venerdì 30 ottobre 2015

Le stagioni dello Spirito (parte quarta)

Le stagioni dello Spirito


(parte quarta)

[...Al primo gruppo apparteneva Lucifero, una meravigliosa e splendente entità, estremamente saggia e piena d'amore. Questo essere, a causa della sua devozione ad entità ancora più elevate, impegnate a realizzare la volontà divina, accettò di agire da seduttore e di tentare gli uomini, in modo da interferire con la situazione quale allora esisteva sulla Terra...]

A causa  delle loro mille sfumature, questi argomenti sono difficili da trattare usando il vostro linguaggio. Ciò è particolarmente vero in questo caso, in questo caso, in quanto ciò che accadde allora non ha nessun equivalente nelle vostre esperienze attuali. Lucifero accettò che una parte del suo essere gli fosse "tolta" e diventasse un'entità separata, un riflesso di se stesso. Questo potrebbe essere paragonato, anche se in modo imperfetto, al rapporto che esiste fra la coscienza e l'inconscio di una persona. Il "riflesso" di Lucifero cominciò poi ad istigare i suoi fratelli terreni ad allontanarsi dalle leggi della creazione, alle quali avevano fino ad allora fedelmente obbedito. Una di queste leggi era quella che vietava di interferire con il processo evolutivo degli altri gruppi e delle altre razze, ed un'altra quella che proibiva la promiscuità sessuale.

Il "riflesso" di Lucifero riuscì a convincere all'incirca un terzo dei suoi fratelli, sia maschi che femmine, ad aiutarlo ad introdurre elementi di dissolutezza nei costumi sessuali dell'uomo.

La tentazione degli esseri umani avvenne in diverse fasi. La prima di queste fu di convincere i membri delle coppie che si erano formate grazie alla differenziazione degli ermafroditi originari, ad avere rapporti sessuali al di fuori della coppia, per il gusto di variare. Molti accettarono questa idea, anche se ciò comportò per l'umanità molta sofferenza a livello emotivo. Il dolore dell'abbandono per gli individui traditi fu particolarmente forte, in quanto quella era la prima volta che il loro cuore veniva ferito.

Il suggerimento di variare i rapporti sessuali non incontrò grandi resistenze, in quanto a quel tempo i membri della prima razza umana (l'astrale) erano già regolarmente in contatto con l'umanità successivamente sviluppatasi, allo scopo di essere da esempio e di introdurre nuovi insegnamenti. Fin dall'inizio della seconda creazione, essi avevano spesso visitato il pianeta, e si era stabilito un legame di grande affetto fra il gruppo più anziano e quello più giovane. Bisogna subito dire che gli insegnamenti e gli esempi fino ad allora dati non erano mai stati in contrasto con la legge divina. Al contrario, il gruppo proveniente dai piani superiori, che aveva molta più esperienza, aveva sempre aiutato il gruppo dei fratelli minori a crescere e a svilupparsi.

dopo averli convinti a diventare sessualmente promiscui fra di loro, fu facile indurre gli esseri umani ad accoppiarsi anche con i primi uomini. Fu questa la grande trasgressione alle leggi della creazione a cui si riferisce la Bibbia, con la tentazione di Eva da parte del Serpente. Vi è anche un secondo riferimento a questo evento quando viene detto che "i Figli di Dio guardarono le Figlie dell'uomo e le trovarono belle".

Non è necessario dare ulteriori dettagli su questo periodo di ibridazione incrociata, basti solo dire che la progenie che ne risultò includeva esseri di tutti i generi: mutanti, giganti, entità bestiali ed entità simili all'uomo.

Dal momento che uno dei due genitori di queste sfortunate creature era immortale, mentre l'altro era mortale, era in dubbio se dovessero o no esse stesse ricevere il dono dell'immortalità, decisione, questa, che spettava alle entità responsabili di guidare l'evoluzione delle razze presenti sul pianeta.

Fu deciso che queste creature ibride avessero un'essenza, o anima immortale, e questo dono fu esteso anche a tutto il resto dell'umanità. Questo fu un dono di fondamentale importanza e di inestimabile valore. Senza di esso l'uomo non sarebbe potuto arrivare al punto dove oggi sii trova; infatti insieme al dono dell'anima, egli ricevette anche quello della morte.

