sabato 30 giugno 2018

APOCALISSE E CERCHI NEL GRANO: INIZIA L'ULTIMA FASE DELLA PROFEZIA (prima parte) - di Pier Giorgio Caria


APOCALISSE E CERCHI NEL GRANO:


Ackling Dyke, Sixpenny Handley, Dorset. 4 giugno 2018

INIZIA L'ULTIMA FASE DELLA PROFEZIA

(prima parte)

Pier Giorgio  Caria


Il 4 giugno 2018 è comparso in Inghilterra un nuovo e affascinante cerchio nel grano che mostra, principalmente, una stella a sette punte inscritta dentro un cerchio. Non si tratta del primo pittogramma della stagione dei cerchi del 2018, ma è il primo con questa complessità simbologica.

Cercherò ora di dare un'interpretazione a questa nuova opera d'arte cosmica, che mostra, a mio avviso, le caratteristiche dei veri cerchi nel grano. I significati del simbolo della stella a sette punte, o eptagramma, sono molteplici. Svilupperò soprattutto gli aspetti che ritengo prevalenti nel messaggio che questo pittogramma manifesta e che reputo si leghino al libro dell'Apocalisse di Giovanni.
Per fare memoria, uniamo alcuni passi del vangelo di GIovanni, del libro dell'Apocalisse e parti di messaggi di Eugenio Siragusa. In Giovanni 16, 12-15 leggiamo: "12 Molte cose ho ancora da dirvi, ma per il momento non siete capaci di portarne il peso. 13 Quando però verrà lo Spirito di Verità, egli vi guiderà alla verità tutta intera, perché non parlerà da sé, ma dirà tutto ciò che avrà udito e vi annunzierà le cose future. 14 Egli mi glorificherà, perché prenderà del mio e ve l'annunzierà". Mentre in Apocalisse 1, 1-3 leggiamo: "1 Rivelazione di Gesù Cristo che Dio gli diede per render noto ai suoi servi le cose che devono presto accadere e che egli manifestò inviando il suo angelo al suo servo Giovanni. 2 Questi attesta la parola di Dio e la testimonianza di Gesù Cristo, riferendo ciò che ha visto. 3 Beato chi legge e beati coloro che ascoltano le parole di questa profezia e mettono in pratica le cose che vi sono scritte. Perché il tempo è vicino". Dalla lettura di questi due passi è evidente che lo spirito di verità o Paraclito è lo spirito Giovanneo operante attraverso Giovanni l'Apostolo, che riceve da Gesù Cristo, per volontà di Dio la RIVELAZIONE (Apocalisse) sul futuro dell'umanità. Sappiamo anche che una manifestazione dello spirito Giovanneo è stato il contattista Eugenio Siragusa che nei sublimi messaggi ricevuti dagli Angeli di ieri, extraterrestri oggi, ha annunciato al mondo l'inizio dell'Apocalisse e il suo termine, sino alla seconda venuta di Gesù e all'instaurazione del Regno di Dio sulla Terra.

Il Consolatore                                     Eugenio Siragusa



In un suo messaggio del 2 agosto 1985, dal titolo "IL DISCORSO CHE NON SI E' POTUTO FARE IERI" scriveva: "Io ho ancora cose assai a dirvi, ma voi non le potete ora portare...!" Giovanni 16, 12-13.

