Cari amici,
è trascorso diverso tempo da quando mi sono fatto vivo sul blog l'ultima volta... La vita non smette mai di sorprendere e così, esperienza dopo esperienza, tutto si muove alla velocità della luce, portando la vita di ognuno di noi sempre verso nuovi traguardi, verso nuove possibilità...
Per quello che mi riguarda, in questi ultimi sei mesi, ci sono stati dei grossi sconvolgimenti, che hanno messo a dura prova la mia capacità di "resistere" senza affondare, soprattutto agli scossoni emozionali che fanno seguito normalmente alla fine di una relazione; quella relazione che per me ha significato uno spaccato di paradiso bruscamente interrotto...
Ognuno di noi è libero di fare le proprie scelte, anche la persona amata, quando decide di percorrere una strada diversa o solitaria, nonostante l'amore bussi alla sua porta insistentemente perché la separazione da sé possa essere scongiurata!
Così, ancora una volta, l'acqua del fiume prende un nuovo corso, nonostante sia chiara la consapevolezza che quella stessa acqua, insieme a quelle di tutti gli altri fiumi, si incontrerà un giorno alla fine della sua corsa, in quella del mare, con tutte le altre...
Oggi, trovandomi in una situazione di necessità economica e abitativa praticamente inesistenti, mi trovo a fare esperienza in una cascina del Chierese (TO), ove si praticano seminari, incontri a carattere evolutivo e spirituale, ma soprattutto ove si tenta di ripristinare un "orto sinergico" (per chi non sapesse cosa significhi, può trovare un'ampia letteratura al riguardo su internet, per esempio apprezzando e considerando i preziosi contributi video di Antonio De Falco, che in Italia e nel mondo rappresenta il continuatore dell'esperienza di Emilia Hazelip, che egli considera la sua maestra e di Masanobu Fukuoka, il fautore dell'agricoltura 'naturale').
E' indubbio che il sentiero che abbiamo scelto di percorrere, soprattutto in questi tempi di grande cambiamento, ci è indicato dal nostro Sé Superiore, la voce della nostra anima. Nulla avviene per caso e tutto contribuisce alla nostra evoluzione, quando la cerchiamo e la desideriamo con tutto il cuore. E' vero, spesso siamo messi all'angolo da noi stessi con un'intensità e una crudezza che ci spaventa, ci rende attoniti e senza parole, poiché la parte umana rimane sconcertata e genuflessa di fronte all'impeto imperioso dell'anima! Ma, come si dice... "navigare necesse est".
A questo proposito vorrei condividere nuovamente un testo già apparso in questo blog che ben si confà all'esperienza che in parte sto vivendo in questo tempo e che considero foriera di nuovi sviluppi, non solo per me personalmente, ma anche per altre anime in cammino che, loro malgrado o con forza e determinazione, stanno vivendo questo momento così particolare, senza nemmeno la totale consapevolezza di essere pionieri del mondo che verrà. Il testo che qui ripropongo è accompagnato dal bel film documentario di Jack Montana, intitolato "Verso un nuovo mondo", che potete godervi da qui, come anticipo alla lettura del post, con l'apporto esclusivo di tre scene tagliate dal film: una sulla religione, una sui bambini indaco e una sull'alimentazione (quest'ultima un po' cruda per chi ha lo stomaco un po' debole).
Penso e spero comunque di fare cosa gradita a quanti di voi, perlomeno, si riconoscono in questo sogno, in questa visione di un mondo quale vorrebbero o in cui sono già immersi per scelta o per apparente disperazione. Spesso è proprio quando non si ha più nulla da perdere che si compiono le scelte più eroiche; è questa infatti l'epoca dei pionieri, degli allacciatori dei mondi, dei precursori di una nuova era che, volenti o nolenti, sta piantando con forza le sue radici sul terreno di questo nostro magnifico pianeta.
Considerate questo nuovo post come l'inizio di una nuova sfida, forse anche la vostra, come l'ultimo viaggio da compiere prima del riposo del guerriero che è in voi. Insieme sarà possibile realizzare il sogno di un mondo migliore, ripartendo dal contatto con la terra, con i suoi frutti, gli alberi, gli animali.
L'umanità è a un bivio: o cambia percorso o sarà destinata a sparire. Non siamo necessari all'evoluzione del pianeta; se dovessimo diventare troppo pericolosi, ne saremo disarcionati. E' già accaduto; potrebbe accadere ancora...