Non giochiamo con le parole, quando definiamo la morte un dono. Vedremo in seguito che il passaggio dal piano fisico ai piani più elevati rappresenta un elemento indispensabile nel processo di sviluppo dell'anima umana.

Quanto detto a proposito della trasgressione delle leggi universali da parte del genere umano potrebbe apparire contraddittorio. Infatti abbiamo affermato che fin dall'inizio l'umanità si è sviluppata secondo un piano ben preciso; come può, allora, l'unione sessuale fra la prima e la seconda razza essere stata una trasgressione alle leggi cosmiche? La soluzione di questo enigma risiede nel fatto che ogni piano di esistenza possiede le sue proprie leggi. A "livello umano", che comprende sia la prima e la seconda razza prima descritte, che tutte le altre numerose razze galattiche, è valida la legge del non accoppiarsi con individui di razze diverse dalla propria. Ma sul piano molto più elevato dal quale il destino del genere umano viene diretto, questa legge non ha valore assoluto e ad essa possono essere concesse delle deroghe per offrire maggiori opportunità di apprendimento e di crescita. E' esattamente questo che è avvenuto nella storia che abbiamo riportato.

Ritornando al tema della morte, è opportuno ricordare che prima della trasgressione, gli esseri umani sulla Terra non vi andavano soggetti. Le condizioni atmosferiche ed energetiche del pianeta erano tali da consentire la continua rigenerazione dei tessuti danneggiati e così l'invecchiamento e la morte erano fenomeni sconosciuti. Solo pochi sanno che anche oggi sarebbe possibile ripristinare le condizioni originarie, modificando la costituzione chimica dell'atmosfera ed alterando le abitudini emotive e mentali degli esseri umani. Molte delle sofferenze procurate dalle malattie e dalla morte prematura potrebbero essere eliminate, se gli uomini comprendessero che tutto il loro essere, inclusi il corpo fisico, viene profondamente influenzato dai pensieri e dalle emozioni e che, emozioni negative, quali l'odio e il risentimento, hanno sull'organismo un effetto non meno corrosivo di quello dell'acido di una batteria d'automobile.

All'epoca dunque la razza umana non conosceva la morte. Il regno animale, invece, era esattamente come oggi. Le anime degli animali erano soggette al ciclo delle rinascite ed erano in grado di entrare ed uscire dal piano terreno con la massima facilità; per loro il processo della reincarnazione non presentava difficoltà maggiori di quello dell'addormentarsi e del risvegliarsi.

Gli uomini di allora sapevano bene che gli animali si reincarnavano, non solo per il fatto che questa informazione faceva parte degli insegnamenti impartiti dalla prima razza umana, ma anche perché i loro sensi sottili erano molto più sviluppati di quanto non lo siano oggi e potevano, perciò, vedere chiaramente le anime animali arrivare alla nascita ed andar via alla morte.

Alla fine del periodo della tentazione, virtualmente tutti gli esseri umani avevano partecipato al processo dell'ibridazione incrociata; a tal punto fu chiaro a tutti che con il loro comportamento, per seguire il desiderio di piacere e di varietà, avevano letteralmente contaminato l'universo. La prova vivente di questo erano le povere creature nate dai rapporti contro natura. Queste erano in genere orribili e di livello spirituale molto basso, ma a quel tempo, il rispetto per la vita era tale che esse venivano lasciate libere di vivere in mezzo agli uomini, a perpetuo ricordo dei terribili effetti provocati dalla trasgressione della legge cosmica.

