mercoledì 18 settembre 2019

LA LUCE ADAMANTINA - INSEGNAMENTI ESOTERICI PER LA NUOVA ERA (19) [prima parte - Capitolo XI]


LA LUCE ADAMANTINA


(19)

INSEGNAMENTI ESOTERICI PER LA NUOVA ERA

CAPITOLO XI

[prima parte]

LA SCIENZA DELLA MEDITAZIONE


La costruzione dell'Antakarana

L'ampio interesse che il tema della meditazione ha risvegliato in questi tempi evidenzia una necessità mondiale che esige una chiara comprensione. Quando scopriamo una tendenza costante popolare verso qualunque direzione particolare, possiamo con certezza dedurre che da ciò sorgerà qualcosa di cui la razza necessita per il suo avanzamento.
Deplorevolmente la meditazione è considerata, da coloro che ne danno una definizione superficiale, un "modo di pregare". Tuttavia, si può dimostrare che nella corretta comprensione del processo della meditazione e nel suo adattamento alle necessità della nostra civiltà moderna si troveranno la soluzione alle nostre difficoltà pedagogiche ed il metodo per il quale sarà possibile arrivare all'accertamento dell'esistenza dell'anima.

L'obiettivo del viaggio evolutivo è in primo luogo quello di portare le vibrazioni dei veicoli fisico, astrale e mentale a frequenze tanto simili che la persona si integri in un tutto armonico. Bisogna raggiungere questa sincronizzazione della vibrazione per rendere possibili i grandi passaggi del sentiero evolutivo detti "iniziazioni". Quando l'individuo è preparato con l'apprendistato a questi ultimi giri della maratona evolutiva, l'anima conduce il suo veicolo, l'uomo o la donna, verso qualche tipo di meditazione. La prima volta potrebbe essere un'esperienza molto fugace, ma presto o tardi la meditazione arriverà ad essere un'attività importante nella vita.
L'anima prende possesso del suo veicolo per costruire un canale attraverso il quale poter inviare la sua energia e la sua essenza entro di esso e così realizzare i suoi propositi. L'anima decide di incarnarsi per portare a termine determinati piani e propositi e l'incarnazione è l'opportunità per il veicolo di realizzare il proposito dell'anima.
Tutto quello che conosciamo del proposito e significato della vita viene dal livello dell'anima.
La natura dell'anima è amare e servire e sacrificarsi per il Piano del Logos. Vita dopo vita, le nostre anime creano veicoli fisici e personalità attraverso i quali tali finalità possano essere raggiunte e perfezionate. L'obiettivo evolutivo è l'integrazione finale dell'essere; un contatto diretto ed ininterrotto e infine l'unificazione con l'anima; e, anche, la volontà di una "compenetrazione distaccata" nel mondo esterno della gente e degli avvenimenti. Questo è l'ideale; il raggiungimento del risultato caratterizza l'iniziato.
In generale, la meditazione è un'abitudine poco diffusa tra gli uomini. In generale, solo quando si trova in difficoltà e deve risolvere problemi o quando soffre l'uomo si concentra e riflette perché deve trovare una soluzione. Ma questo comportamento ancora non si può chiamare meditazione; si tratta solamente di una reazione istintiva naturale di fronte al pericolo o alla disgrazia. In questi momenti, istintivamente, l'uomo che necessita di un rifugio si ritira in se stesso e può anche avvenire che cominci a pregare, rivolgendosi ad un essere che aveva trascurato perché fino ad allora tutto andava bene nella sua vita. Nella vita comune, quando l'uomo è tranquilli e felice, non ha nessuna voglia di pregare o di meditare, non considera questa pratica come necessaria ed indispensabile e neanche ne vede l'utilità.
Comunque non bisogna farsi molte illusioni perché è molto difficile meditare correttamente. E' un arduo processo evolutivo di allineamento interno che dura per molte incarnazioni.
Finché siamo occupati in occupazioni pratiche o siamo immersi nelle passioni, non possiamo meditare. Bisogna cercare di liberarsi interiormente per poter proiettare il pensiero fino all'eternità.
Alcuni individui meditano per anni, ma perdono tempo e perfino si squilibrano perché non sanno o non vogliono sapere che devono raggiungere alcuni requisiti per meditare. Finché non siamo liberi interiormente, non possiamo meditare.
Quanti rubano, bevono, o hanno rapporti sessuali con chiunque e dopo... "meditano"! Così non è possibile meditare, perché queste persone mantengono il pensiero nelle Regioni inferiori e la natura delle loro attività non permette una vera meditazione. Sappiamo che la meditazione è di moda, ma questo è un dato che a volte può essere preoccupante perché vediamo molti ignoranti che si stanno avventurando in un terreno che non conoscono. Come pretendiamo di meditare se non abbiamo un ideale elevato che ci liberi dai nostri capricci, sfrenatezze, velleità, desideri e ci conduca fino al Cielo? Non possiamo meditare se non abbiamo vinto certe debolezze, se non abbiamo compreso determinate verità.
Alcuni chiudono gli occhi o adottano determinate posizioni fisiche ma che cosa succede interiormente? Dove stanno? Solo Dio lo sa. Se entriamo nella loro testa per vedere quello che accade all'interno, vedremo che essi stanno dormendo!
Non solo ma, attualmente, si è arrivati a effettuare dimostrazioni pubbliche di meditazione! La meditazione non è un esercizio tanto semplice come immagina la gente, bisogna essere molto avanzati per meditare e, soprattutto, bisogna nutrire un Amore profondo per il mondo divino. Quando questo si verifica, non dobbiamo neanche sforzarci, il nostro pensiero già è concentrato e anche se non lo vogliamo, meditiamo: il nostro pensiero è così libero che può fare il suo lavoro con sicurezza e produttività integrale.