Ma perché resistere al cambiamento, se potrà finalmente scongiurare il rischio della nostra definitiva estinzione?!
Penso e spero comunque di fare cosa gradita a quanti di voi, perlomeno, si riconoscono in questo sogno, in questa visione di un mondo quale vorrebbero o in cui sono già immersi per scelta o per apparente disperazione. Spesso è proprio quando non si ha più nulla da perdere che si compiono le scelte più eroiche; è questa infatti l'epoca dei pionieri, degli allacciatori dei mondi, dei precursori di una nuova era che, volenti o nolenti, sta piantando con forza le sue radici sul terreno di questo nostro magnifico pianeta.
Considerate questo nuovo post come l'inizio di una nuova sfida, forse anche la vostra, come l'ultimo viaggio da compiere prima del riposo del guerriero che è in voi. Insieme sarà possibile realizzare il sogno di un mondo migliore, ripartendo dal contatto con la terra, con i suoi frutti, gli alberi, gli animali.
L'umanità è a un bivio: o cambia percorso o sarà destinata a sparire. Non siamo necessari all'evoluzione del pianeta; se dovessimo diventare troppo pericolosi, ne saremo disarcionati. E' già accaduto; potrebbe accadere ancora...
Ma perché resistere al cambiamento, se potrà finalmente scongiurare il rischio della nostra definitiva estinzione?!
Scene tagliate
la religione
Tagliato dalla censura di regime
i bambini indaco
Tagliato dalla censura di regime
l'alimentazione
Tagliato dalla censura di regime
VERSO UN NUOVO MONDO
Dinaweh
E' indubbio che la
realtà visibile si sta sgretolando ogni giorno di più e, come tutti noi ben
sappiamo, il processo di disintegrazione del vecchio è comunque, che lo si
voglia o no, sotto gli occhi di tutti.
A volte facciamo di tutto per continuare a incasellarci
dentro "sistemi" marcescenti, solo perché l'opinione comune,
"l'educazione" ci impongono di seguire alla lettera, ma l'impressione
che anche all'interno delle nostre famiglie percepiamo è che i nostri figli
sono i primi a mostrare tutta la loro insofferenza, per doversi imporre delle
regole che non sentono, che non hanno più nessun valore se non nel "perché
si è sempre fatto così". Non si tratta di voler demolire una costruzione
efficiente e bella a vedersi, quanto piuttosto di fare piazza pulita di quello
che resta di quella stessa costruzione, che si sgretola ogni giorno di più
davanti ai nostri occhi.
Possiamo avere il coraggio di pretendere da noi stessi
"il sentire del cuore" come l'unica strada da percorrere, senza la
quale ogni altra parola, scelta e determinazione non ha alcun motivo di essere
presa in considerazione.
Se guarderete con attenzione il video qui sopra avrete la
possibilità di comprendere quanto tutti gli Esseri viventi che vibrano
nell'Universo tendano spontaneamente alla felicità e alla Gioia. Sembra che
questa tensione oggi possa essere sperimentata anche dagli Esseri umani della
Terra e per far questo è necessario scendere sempre di più nello spazio del
cuore, abbandonando vecchi schemi di comportamento che cominciano a sgretolarsi
e a renderci sempre più scontenti e schiavi di noi stessi.
Cosa possiamo
cominciare a fare?
Quello che possiamo fare è sicuramente volgere lo sguardo
dentro; il nuovo paradigma impone di assumerci le nostre responsabilità nei
confronti di noi stessi, prima ancora che degli altri. Le vibrazioni e le
frequenze armoniche dell'Universo impongono a tutti gli Esseri viventi un balzo
di coscienza, senza il quale verremo bruscamente disarcionati.
Che cosa dice il nuovo
paradigma?
...Che siamo noi i creatori della nostra vita, i custodi del
nostro benessere, gli sviluppatori delle nostre doti e talenti e che nessuno al
nostro posto ci potrà mai dire come
volgere lo sguardo verso il mondo, che cosa scegliere per la nostra felicità, quali
studi intraprendere, se occorre intraprenderli o se ci fa più felici pascolare
un gregge di pecore in montagna, per condividere poi la sera intorno al camino
la giornata vissuta coi nostri fratelli e sorelle, piuttosto che impigrire
davanti ad un televisore di un appartamento al decimo piano di un palazzo
gigante, alla periferia di una grande città. Siamo i Creatori della nostra vita
e ci scegliamo tutte le situazioni e attraiamo a noi tutti gli incontri e le
relazioni che il nostro Sé sa di dover attrarre per evolvere e sperimentare.