Gli esponenti della prima razza umana, oltre a tentare gli uomini, seminarono anche discordia fra di loro. Fecero questo, rivelando alcuni segreti riguardo all'ipnosi e a certe leggi universali (che oggi verrebbero chiamate magiche, in quanto non più comprese), la cui conoscenza donava il potere di influenzare e controllare gli altri. Molti esseri umani cominciarono ad avvalersi di tali insegnamenti oscuri e non ci volle molto prima che prendesse piede e si diffondesse l'idea che il proprio piacere ed il proprio interesse fossero più importanti di quelli degli altri. 
Questo concetto non appare affatto strano agli uomini moderni, in quanto la loro cultura è tutta basata sul presupposto che il proprio piacere, la propria ricchezza e la propria felicità vengano prima di qualunque altra cosa, incluso il benessere altrui. Il diritto alla vita, alla felicità ed alla libertà viene riconosciuto dalla costituzione americana come una prerogativa inalienabile dell'individuo e tutti i sistemi economici occidentali si fondano sul principio che ciascun individuo ha il sacrosanto diritto di perseguire i suoi interessi, anche a discapito di quelli altrui.

Non stiamo dicendo che i diritti e le libertà individuali non siano giusti, perché questo non sarebbe vero. Tutto ciò che vogliamo dire è che l'egoismo così diffuso fra gli uomini d'oggi trova pieno sostegno nelle idee economiche e politiche su sui è basata l'attuale civiltà occidentale. Non c'è perciò da meravigliarsi se tanto spesso gli esseri umani difendono così fieramente il loro diritto ad essere egoisti.

In quei tempi lontani, prima di essere stati tentati dai loro predecessori caduti, gli uomini ponevano l'interesse del loro gruppo al di sopra di quello personale. In particolare, ogni essere umano teneva di più alla felicità della sua anima gemella, che alla propria. L'idea di perseguire il proprio interesse a discapito di quello degli altri era del tutto estranea alla mentalità degli uomini di allora; di fatto, era addirittura sconosciuto il concetto di individualità separata.

Giungiamo così ad un punto veramente cruciale. Infatti, uno degli stadi più importanti del lungo pellegrinaggio del genere umano nel suo processo evolutivo, è stato quello dello sviluppo dell'individualità, della capacità di vedere se stessi distinti e separati dal gruppo di appartenenza, pur continuando a sentirsi degni agli occhi di Dio.

Ci si rese conto che, come spesso avviene nel genere umano, per raggiungere il "giusto mezzo" anche in questo caso era necessario che, dopo aver oscillato in una direzione, il pendolo oscillasse nella direzione completamente opposta. Prima di raggiungere il giusto equilibrio, prima, cioè, di essere in grado di stimare se stessi come individui, da una parte, e di rispettare l'individualità e la libertà degli altri, dall'altra, era necessario che gli uomini esplorassero tutte le sfaccettature dell'individualismo, anche nei suoi aspetti più estremi, quali l'egoismo, la mancanza di scrupoli, il controllo sugli altri, ecc. Si sperava in questo modo che grazie al dolore es alle sofferenze derivanti da questi comportamenti aberranti, gli uomini avrebbero capito da soli che non è nell'ordine delle cose mettere il proprio interesse avanti a quello altrui. Se questo metodo avesse funzionato, si sarebbe ottenuta un'armoniosa miscela di sano individualismo, sana autostima e sana capacità di affermare se stessi, da un lato, e di altruismo e capacità di sacrificio, dall'altra.

Non è difficile capire perché molte delle guide dell'umanità che successivamente si incarnarono sul piano terreno, incluso Gesù di Nazareth, abbiano insistito sul fatto che il sentiero più sicuro per raggiungere il centro interiore divino è quello della purificazione, dell'innocuità e dell'amore. Il loro scopo, ovviamente, era quello di riportare il pendolo alla sua posizione d'equilibrio, dal momento che l'uomo aveva ormai raggiunto il culmine dell'individualismo e della separatività.

E' adesso più facile capire come il tentativo da parte di Lucifero e dei suoi seguaci di convincere gli uomini ad essere egoisti e senza scrupoli, servisse il più vasto piano delle grandi entità che erano alla guida del pianeta. anche se all'apparenza non aveva niente di spirituale, ed anzi, appariva basato sulle motivazioni più oscure (e, come tale, infatti, fu percepito dagli uomini che rifiutarono di parteciparvi), senza di esso gli esseri umani non avrebbero ricevuto il necessario stimolo ad andare nella direzione di sviluppare l'individualità ed il rispetto di se stessi in quanto individui. 








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