sabato 5 settembre 2020

LA SCUOLA CHE NON C'E' PIU'

 




La scuola che non c'è più... 
è quella quando hanno iniziato a chiamarla 
"azienda"... 

La scuola che non c'è più... 
è quella che con l'alternanza scuola-lavoro 
ha scippato ai ragazzi il loro tempo d'oro, 
quello dello studio, del sogno e dell'immaginazione,
abituandoli a farne presto degli schiavi
remissivi, docili e obbedienti
già pronti e con le spente menti... 

La scuola che non c'è più 
è quella che vieta ai bambini di cantare, di urlare, di abbracciarsi
e poi sputare, giocare e scambiarsi penne, gomme, matite colorate 
e temperini,
perché la maestra è diventata 
una specie di infermiera, severa, impaurita e tutta nera...

La scuola che non c'è più... 
è quella che ti fa credere che il compagno di banco per te sia 
un pericolo o una minaccia, 
perché il virus sempre attacca
e rompe, separa e corre e spacca 
per i banchi lui si aggira silenzioso
e ti piglia per il naso
se la maschera giù la tieni sotto il mento,
mentre col metro di distanza 
pure lui ti sopravanza...

La scuola che non c'è più...
è quella di adulti maestre e professori che diventati sembran 
dei kapò 
senz'altri pensieri che non sian
quelli di stare alle regole zitti, zitti
e tutti irregimentati, proprio come de' soldati
per non esser colti impreparati 
dal Comitato senza cervello
che di una scuola ha mai visto se non il cartello...

La scuola che non c'è più...
è quella che ho fatto io,
tutta bella, colorata 
e di urla piena di bambini e adolescenti
che correvan come pazzi sulle scale già paonazzi 
su e giù alla ricreazione, 
col bidello inferocito 
con la scopa ti assaliva
per metter tutti quanti in riga
pel casin che si faceva 
lì nell'atrio fino a sera
mentre nella III la maestra continuava la lezione
e la campana poi suonava 
a dire che era finita la passione
e poi a casa festanti e urlanti
si usciva tutti quanti...

La scuola che non c'è più...
è così brutta questa qua
che non ci voglio tornar più!


un prof dissidente...
Imparate, gente!


 




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