Finora l'abbiamo fatto nella sofferenza e spesso nella mancanza: ci siamo
scelti le strade più ardue; abbiamo vissuto il tradimento, l'abbandono, la
solitudine e la paura. Ora abbiamo l'opportunità di lasciare andare tutto
questo, un bagaglio diventato pesante e non più necessario!
Possiamo vivere ogni attimo nella Gioia che ci deriva dal
lasciar andare tutte le identificazioni, tutte le amarezze derivanti dalle
nostre aspettative disattese. Possiamo stabilire il tempo necessario per
coltivare quello che ci fa star bene con noi stessi, senza più pre-occuparci di
quello che possono pensare o dire di noi gli altri.
Avete mai fatto caso a quanto tempo passiamo nell’ansia di
voler piacere a tutti i costi, per
essere accettabili, considerati "normali" e affidabili perché
vestiamo alla moda o frequentiamo quel tipo di persone che i nostri amici o la
nostra famiglia si aspetta che frequentiamo?! E quanti percorsi di studio non
giunti a termine, quante lauree sudate, perché non erano altro che le
proiezioni e le aspettative dei nostri genitori su di noi?!
Quando smetteremo di stare dentro regole che ci
intristiscono, che ci fanno ammalare, per paura di quello che potrebbero dire i
nostri cari, gli amici, per il giudizio atroce e severo che noi per primi
comminiamo a noi stessi, prima ancora di temere quello degli altri?
Ora è il tempo della Gioia; ora è il tempo in cui tutto può
essere portato a compimento dentro il nostro essere, per vivere in sintonia con
i battiti del cuore e gioire dell'amore per noi stessi. Ricordiamoci che siamo
qui per sperimentare, non perché qualcuno ci debba dire: "questo è giusto,
questo è sbagliato!" Ognuno di noi è un progetto in attesa di essere vissuto.
Non esistono risposte uguali per tutti; ogni anima ha un suo percorso e le sue
modalità per esperire nell'involucro del corpo se stessa sono molteplici. Non
spetta a noi giudicare le scelte dell’altro, anche se fossero distanti anni
luce dalle nostre! Chi siamo noi per stabilire che cosa sia giusto e che cosa
sbagliato?!
Spogliamoci di tutto quello che non ci serve più, corriamo
nudi sulla spiaggia se ci fa star bene e se ci verranno ad arrestare per questo
ci faremo una risata dal profondo del cuore! Prima o poi ci faranno uscire con
il risultato che apprezzeremo ancor di più il valore della libertà...
Il Nuovo mondo è
fatto per le anime coraggiose, che hanno deciso di liberarsi da ogni
condizionamento e che scelgono di affidarsi all'Amore e alle sincronicità che
l'Universo offre loro. Possono sembrare parole senza senso, eppure il nuovo
paradigma è l'unica realtà percorribile. Non sarà possibile entrare nel nuovo
mondo legati alle vecchie abitudini e alle false sicurezze. Se non ci svuotiamo
e non smantelliamo le antiche credenze, non potremo mai far parte del nuovo
mondo che arriva. Il problema per alcuni è che la nuova energia di luce che sta
inondando il pianeta non chiede permesso per entrare; non è interessata al
nostro parere! Arriva e basta; sta a noi essere pronti per riconoscerla e
riceverla senza condizioni.
Molti di noi per paura rimangono legati a relazioni
familiari o di coppia, a lavori e a impegni che non portano loro gioia; lo
fanno perché non uscire dalla loro zona di "comfort" dà loro
sicurezza, l'illusione di star bene...
Non sarà più possibile non seguire il cuore: solo il cuore
può traghettarci verso la sponda della nuova Terra, del nuovo mondo, solo lui è
l'antenna e la bussola che saprà riportarci nuovamente a casa! Non farlo
significherà ammalare il corpo, entrare nel vortice senza fine della rabbia,
della depressione e dell'odio per se stessi e per la vita che ci sembrerà avara
con noi, maligna e strafottente! Le violenze, le uccisioni e i suicidi
aumentano esponenzialmente a quanto alcuni di noi continuano a
"resistere" al cambiamento.