IL DISCORSO CHE NON SI E' POTUTO FARE ALLORA, SI FA OGGI. UN DISCORSO CHE GLI UOMINI DI QUESTO TEMPO SONO IN GRADO DI PERCEPIRE, DI INTENDERE. AVVENIMENTI CHE SI POSSONO BEN CLASSIFICARE, OGGI PIÙ CHE IERI, PER CRESCIUTA CAPACITA' DI VEDERCI CHIARO, ATTRAVERSO LE MODERNE CONQUISTE TECNOLOGICHE E SCIENTIFICHE. AVVENIMENTI CHE CONCEDONO A TUTTA L'UMANITÀ DI QUESTO PIANETA IL REALE FASCINO DI UNA VECCHIA REALTÀ, COPERTA DA UN VELO DI MITOLOGIA E DI FANTASTICHE STORIE INSERITE NEI CULTI RELIGIOSI DI TUTTI I POPOLI DELLA TERRA. UNA VERITÀ CHE HA ACCOMPAGNATO L'UOMO DI QUESTO MONDO SIN DALLE SUE ORIGINI. FORSE O SENZA FORSE, QUESTO E' IL DISCORSO CHE IL MAESTRO DEI MAESTRI NON FECE A SUO TEMPO PER L'IMMATURITÀ, L'INCAPACITÀ ALTRUI DI INTENDERE GLI ALTI CONCETTI MULTIDIMENSIONALI DELLO SPIRITO E DELLE SUE MANIFESTAZIONI. E' CERTO CHE NEMMENO GLI APOSTOLI LO AVREBBERO CAPITO! ORA, IL DISCORSO NON FATTO ALLORA VIENE ALLA RIBALTA, CON TUTTI GLI ANNESSI E CONNESSI, CON TUTTI I SEGNI, LE MANIFESTAZIONI E GLI ELEMENTI DI UNA SCIENZA E DI UNA TECNICA IMPENSABILE, PIÙ CHE FANTASCIENTIFICA. LE TURBE, LE LUMINOSE NUVOLE, I CARRI DI FUOCO, NON FURONO AFFATTO VISIONI MISTICHE, DELIRI RELIGIOSI O MITOMANIE. ERANO GLI STESSI OGGETTI CHE OGGI APPAIONO IN TUTTI I CIELI DEL MONDO E CHE SI DEFINISCONO "U.F.O.", DISCHI VOLANTI, SIGARI, GLOBI LUMINOSI, ECC., SONO SEMPRE LORO: "I PIONIERI DEL COSMO", GLI ARTEFICI DELLA VITA INTELLIGENTE, I CREATORI DELLA FORMA E DELLA SOSTANZA, GLI ESSERI INCONTRASTATI DELLA MULTIDIMENSIONALITÀ, I MANIPOLATORI DELLA LUCE, I REGGENTI DELL'INTELLIGENZA ONNICREANTE, O SPIRITO SANTO. UN DISCORSO CHE DOVREBBE FAR SERIAMENTE E RESPONSABILMENTE RIFLETTERE CAPI DI STATO, CAPI RELIGIOSI E POPOLI DELLA TERRA. UN DISCORSO AVVALLATO DA TANGIBILI PROVE IN TERRA E IN CIELO. UN DISCORSO CHE AMMONISCE, CHE INVITA AL RAVVEDIMENTO PRIMA CHE SIA TROPPO TARDI, PRIMA CHE L'IRREPARABILE AVVENGA.

E di queste prove "IN TERRA" fa sicuramente parte il fenomeno dei Cerchi nel Grano che, come è ormai ampiamente provato, è di origine extraterrestre. Per  cui, indubitabilmente, anch'esso è un aspetto di quella RIVELAZIONE promessa da Nostro Signore Gesù Cristo, attraverso giovanni l'Apostolo e quindi, anche questo pittogramma assume un valore profetico e annuncia "le cose future" che devono accadere.




Il libro dell'Apocalisse è impregnato dal numero sette: le sette Chiese, le sette stelle, i sette candelabri d'oro, i sette spiriti che stanno davanti al trono, i sette spiriti di Dio mandati su tutta la Terra, l'Agnello con sette corna e sette occhi, i sette sigilli, i sette Angeli, le sette coppe dell'Ira di Dio e le sette piaghe, le sette trombe... La scelta del numero sette non è certamente un caso, tra i suoi vari significati evidenzio quello più attinente all'aspetto che desidero evidenziare. Il numero sette deriva dal terrestre 4: i quattro elementi, i quattro punti cardinali e quindi la Terra e dal divino 3, la Trinità. quindi il 7 è il numero che riunisce in sé la creazione spirituale, il 3 e quella materiale, il 4. La creazione materiale fenomenica è indissolubilmente legata alla creazione spirituale e all'eterna legge di causa ed effetto che da essa scaturisce. Tutto quanto contiene il libro dell'Apocalisse è, in definitiva, la descrizione della più grande trasformazione materiale e spirituale della storia dell'umanità ed è in piena realizzazione. La profezia del "Nuovo Cielo e della Nuova Terra" è la rappresentazione di una nascita, di una creazione in via di realizzazione, con un ritorno alla condizione di equilibrio delle energie terrestri e celesti. Per risplendere di luce l'uomo deve inserirsi nei grandi ritmi cosmici e armonizzarsi ad essi, attraverso l'obbedienza all'eterna Legge che Nostro Signore Gesù Cristo ci ha rammemorato a prezzo del Suo preziosissimo sangue. Infatti, in Matteo 5, 17-18 leggiamo: "17 Non pensate che io sia venuto ad abolire la Legge o i Profeti; non son venuto per abolire, ma per dare compimento. 18 In verità vi dico: "finché non siano passati il cielo e la Terra, non passerà neppure una iota o un segno dalla Legge, senza che tutto sia compiuto".
"Finché non siano passati il cielo e la Terra non passerà neppure una iota o un segno dalla Legge..." cioè, passati il vecchio cielo e la vecchia Terra ci saranno un "Nuovo Cielo e una Nuova Terra" e quindi una nuova Legge, cioè un nuovo patto con Dio per un uomo e una creazione rinnovati, purificati e di nuovo in equilibrio tra spirito-materia, come è bene evidenziato dal significato del numero 7. Ma per realizzare questo tanto agognato equilibrio, dobbiamo conoscere non solo le Leggi scientifiche che governano la materia, ma anche le Leggi scientifiche, causa ed effetto soprattutto, che governano lo spirito. Leggi che ora mancano totalmente dall'orizzonte della coscienza comune degli esseri umani del pianeta Terra; concetti ben spiegati nel seguente messaggio di Eugenio Siragusa:

