giovedì 20 marzo 2014

Civiltà extraterrestre: a confronto con una super-civiltà (parte seconda)


A CONFRONTO CON UNA
SUPER-CIVILTA'

Capitolo 1


(parte seconda)


L'incontro con gli Iargani


La mattina presto, dopo aver ripetutamente battuto sul disco con l'asta uncinata, la grande piattaforma rotonda riemerge e, alla luce dell sole, tutta la scena appare imponente. Il materiale di cui essa era composta appariva liscio come pietra smerigliata, di colore grigio. Miriam era terrorizzata all'idea che Stefan dovesse entrare in quell'enorme oggetto immerso, ma ormai tutto era deciso.

Sceso dalla barca e ripetuto il percorso della sera prima, arriva sulla piattaforma, rimette calze e scarpe e si avvia, armato di cibo, thermos e blocco per note, alla ricerca della botola che gli avevano descritto. Dopo aver cominciato a scendere una scaletta, saluta Miriam promettendole che sarebbe tornato nel pomeriggio alle cinque precise.

Stefan, a questo punto, descrive tutto ciò che vede, mentre una voce, sempre in inglese, lo guida per farlo accomodare nello spazio predisposto per l'incontro. I primi dialoghi di ulteriore presentazione avvengono in un vano scuro - circa 15 metri di diametro per 3 di altezza - , seduto su una specie di poltrona molto comoda. Sente solo la voce, ma non vede colui che parla. Quando gli annunzia che a breve avrebbe potuto vedere i suoi interlocutori, la voce lo rassicura ringraziandolo di aver accettato questo incontro. Lo invita poi a guardare verso la finestra a destra dello schermo perché stavano per accendere la luce e lui avrebbe potuto vederli dentro la cupola di navigazione.

Nonostante fosse preparato, una paralizzante sensazione di angoscia lo assale. Uno strano formicolio gli passa dalla nuca, lungo il collo e le scapole.
Dietro ad un vetro di separazione siedono in semicerchio, come intorno ad un tavolo da conferenza, otto strani Esseri di forma umana. I loro volti e le loro figure, come già aveva intravisto la sera prima, esprimono un aspetto quasi animalesco ed una grande forza fisica e al tempo stesso manifestano un'altera superiorità intellettuale. Sul libro Stefan descrive con grande dovizia di dettagli il loro aspetto ed i loro vestiti, ma subito dopo riprende raccontando la premessa da loro fatta prima di iniziare il dialogo.
Gli dicono che loro appartengono ad una civiltà con uno sviluppo tecnologico, mentale e sociale molto più avanzato del nostro. Grazie allo schermo che ha davanti e a una serie di filmati, avrà modo di conoscere il loro pianeta e la loro civiltà. Ciò che vedrà e sentirà, sarà per lui sconvolgente e per questo faranno il possibile affinché la sua libertà di pensiero non sia offesa.
Instilleranno in lui "conoscenza", non "persuasione" e lo faranno utilizzando una macchina capace di trasmettere le informazioni.
Durante la visualizzazione dei filmati il commento servirà soltanto a indirizzare l'attenzione su un determinato soggetto; questo è ciò che loro chiamano "sintonizzazione". La trasmissione dell'informazione avviene invece per radiazione e resterà registrata nella memoria.

Questa è all'incirca la conversazione preliminare.


Filmati tridimensionali per conoscere Iarga

Come annunziato, molta parte del tempo è trascorso guardando filmati visualizzati su uno schermo curvo e con una tecnologia tridimensionale assolutamente efficace. La fedeltà dell'immagine è talmente elevata tanto da non rendersi conto di una qualsiasi differenza rispetto alla realtà.

La prima scena che gli fanno vedere, da una ripresa spaziale, è il loro pianeta bianco-rosa che chiamano IARGA.

