma, vediamo con chiarezza che nel centro gli steli sono piegati a spirale, formano un vortice che indica un dinamismo energetico. Per cui, considerando tutto quanto detto sinora ritengo che si possa fare, senza paura di sbagliare, anche questo ennesimo collegamento tra il cerchio nel grano del 4 giugno 2018, il libro dell'Apocalisse e l'opera di Eugenio Siragusa. Va anche detto che il prosecutore dell'Opera annunciatrice dello spirito giovanneo, secondo i messaggi dati ad Eugenio stesso dagli esseri solari, è lo stigmatizzato Giorgio Bongiovanni che, a sua volta, ha adottato lo stesso monile come simbolo della sua missione. In una recente conferenza, svoltasi a Garbagnate, il 22 aprile 2017, Giorgio Bongiovanni ha rivelato una profezia che gli fece la Madonna il 2 settembre 1989, data in cui ricevette le stigmate sulle mani. Lascio a Giorgio la spiegazione con le sue stesse parole della profezia che gli fece la Santissima Vergine: 
"Dovrai viaggiare per il mondo, visitare tante città, ma nell'ultima parte dovrai essere messaggero del Padre Adonai perché dovrai additare la faccia dell'Anticristo e annunciare la seconda venuta di Gesù nel mondo. Lo spirito di Elia personificherà il tuo corpo e la tua mente." Il significato lo lascio a voi... Perché lo "spirito di Elia" in quei giorni?!?... Perché lo spirito di Elia, nei giorni in cui si compirà il centenario di Fatima, tornerà sulla Terra e quindi sarei dovuto essere strumento dello spirito di Elia che annuncerà al mondo la manifestazione di Cristo e la vendetta di Dio contro gli uomini. La vendetta di Dio non è la stessa degli uomini. "Annuncerai al mondo la vendetta, cioè la giustizia di Dio". Ogni volta che Elia annuncerà la giustizia, si scateneranno sulla Terra le forze della natura per martoriare gli uomini. In quel tempo si scateneranno sulla Terra tutti i Demoni che faranno un gran pandemonio con gli spiriti degli uomini e quando Elia chiamerà, radunerà l'esercito di Dio, Queste cose non le ho mai rivelate, all'epoca, la Madonna mi disse che avrei potuto rivelarle nel centenario di Fatima, quindi ora è venuto il momento in cui Elia annuncia la giustizia di Dio, che a partire dal 2017 potrà avvenire in qualsiasi momento".
Elia è uno dei due testimoni di cui parla l'Apocalisse e, come ho già citato, lo troviamo nei versetti da 3 a 13 in Apocalisse 11. Siccome Elia è stato incarnato anche come Giovanni Battista, fatto che conferma lo stesso Gesù in Matteo 11, 13-15: "13 La Legge e tutti i Profeti infatti hanno profetato fino a Giovanni. 14 E se lo volete accettare, egli è quell'Elia che deve venire. 15 Chi ha orecchi intenda. 

Abbiamo un'ulteriore conferma che questo è il tempo in cui la profezia della Rivelazione xsta giungendo al suo compimento attraverso una moderna profezia fatta da papa Giovanni XXIII, in cui ritroviamo il numero 7 ed è riportata nel libro di Pier Carpi, "Le profezie di papa Giovanni" a pagina 158: "Il settimo anno cadde il settimo velo di Salomè, ma non esiste imperatore, non esiste chi sappia alzare la spada e recidere il collo di Giovanni. Il tempo è vicino".
A questa profezia di papa Giovanni, scritta nel 11935, fa eco un messaggio di Eugenio Siragusa del 30 agosto 1964, di cui riporto il brano più importante attinente a quanto appena scritto:

"GESU' CHIAMO' PRESSO DI SE' GIOVANNI IL BATTISTA, CHE ERA IN PARI TEMPO ANCHE ELIA, MA CHE I PRESENTI NON CONOSCEVANO CHE NELLA PERSONA DEL BATTISTA E GLI DISSE AD ALTA VOCE AL COSPETTO DI TUTTI: 'TU SEI STATO IL MIO PRECURSORE; ADESSO NEL TEMPO DELLA VISITAZIONE DELL'UMANITA', MA LO SARAI DI NUOVO QUANDO L'ALBA SORGERA' DI QUESTA GRANDE EPOCA DELLA QUALE HO PARLATO. TUTTAVIA GLI UOMINI NON TI RICONOSCERANNO, AD ONTA CHE TU SARAI CONSCIO CHI TU VERAMENTE SEI, POICHE' QUEST'ULTIMA PROVA NELLA CARNE TI ASPETTA, DEVE DIVENIRE LA PIETRA FONDAMENTALE DELL'EDIFIZIO DELL'ANNUNZIANTESI REGNO DELLA PACE. AVVERRA' BENSI' CHE GLI UOMINI IN QUEI TUOI TEMPI DI VITA TERRENA DI ALLORA, BEN POCO SI CURERANNO DELLA TUA PAROLA, MA QUESTA VERRA' IMPRESSA LORO NELL'ANIMA A CARATTERI ROVENTI, AFFINCHE' CIO' NON DI MENO ABBIANO A SENTIRLA QUANDO SI SARANNO LIBERATI DEL CORPO. ORA QUESTA TUA PAROLA SARA' LA MIA PAROLA ED IO CHIAMERO' A RISPONDERE CHIUNQUE L'AVRA' INTESA..."

Da quanto visto sinora, è evidente la straordinaria portata profetica di questo magnifico pittogramma a ulteriore conferma che i "segni in terra e in cielo" si stanno manifestando, mentre un'umanità cieca e sorda non si rende conto o forse preferisce non rendersi conto, che l'epopea terrestre sta avvicinandosi inesorabilmente al suo epilogo e che tutti dovremo rendere conto delle nostre opere al "tremendo Giudice" che presto squarcerà i cieli di questo pianeta.

P. G. Caria, 7 giugno 2018




  

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