Quale futuro e quale
modello possibile per la società di domani?
Abbiamo avuto la fortuna di essere stati accompagnati per
molti anni da maestri, precursori, pionieri dello spirito e dell'intelligenza,
che hanno dato all'umanità delle tracce affinché non si perdesse; hanno acceso
la luce, quando la storia sembrava far ripiombare la civiltà nella più oscura
cecità e nella banalità del male, come diceva Hannah Arendt!
Molti di loro hanno presagito quello che sarebbe accaduto,
poste certe premesse, se l'umanità non avesse compreso la legge dell'amore,
l'unica che regola tutto l'Universo.
Mi viene in mente Ivan
Illich che con le sue opere Descolarizzare
la società, Nemesi medica, Disoccupazione creativa, Elogio della bicicletta,
Per una storia dei bisogni, La convivialità, ha usato un linguaggio
profetico, rompendo gli schemi del controllo sociale imposto dal sistema bieco
e carcerario all'interno del quale molti di noi si trovano ancora costretti a
sopravvivere!
Proprio oggi che mi trovo nei pressi di Torino, parlando con
un caro e giovane amico, si diceva di quanto le persone abbiano abdicato dal
loro potere personale, accettando supinamente il "principio della
delega" in ogni aspetto del loro vivere quotidiano, a cominciare
dall'alimentazione, alla gestione della salute, alla scelta del mezzo di
trasporto, per non parlare della scuola o delle relazioni molto spesso imposte
e accettate per comodo.
Che dire a proposito del bluff di una "democrazia"
che si fonda su quello stesso principio, assurgendolo addirittura a modello e
che, ahimè, si è visto dove sta conducendo il mondo. Aver dato delega è
significato acconsentire di privarci della possibilità di scegliere il bene
assoluto, cioè "sciolto, slegato" da ogni altro secondo fine, che non
sia il benessere individuale e collettivo, in nome invece del profitto e della
prevaricazione sulla salute, sull'informazione, l'istruzione, l'alimentazione!
Che dire di una medicina che priva il malato di ogni
possibilità di comprendere che la malattia è già il sintomo della guarigione e
che, come tale, non c'è nulla contro cui combattere, ma viceversa occorre
"integrare" ascoltando i messaggi del corpo, attraverso i sintomi che
la malattia manifesta... Mi viene in mente Thorvald
Detlefsen, psicologo esoterico di fama mondiale che ha scritto opere
importantissime e che hanno portato molti di noi ad avvicinarsi al tema della
malattia in modo del tutto diverso (Malattia
e destino, Destino come scelta, La vita dopo la vita, ecc.).
Provate ad ascoltare qui le parole di un altro grande
testimone del nostro tempo, se non l'avete già fatto, Tiziano Terzani, il quale, durante il percorso della sua malattia,
riconosce l'esperienza del viaggio sicuramente "il più importante della
sua vita": lui, che da giornalista e corrispondente instancabile aveva
girato il mondo, ora si trovava a dover affrontare "il viaggio" per
eccellenza, quello dentro di sé, arrivando a comprensioni quasi mistiche, sul
senso e il significato profondo del vivere, sul significato della malattia e
della morte, criticando infine l'approccio arrogante e presuntuoso che la
medicina occidentale ha nei loro confronti, nel vano tentativo "di
combattere questa e quella", senza comprenderne il messaggio profondo
dell'una e dell'altra.
Cosa potremmo dire di anime grandi, quali Sai Baba, Osho, Parahmansa Yogananda,
Rudolf Steiner, Jiddu Krishnamurti, Sri
Aurobindo, Gurdjeff, (solo per citarne alcuni) che hanno portato avanti con
eroismo, la loro acuta e tenace visione;
ognuno di loro, con la propria particolare attitudine, era convinto che
fosse possibile accompagnare le coscienze al risveglio dell'amore universale,
quale ultima ed unica soluzione a tutti i conflitti; alcuni di loro hanno
pagato con la vita il loro impegno o sono stati emarginati e confinati ai bordi
di quella stessa società che li aveva aspramente giudicati e criticati.
Il loro compito lo hanno svolto egregiamente: molti altri,
insieme a loro, ci hanno aperto la strada! Ora tocca a noi muovere i nostri
passi.