Lo spettacolo è maestoso; il pianeta è completamente ricoperto di nubi. Attorno al pianeta ci sono due grandi anelli concentrici, simili agli anelli del nostro pianeta Saturno. Si vede anche una grande luna, che presenta lo stesso aspetto butterato della nostra.
Iarga, il paese di questi astronauti, è un pianeta di un altro sistema solare a circa dieci anni luce dal nostro. Il diametro e il volume sono più grandi di quelli della Terra. La velocità di rotazione però è minore, cosicché la durata del giorno e della notte è più lunga che da noi. A causa di un'atmosfera densa, di composizione molto diversa dalla nostra e di una pressione molto elevata, Iarga non ha una luce solare come noi la conosciamo.
Essi definiscono la Terra come un pianeta blu, dalla luce fulgida e definiscono Iarga come un pianeta verde dalla luce soffusa.

Il filmato, ripreso da un disco volante, prosegue mostrando la fase di avvicinamento al pianeta. Oltrepassata la coltre di nubi, la visione consente di vedere bene la superficie del pianeta e, arrivato in prossimità, la sorvola a velocità sostenuta, mostrando territori, centri abitati, vie di comunicazione su rotaia magnetica e ogni genere di paesaggio pianeggiante e montano. Stefan nel suo libro si sofferma a descrivere con minuzia di particolari, ma poi riprende a raccontare i dialoghi fatti durante questa e altre visioni.

Il primo dialogo s'incentra sul loro tipo di abitazioni e sulla densità della popolazione. Rispetto alla Terra, Iarga è percentualmente molto più coperta dalle acque e la terra emersa viene sfruttata intensamente sia per la produzione alimentare che per le abitazioni. I centri abitati sono costituiti da cilindri di abitazione di circa 300 metri di diametro e cento in altezza e sono coperti con una cupola di vetro massiccio resistente a qualsiasi sollecitazione e intemperia. Al centro c'è una colonna portante che unisce il massiccio basamento alla copertura trasparente. Il basamento, l'edificio e la copertura costituiscono un monoblocco estremamente compatto e resistente che potrebbe essere capovolto senza subire danni strutturali. Probabilmente queste abitazioni sono pensate per resistere ai terremoti che su Iarga sono particolarmente forti. Sono progettate con materiali e soluzioni capaci di resistere migliaia di anni. Al centro, ogni cilindro dispone di un enorme giardino, al coperto e a temperatura controllata, di circa 260 metri di diametro (53.000 metri quadrati) con prati, laghetti, studiati per dare spazi di divertimento e di riposo a tutti gli abitanti. Le unità abitative sono delle scatole prefabbricate di circa 20 x 20 metri su due piani di tre metri di altezza (400+400 metri quadrati e una vetrata a vista di 120 metri quadrati), che vengono inserite in una struttura a pettine che garantisce una totale indipendenza della abitazioni e una separazione acustica perfetta. In caso di incendio o per altri problemi, possono essere sostituite e rimpiazzate da una nuova. Un cilindro abitativo ospita mediamente diecimila persone.

Grazie a queste tecnologie abitative, uguali su tutto il pianeta ed estremamente efficienti, la densità di popolazione è circa 100 volte superiore alla media terrestre, ma osservando il panorama a bordo del disco volante, non si ha affatto l'impressione che il pianeta sia sovraffollato. Attorno a questi cilindri abitati c'è moltissimo spazio e le vie di collegamento non sono intasate da persone o dal traffico. Si deve dire che le famiglie e la gente non hanno proprio la sensazione di vivere in un mondo sovraffollato.  

Se gli Iargani avessero a disposizione il pianeta Terra, con queste logiche costruttive e sociali avrebbero creato le condizioni per popolarla, in maniera comoda ed efficiente, con 600 miliardi di persone. Da questo si desume che i nostri problemi di sovraffollamento sono legati esclusivamente alla nostra inefficienza e non a un fatto oggettivo e insuperabile. Molti si chiederanno come sa possibile mantenere 600 miliardi di persone, quando noi non riusciamo a mantenerne in modo sufficiente nemmeno 6 miliardi.