HO SCRITTO IL 19 AGOSTO 1982:

a) LA SCIENZA DELLO SPIRITO 
b) LA SCIENZA DELLA MATERIA
I DUE ASPETTI ESIBIZIONISTICI ESPERIMENTATIVI DELL'INTELLIGENZA ONNICREANTE. DUE VALORI COMPLEMENTARI IN PERFETTO EQUILIBRIO CHE STABILIZZANO L'EVOLUZIONE DELLE SPECIE NEL PROCESSO MANIFESTATIVO DEL CONTINUO DIVENIRE . L'ECCESSO O IL DIFETTO DELL'UNO O DELL'ALTRO ASPETTO COMPORTA DISEQUILIBRIO, DESTABILIZZAZIONE, INCOMPETENZA COLLABORATIVA E REAZIONE.
1982: DIFETTA LA SCIENZA DELLO SPIRITO E, PER CONSEGUENZA, UNA CARICA DEGENERATIVA DELLA SCIENZA MATERIALE, PRIVA COM'È DELL'ALIMENTO PRIMARIO DELLE VIRTÙ CHE SCATURISCONO DAI VALORI COSTRUTTIVI DELLO SPIRITO PORTATORE DI FREQUENZE STABILIZZATRICI. LA SCIENZA MATERIALE HA SUBITO UNA NOTEVOLE ED ESASPERATA DECADENZA NELLE STRUTTURE ESISTENZIALI, FACENDO FERMENTARE UN PERICOLOSO MORBO, "L'HARBAR", FOLLIA O MEGLIO, DIFETTO PROGRESSIVO DEL PROCESSO INTELLETTIVO.

Vado ora ad evidenziare quegli aspetti grafici che ci indicano a quale parte della profezia apocalittica vuole rimandare il pittogramma in oggetto. 
Evidenziando il cerchio al centro della stella come simbolo della Terra, il motivo a greca che circonda la stella, i sette piccoli cerchi che si trovano all'apice di ogni raggio della stella e i raggi stessi della stella, otteniamo un'immagine stilizzata di sette Angeli, ognuno con le rispettive ali, poste intorno al mondo.



I sette Angeli di Dio posti intorno alla Terra 


Per cui dobbiamo andare a vedere nelle parti dell'Apocalisse in cui troviamo come protagonisti i sette Angeli, quali sono le profezie attinenti all'attuale scenario mondiale. I sette Angeli hanno il compito di suonare le sette trombe e,  successivamente, di versare sulla Terra le sette coppe dell'Ira di Dio, corrispondenti alle sette piaghe dell'Apocalisse. Andando a leggere in Apocalisse 8 vediamo che i sette Angeli entrano in azione all'apertura del settimo sigillo ad opera dell'Agnello, cioè di Gesù Cristo; Apocalisse 8,1: "1 Quando l'Agnello aprì il settimo sigillo, si fece silenzio in cielo per circa mezz'ora. Vidi che ai sette Angeli ritti davanti a Dio furono date sette trombe..." Andando ad analizzare quale situazione profetica scatenino le varie trombe, troviamo che la tromba suonata dal sesto angelo ha una grande attinenza con la situazione geo-politica attuale e lo vediamo in Apocalisse 9, 13-16: "13 Il sesto Angelo suonò la tromba. Allora udii una voce dai lati dell'altare d'oro che si trova dinanzi a Dio. 14 e diceva al sesto Angelo che aveva la tromba: "Sciogli i quattro Angeli incatenati sul gran fiume Eufrate". 15 Furono sciolti i quattro Angeli pronti per l'ora, il giorno, il mese e l'anno per sterminare un terzo dell'umanità. 16  Il numero delle truppe di cavalleria era duecento milioni; ne intesi il numero. 17  Così mi apparvero i cavalli e i cavalieri: questi avevano corazze di fuoco, di giacinto, di zolfo. Le teste dei cavalli erano come le teste dei leoni e dalla loro bocca usciva fuoco, fumo e zolfo. 18 Da questo triplice flagello, dal fuoco, dal fumo e dallo zolfo che usciva dalla loro bocca, fu ucciso un terzo dell'umanità 19 La potenza dei cavalli infatti sta nella loro bocca e nelle loro code; le loro code sono simili a serpenti, hanno teste e con esse nuocciono. 20 Il resto dell'umanità che non perì a causa di questi flagelli, non rinunziò alle opere delle sue mani; non cessò di prestar culto ai demoni e agli idoli d'oro, d'argento, di bronzo, di pietra e di legno, che non possono né vedere, né udire, né camminare; 21 non rinunziò nemmeno agli omicidi, né alle stregonerie, né alla fornicazione, né alle ruberie.