E' solo attraverso la destrutturazione del Sé e lo
smantellamento dalle antiche credenze ed ossessioni che si può intravvedere
l'inizio di qualcosa di nuovo dentro di noi.
Il cammino che, volenti o nolenti, ci tocca percorrere
(l'abbiamo scelto noi prima di incarnarci) è quello di un bimbo appena nato,
che urla e strepita, perché ciò che vede, l'aria che respira, la luce forte che
gli acceca gli occhi non gli piace; tutto questo è per lui un cammino
iniziatico e ci pensa la vita a farglielo fare. Fuggire nella direzione opposta
e contraria non lo metterà in salvo.
Ora possiamo essere
Maestri di noi stessi! Non abbiamo più bisogno della Maestrìa altrui; il
terreno per la nostra coscienza è già stato dissodato; le parole e i concetti
della mente hanno fatto decantare la nuova vibrazione nel nostro cuore. Ora
tocca davvero a noi darci una mossa e svegliarci dal torpore plurimillenario
che ci ha tenuto prigionieri e ciechi a noi stessi. Soltanto noi possiamo
rompere le sbarre della nostra prigione!
E' necessario dunque per prima cosa apprendere che nessuno
si muoverà al nostro posto; che nulla cambierà nella nostra vita, se non siamo
noi a volerlo veramente!
...Che tutto ciò che ci investe non è altro che la
manifestazione delle nostre parti inconsce e l'esterno "a specchio"
ci rimanda le immagini e le convinzioni che ci siamo fatti di noi e della
nostra vita.
Ecco perché si dice che i nostri detrattori, le persone che
più sembrano danneggiarci e che sono più ostili nei nostri confronti sono i
nostri migliori Maestri; ovvero sono la parte nascosta e oscura di noi che si
rivela ai nostri occhi per essere guarita e portata alla luce definitivamente.
Il futuro allora è già nel presente per tutti i
Guerrieri-bambini che vogliono costruire su basi solide questo nuovo mondo:
essere nel "qui ed ora" significa coltivare dentro di sé l'immagine
di qualcosa che verrà, ma che è già presente nel nostro cuore, che già prepara
la realizzazione prossima, nell'esperienza quotidiana della meditazione e
soprattutto nell’accoglimento del cuore.
Quando ce lo immaginiamo questo Nuovo mondo non possiamo che
vederlo in uno spazio di comunità e condivisione, di compartecipazione attiva e
dinamica, ove l'interesse per il bene di tutti è al primo posto, poiché non vi
è differenza tra il benessere personale e quello altrui: siamo tutti un unico
corpo di luce!
La compassione
prenderà il posto della competizione
e le famiglie non saranno più quel luogo chiuso di tragedie, di violenze e prevaricazioni,
ma saranno vissute in una cerchia più ampia di persone, tutte parimenti
investite del ruolo di genitore, dove i figli potranno beneficiare del dono della
compartecipazione, avranno riferimenti genitoriali e parentali diffusi
nell'ambito di una comunità di adulti, e la qual cosa eviterà loro di esser
preda di scatti d'ira dettati dallo stress della schiavitù energetica e
abitativa cui da sempre erano sottoposti i loro genitori: I riferimenti per la
loro crescita si dilateranno e ciò darà loro la possibilità di stemperare i
conflitti, qualora si manifestassero, in comunità di giovani, bambini e adulti
più ampie e solidali.
Pagare mutui, affitti e bollette per stare al passo e non
essere sommersi dai debiti sarà un ricordo del passato! Sistemi di energia
alternativa e pulita, gestiti direttamente da ogni comunità libererà dalla
schiavitù delle multinazionali del monopolio energetico, che strangolano le persone
costrette al pagamento di bollette sempre più onerose, liberandole dalla delega
e dalla dipendenza da interessi alieni al benessere dei singoli e delle
comunità! Ognuno potrà costruirsi la propria casa nel rispetto della natura e
della comunità cui appartiene.
L'educazione delle giovani generazioni tornerà ad essere
patrimonio dell'intera comunità, attraverso pratiche iniziatiche vere e
proprie, riti di passaggio, come accadeva in passato nelle comunità dei nativi
delle Americhe o in Africa e ancor prima in Atlantide, Lemuria Egitto!...