Denaerde descrive in modo dettagliato i loro sistemi meccanizzati per un'agricoltura sana, intensiva e variegata. Sistemi che garantiscono cibo di ottima qualità e in quantità adeguata e costante per tutti gli abitanti. Affermano che per la loro costituzione fisica non possono esimersi da un uso modesto della carne. Per questo hanno individuato sistemi di produzione della carne che escludono la sofferenza degli animali. Loro oltre ad essere scandalizzati per come gli uomini uccidono o fanno soffrire altri uomini, disapprovano anche i nostri criteri di allevamento e il rapporto che c'è con il mondo animale in genere.
Mentre presentano questi aspetti della vita su Iarga, essi affermano che una super-civiltà può essere realizzata solo se radicata sui valori di GIUSTIZIA, LIBERTA' ed EFFICIENZA.
Iniziano così a spiegare cosa intendono loro per efficienza, sottolineando il fatto che Stefan è rimasto sorpreso pensando alla densità di popolazione sul pianeta soprattutto per lo spazio che, nonostante il gran numero di abitanti per km quadrato, rimane disponibile. Ciò è possibile solo grazie all'efficienza. Senza di essa il loro mondo e la loro civiltà non potrebbero esistere.
I criteri di utilizzo del territorio ed i loro sistemi di produzione alimentare sono il primo tassello dell'efficienza, volto a garantire a tutti e in modo equo, le condizioni ottimali per una vita comoda e salubre.

Le abitazioni e la rete di comunicazione occupano la minima superficie al fine di garantire il massimo spazio per l'agricoltura ed i boschi. Le aree agricole sono sfruttate con tecnologie sofisticate per produrre la massima quantità di prodotti e mantenere la loro enorme popolazione. Le zone boschive sono finalizzate alla produzione di ossigeno e come zone ricreative mantenute con mezzi al massimo delle possibilità. Se noi dovessimo pensare a mezzi di trasporto efficienti, penseremmo ad automobili, treni, aerei ed elicotteri, ma mezzi così inefficienti, con tante parti mobili e suscettibili di usura e di manutenzione, rappresenterebbero, su Iarga, una vera e propria follia. Usano invece sistemi di trasporto rotaia-robot completamente automatici, con tipi di treno a forma di torpedine che si spostano senza alcun attrito. L'unica parte che può richiedere manutenzione sono le portiere, ma esse sono di tale qualità da pote resistere almeno un secolo.
Tutto è progettato, dai materiali alle soluzioni, per durare al massimo e per risparmiare risorse. A fine vita tutto iene riciclato. La cultura consumistica, su cui si fonda l'economia terrestre, è per loro inconcepibile, anche se ne capiscono le cause: economia basata sul profitto, tecnologie ancora in fase di sviluppo, ingiustizia e conseguente instabilità sociale, vita media bassa, visione del mondo orientata alla generazione presente e non a quelle future.

Un altro punto nodale per comprendere il loro concetto di efficienza è quello legato ai sistemi di comunicazione. Dunque, tutto il pianeta è collegato con i sistemi a rotaia magnetica e torpedini che raggiungono una velocità massima di 400 Km/h. Questo non è un limite tecnologico, ma un limite collegato all'etica sulla sicurezza. Una velocità bassa, quindi, se paragonata ai nostri aerei!
Sollecitati da Stefan, però, gli Iargani esprimono una serie di considerazioni negative su questo nostro mezzo di trasporto. Secondo loro si tratta dimezzi "inefficienti", "pericolosi", ma soprattutto "asociali".