In questo passo vediamo che la sesta tromba suonata dal sesto Angelo, dà il via a degli eventi che si sviluppano in Medio oriente, nella zona bagnata dal fiume Eufrate. vengono sciolti i quattro Angeli incatenati al grande fiume; non è difficile notare che il fiume Eufrate bagna quattro stati: Iran, Iraq, Siria e Turchia ed è, in questo momento, la zona del pianeta dove abbiamo la più grave tensione internazionale, dove si stanno fronteggiando, per ora indirettamente, le maggiori potenze mondiali, Russia, Europa, Stati Uniti, Cina, ecc., con il rischio di un conflitto che potrebbe diventare mondiale. Nel suo prosieguo, dal versetto 17 al 19, la profezia sembra inintelleggibile, ma, se consideriamo che è stata scritta circa duemila ani fa, possiamo ben comprendere come il profeta avesse difficoltà nel descrivere un moderno esercito, dotato delle più avanzate armi tecnologiche, carri armati, aerei a reazione, cannoni, elicotteri, autoblindo con mitragliatrici, eccetera eccetera, per cui ritengo che la similitudine con animali di aspetto quasi mitologico fosse quanto di più naturale ed ovvio potesse essere per un uomo di quel tempo, che vede un futuro per lui incomprensibile e che tenta di spiegarlo. Nei versetti 20 e 21, Giovanni sottolinea che questi fatti drammatici sono causati dalla violazione da parte degli esseri umani della Legge di Dio e quindi sono la conseguenza della Legge Universale di Causa ed Effetto, cioè sono causati dagli stessi errori dell'uomo. Risulta interessante notare che prima che i sette Angeli inizino a suonare le trombe, conseguenza dell'apertura del settimo sigillo da parte dell'Agnello (Apocalisse 8), in Apocalisse 7 troviamo che vengono trattenuti gli Angeli che hanno il potere di devastare la Terra per permettere, prima della devastazione, che sulla fronte dei centoquarantaquattromila eletti venga impresso il sigillo di Dio:
Apocalisse 7, 1-4: "1 Dopo ciò, vidi quattro Angeli che stavano ai quattro angoli della Terra e trattenevano i quattro venti perché non soffiassero sulla terra, né sul mare, né su alcuna pianta. 2 Vidi poi un altro Angelo che saliva dall'Oriente e aveva il sigillo del Dio vivente. E gridò a gran voce ai quattro angeli ai quali era stato concesso il potere di devastare la terra e il mare: 3 "Non devastate né la terra né il mare, né le piante, finché non abbiamo impresso il sigillo del nostro Dio sulla fronte dei suoi servi". 4 Poi udii il numero di coloro che furono segnati con il sigillo: centoquarantaquattromila segnati da ogni trubù dei figli di Israele.

La manifestazione dell'Ira Santa di Dio, si concretizza attraverso le sette coppe della Sua Ira versate sulla Terra dai sette Angeli, fasi che troviamo in Apocalisse 16. L'annuncio che è giunto il tempo per l'Ira di Dio lo troviamo quando il settimo Angelo suona la settima tromba in Apocalisse 11, 15-18: "15 Il settimo Angelo suonò la tromba e nel cielo echeggiarono voci potenti che dicevano: "il regno del mondo appartiene al Signore nostro e al suo Cristo: egli regnerà nei secoli dei secoli". 16 Allora i ventiquattro vegliardi seduti sui loro troni al cospetto di Dio, si prostrarono faccia a terra e adorarono Dio dicendo: 17 "Noi ti rendiamo grazie, Signore Dio onnipotente, che sei e che eri, perché hai messo mano alla tua grande potenza e hai instaurato il tuo regno. 18 Le genti ne fremettero, ma è giunta l'ora della tua ira, il tempo di giudicare i morti, di dare la ricompensa ai tuoi servi, ai profeti e ai santi e a quanti temono il tuo nome, piccoli e grandi e di annientare coloro che distruggono la Terra".