Verrà dato ampio spazio al movimento del corpo, attraverso
pratiche e discipline come la ginnastica, lo yoga, la meditazione, l'educazione
all'ascolto, come pratica funzionale anche per l'alimentazione. Non ci saranno
più distinzioni tra carnivori, vegetariani, vegani, crudisti, fruttariani,
istintivi... Tali distinzioni sono ancora dettate dalla separazione e dalla
distinzione che opera la mente; tutti i giochi della mente lasceranno il posto
al sentire del corpo, ove ognuno potrà ascoltarsi e procedere alla
purificazione del proprio involucro di luce condensata in un crescendo
costante, rispettando i tempi, le modalità più congeniali, senza sentirsi
vittima del giudizio degli altri, né tanto peggio giudicandosi per non essere
riuscito a conseguire i risultati sperati. In realtà non ci sarà più da
conseguire alcun risultato, se non l'armonia con se stessi e il mondo
circostante, che combaceranno sempre di più!
Ognuno, una volta diventato adulto, non sarà più discepolo o
allievo di alcuna scuola, né di alcun Maestro, ma userà la propria Maestrìa per
trasmettere e mettere a servizio i propri talenti a beneficio della
collettività. Ognuno, come portatore di talenti, offrirà il proprio contributo
al benessere della comunità, ricevendo in cambio i benefici di quei talenti di
cui è privo in un reciproco scambio di coccole, di dedizione e di carezze.
Arriveremo al punto che non avremo più necessità del denaro, poiché il
trasferimento di quell'energia avverrà attraverso la donazione completa di sé.
Quando accadrà? Quando l'umanità sarà convinta dei maggiori benefici che questo
cambiamento di paradigma porta con sé. Non posso lasciare andare un valore se
non faccio esperienza di uno più elevato.
La frase di Gesù: Va',
vendi quello che hai, dallo ai poveri, poi vieni e seguimi! ha proprio
questo significato: lasciare tutto si può, ma solo per acquisire un bene più
Alto! Si rinuncia a qualcosa solo se si ottiene un miglioramento, solo se si
procede verso un piano più alto dell'Essere. E' il cammino dell'evoluzione. E'
una legge cosmica!
I poveri cui il discepolo “dà”, prima di seguire la propria
voce interiore, sono le parti di sé che hanno ancora bisogno di essere
tenacemente legate alle false sicurezze, alle paure, alle gabbie e alla
prigione della mente che divide e separa da se stessi...
Chi ha intravisto la luce dentro è disposto a lasciare
andare tutto il resto; tutto il resto non ha più alcun significato.
Il denaro non è "lo sterco del diavolo", non è ciò
che si frappone fra noi e Dio; è energia, un veicolo neutro, è il mezzo
attraverso cui l'umanità ha dato valore ai propri sforzi, al proprio lavoro,
alla propria fatica, alla bellezza! Tutto è stato misurato con il denaro. Va
benissimo. E' tutto Perfetto!
La sua funzione fa parte di un determinato stadio evolutivo
dell'umanità e può essere lasciato andare soltanto quando lo scambio, la
reciprocità, la condivisione dei beni e il valore del donare e del donarsi
acquisiranno un valore di efficienza tale per cui l'umanità si convincerà a
lasciarlo andare!
Avremo modo di ristabilire un rapporto nuovo e autentico con
Madre Terra, solo dopo che lo avremo ristabilito con noi stessi.
Credo che questo sia uno dei futuri possibili e che se lo
vogliamo, possiamo già ora porre le basi dentro,
perché la trasformazione avvenga poi anche fuori.
Abbandoniamo il principio della delega; lasciamo andare le
frasi del tipo: "intanto non cambia niente", "ma gli altri non
si muovono". Cominciamo da noi stessi e non guardiamo gli altri.
La Terra è la nostra casa da cui molto possiamo ancora imparare,
osservandone i cicli di natura, commuovendoci davanti allo spettacolo del
susseguirsi delle stagioni, che sempre ci offre. Possiamo finalmente entrare in
sintonia con lei; non aspetta altro che di entrare in comunicazione con noi. Cerchiamo di farlo,
al più presto, cominciando ad entrare in contatto profondo con noi stessi.
Il mio personale augurio naturalmente è che tutti insieme
saremo il Nuovo mondo e se vogliamo, possiamo cominciare a costruirlo, a
partire da noi!
Un abbraccio di luce a tutti.
Dinaweh
(Luca Peirano)
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