Essi sono una delle innumerevoli evidenze delle disuguaglianze e delle ingiustizie tipiche di una civiltà primitiva. Una piccolissima percentuale degli abitanti della Terra può utilizzare questi mezzi, mentre la grande massa si muove con treni, automobili, motociclette, biciclette e a piedi. Su Iarga tutti gli abitanti ii muovono utilizzando i sistemi a rotaia magnetica e la velocità media è da loro stimata in 5 volte quella dei nostri paesi più industrializzati. Se questo conteggio si facesse tenendo conto di tutti gli abitanti della Terra, inglobando, quindi le grandi masse povere del sud del mondo, probabilmente la velocità media su Iarga sarebbe centinaia di volte più alta di quella sulla Terra. Il "costo", in termini di lavoro per chilometro-passeggero, viene da essi stimato almeno dieci volte superiore a quello del loro sistema a rotaia. 
a sicurezza e il confort sono anch'essi molto più alti. Si muovono senza scosse e senza rumore, a parte il fruscio del vento. Con la loro posizione sopraelevata e le loro grandi superfici di vetro, offrono una vista splendida e gli interni sono realizzati con lusso raffinato. Non risentono delle varie condizioni atmosferiche e sono molto più sicure degli aerei. La loro frequenza è così elevata che non è necessario definire e rendere noti tabelle e orari.

A togliere ogni dubbio di Stefan sull'efficienza dei sistemi a rotaia magnetica è il prendere atto, con cifre e filmati, che la capacità di trasporto di un singolo sistema a rotaia a 6 binari, utilizzato per collegare i blocchi di abitazione, è in grado di spostare un milione di passeggeri l'ora. Ciò tenendo conto solo dello strato superiore adibito alle torpedini, senza contare lo strato sottostante adibito alla movimentazione della automobili, previste per i piccoli spostamenti in definite aree non raggiunte dai binari.


Questi sistemi di comunicazione ci inducono a pensare: ma gli extraterrestri non dovrebbero viaggiare con i dischi volanti?  No, non è così! I dischi volanti sono sistemi molto costosi e si basano su due tecnologie antigravitazionali tra loro molto diverse. La prima, più economica e diffusa, è utilizzata per fare trasporti molto pesanti o per accedere in aree non raggiungibili con i sistemi a rotaia. Sono macchine che possono essere anche di piccola dimensione, ma che non possono uscire dal campo gravitazionale del pianeta, perché necessitano di questo per poter atterrare. La seconda, molto più costosa e sofisticata, è esclusivamente utilizzata per i viaggi interplanetari. I dischi volanti che noi conosciamo sono generalmente dischi del primo tipo, sono portati entro il campo vibrazionale di un pianeta da quelle che in "ufologia" sono chiamate "astronavi madre", ovvero dischi volanti per viaggi interplanetari di secondo tipo. Le "astronavi madre" sono sempre di grandi e grandissime dimensioni e non si prestano a facili atterraggi, in quanto producono rumori, campi magnetici e spostamenti d'aria che interferiscono e danneggiano le zone di atterraggio, se queste non sono opportunamente scelte o predisposte.

I più importanti sistemi a rotaia sono quelli che attraversano gli oceani. Appare sullo schermo una splendida struttura di colore arancione, ad almeno 20 metri di altezza sull'acqua. I piloni di sostegno si innalzano su sfere enormi che hanno la funzione di galleggianti. Il potere di galleggiamento è maggiore di quello richiesto dai carichi massimi, cosicché essi tendono verso l'alto, ma pesanti cavi elastici con un ancoraggio sul fondo dell'oceano tengono la struttura sott'acqua.
Le sfere sono sistemate sott'acqua ad una profondità di sicurezza tale che la stessa risulti calma nelle peggiori condizioni di tempo, mentre il ponte ha un'altezza tale da restare fuori dalla portata delle onde. Il risultato è un ponte galleggiante stabile in tutte le circostanze. 
Questi treni fluttuano scorrendo lungo campi magnetici. Mediante la polarità e l'intensità del campo fra espansioni e rotaie, le prime fluttuano in modo assolutamente libero al centro delle rotaie cave, quindi senza toccarle. I vagoni, lunghi circa 50 metri, con quattro articolazioni quasi invisibili, sono di fatto grandi scatole di materiale apparentemente plastico, sostenute per tutta la loro lunghezza. Non presentano nessuna parte mobile. A bordo non c'è personale; avanzano o frenano mediante campi magnetici mobili che si muovono rapidamente lungo le rotaie magnetiche cave. Il servizio ha luogo a partire da grandi centri di controllo elettronico e quasi del tutto automaticamente.