Ricordo che il settimo Angelo suona la settima tromba dopo che i due testimoni sono stati messi a morte, sono resuscitati dopo tre giorni e sono stati portati via da una "nube", episodi che troviamo nei versetti da 3 a 13 sempre in Apocalisse 11. Versetti che non riporto in questo articolo, ma invito il lettore ad andare a leggere. Dopo aver suonato le sette trombe dell'Apocalisse, ai sette Angeli viene dato l'incarico di versare sulla Terra le sette coppe dell'Ira Santa di Dio, che corrispondono alle sette piaghe: Apocalisse 16, 1 e 12-20: "1 Udii poi una gran voce dal tempio che diceva ai sette Angeli: "Andate e versate sulla Terra le sette coppe dell'ira di Dio".
Anche nella fase del versamento delle coppe dell'ira di Dio è molto interessante focalizzare la nostra attenzione di nuovo su quanto accade dopo che il sesto Angelo ha versato la sesta coppa: Apocalisse 16, 12-16: "12 Il sesto versò la sua coppa sopra il gran fiume Eufrate e le sue acque furono prosciugate per preparare il passaggio ai re dell'Oriente. 13 Poi dalla bocca del drago e dalla bocca della bestia e dalla bocca del falso profeta vidi uscire tre spiriti immondi, simili a rane: 14 sono infatti spiriti di demoni che operano prodigi e vanno a radunare tutti i re di tutta la Terra per la guerra del gran giorno di Dio onnipotente. 15 Ecco, io vengo come un ladro. Beato chi è vigilante e conserva le sue vesti per non andar nudo e lasciar vedere le sue vergogne. 16 E radunarono i re nel luogo che in ebnraico si chiama Armaghedon.

Si tratta chiaramente della prosecuzione degli eventi presentati nella parte precedente vista in Apocalisse 9, versetti 13-16, in cui il sesto Angelo  suona la sesta tromba che scioglie i quattro Angeli incatenati sul fiume Eufrate. Questa parte è importantissima, in quanto porta gli eventi profetici alla loro estrema conclusione che si realizza con la grande battaglia di Armaghedon, la battaglia finale tra il bene e il male, dove il male verrà definitivamente sconfitto e Cristo scenderà dal cielo. Il versetto 15 dice "...vengo come un ladro..." cioè inaspettatamente, per giudicare l'umanità e instaurare il Regno di Dio sulla Terra. Questa battaglia, che nel tempo è diventata sinonimo della stessa Apocalisse, avverr nella località che si trova in territorio israeliano, denominata Megiddo, il cui antico nome era "Har Mǝgiddô", cioè "monte di Megiddo".

Lo scenario geografico rimane, perciò il Medio oriente, Israele in particolare, luogo dove l'epopea cristica ha avuto origine ed avrà fine. Che si tratti dell'ultima battaglia lo vediamo confermato quando il settimo Angelo versa la settima coppa dell'ira di Dio, Apocalisse 16, 17-20: "17 Il settimo versò la sua coppa nell'aria e uscì dal tempio, dalla parte del trono una voce potente che diceva: "è fatto!". Nei versetti successivi sono presentate le fasi più importanti della fine del processo di purificazione del mondo: 




"18 Ne seguirono folgori, clamori e tuoni, accompagnati da un grande terremoto, di cui non vi era mai stato l'uguale da quando gli uomini vivono sopra la Terra. 19 La grande città si squarciò in tre parti e crollarono le città delle nazioni. dio si ricordò di Babilonia la grande, per darle da bere la coppa di vino della sua ira ardente. 20 Ogni isola scomparve e i monti si dileguarono. 
In questi versetti vediamo la profezia di un disastro di portata planetaria che identifico con lo spostamento dell'asse fisico del pianeta Terra: "...un grande terremoto di cui non vi era mai stato l'uguale da quando gli uomini vivono sopra la Terra... ogni isola scomparve e i monti si dileguarono...". 
e il giudizio del Vaticano: "...Dio si ricordò di Babilonia la grande, per darle da bere la coppa di vino della sua ira ardente...la grande città (Roma) si squarciò in tre parti..." che con i suoi crimini ha tradito il mandato che Gesù aveva lasciato alla Chiesa di Pietro, la quale, dopo, verrà riportata alla sua iniziale purezza come promette lo stesso Gesù in Matteo 16,18: "18 e io ti dico: tu sei Pietro e su questa pietra edificherò la mia Chiesa e le porte degli inferi non prevarranno contro di essa".

(fine prima parte)

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