Esistono anche i treni destinati al trasporto delle merci. In effetti si tratta di contenitori a destinazione automatica. Essi sono caricati, poi il treno "fantasma" parte, senza anima viva a bordo e individua da solo il percorso verso il luogo di destinazione. Si muove senza rumori, scosse e vibrazioni e di notte anche senza illuminazione. 

Guardando questi filmati Stefan, che è un ingegnere, non solo rimane colpito dalle tecnologie sviluppate dagli Iargani, ma anche dalle tante scene dentro i treni e gli ambienti domestici dove osserva la gente con il suo modo di muoversi e di stare insieme. Maschi e femmine che si abbracciano in modo per noi esagerato. Non solo all'interno della coppia o della famiglia, ma anche tra persone che non sembrano dello stesso gruppo familiare o amicale e forse al loro primo incontro.


Tornando ai sistemi a rotaia, Stefan chiede ai suoi interlocutori perché siano così robusti e sovradimensionati. Non sarebbe opportuno ottimizzare i dimensionamenti per produrli ad un costo minore?
Essi rispondono che ciò li obbligherebbe a rinunciare alla qualità, cosa per loro inconcepibile. Questa rete di binari, privi di attriti, è progettata per durare centinaia d'anni, ridurre i costi di manutenzione, di rifacimento e soprattutto risparmiare sulla materia prima.
Vedendo questi sistemi di comunicazione e trasporto Stefan si persuade che qui la parola "efficienza" ha ben altro significato che sulla Terra. Il loro modo di pensare è imperniato su di essa, si alzano con essa e con essa vanno a dormire. E' portata a tali conseguenze estreme da diventare un culto. Questo aspetto traspare in tutto ciò che fanno vedere e sentire. Si può forse dire che è una parte della loro filosofia di vita e, dal nostro punto di vista, quasi una religione. 
Mentre i filmati continuano a proporre viste aeree su montagne, laghi e ovunque si stagliano queste vie di comunicazione, l'immagine ripropone nuovamente una veduta su una nuova zona di abitazioni. Questa volta però Stefan la osserva con nuovi occhi. Con occhi che cominciano a comprendere qualcosa della perfezione di questo strano mondo. Un mondo che domina la sua sbalorditiva densità di popolazione con un'efficacia incredibile.
Un mondo senza ciminiere, gas di scarico, ingorghi e confusione. Ma adesso prende atto di qualcos'altro: la "giustizia" che essi si prefiggono continuamente. Sebbene fosse ancora all'inizio della conoscenza di questa lontana civiltà, egli comprende che su Iarga tutti gli uomini hanno gli stessi diritti. Vivono nelle stesse case, utilizzano le stesse auto e viaggiano sugli stessi treni. Non vi è traccia di povertà o ricchezza, nessuna differenza di nazionalità, razza o colore. Gli sorge il dubbio che questo sistema sia qualcosa di simile a quello comunista.

Il sistema economico universale unisce in sé sia aspetti del sistema comunista, sia quelli del sistema capitalista. Esso risponde a precise leggi naturali ed è l'unico che può portare l'umanità ad una super-civiltà stabile e quindi immortale.
Stefan chiede, allora, come si può misurare il grado di civiltà di una specie umana e la risposta è che essa si misura in base a come la comunità provvede a coloro che la compongono e quindi al disinteresse collettivo.  





(fine parte seconda)







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