Alcuni dicono: "Da anni cerco di meditare, ma il mio cervello si blocca e non ottengo niente. Perché?" Perché non hanno compreso che i momenti della vita non sono isolati, ma sono connessi con tutti i momenti che li precedono, con quello che si chiama il passato.
Non hanno compreso che il loro passato li intorpidisce, li disturba e, poiché vogliono meditare nonostante tutto, forzano il loro cervello e questo allora si blocca. Non c'è niente da fare... Non si sono detti: "Voglio meditare, quindi devo preparare il mio cervello ed il mio organismo; devo mettere tutto a punto per avere la possibilità di lavorare correttamente". Supponiamo che abbiamo discusso con qualcuno. Il mattino seguente, quando vogliamo meditare, questo ricordo ci perseguita e non smettiamo di pensare: "Ah! Mi ha detto questo o quello... se lo trovo, se la vedrà con me!" E questo è il tema intorno al quale "gira la meditazione". Una confusione, un caos! Invece di elevarsi fino alle Regioni divine, ognuno rivede tutto quello che ha vissuto precedentemente e questo passa nella mente più e più volte... un insieme di volti e di avvenimenti si vanno presentando, per cui risulta impossibile uscire dal pantano. La stessa storia si ripete per anni e così, evidentemente, non si ottengono mai risultati positivi. 
L'uomo può arrivare ad essere onnipotente, ma solo se sa un certo numero di cose e, in particolare, che ogni momento dell'esistenza è connesso con quelli che lo precedono. Questo è quello che voleva dire Gesù quando consigliava di non preoccuparsi per il domani. Perché, se oggi facciamo ordine nella nostra vita, il domani ci troverà liberi: potremo disporre di noi quando vogliamo e concentrare il nostro pensiero sul tema che desideriamo, perché avremo sistemato ogni cosa il giorno precedente.
Questa è una lezione molto importante, poiché esiste un ritmo prestabilito nelle nostre vite; il ritmo è essenziale nella meditazione e nella nostra vita spirituale. Non possiamo avere una vita interna disordinata e improvvisamente voler fermare il "treno in marcia" e "meditare serenamente". La meditazione deve essere un'attività risultante da un'altra attività spirituale, cioè da una vita appassionata allo sviluppo dell'anima. Se non agiamo in tal modo la meditazione arriva ad essere dannosa per chi la pratica poiché durante il processo meditativo attraiamo da fonti elevate dell'anima energie e potenziali che devono esprimersi solo correttamente, attraverso una personalità allineata. Se quell'energia emergente non trova uno sbocco soddisfacente attraverso il Servizio, alimenterà la nostra parte debole, inferiore e questo è deleterio.
Dobbiamo ricordare che l'energia è come una corrente d'acqua che segue sempre la direzione che offre meno resistenza.
"Questo è quello che gli Iniziati sanno e ci hanno sempre insegnato. La meditazione è una questione psicologica, filosofica, spirituale, un atto cosmico della più grande importanza. E una volta che il discepolo ha assaporato la delizia di questo mondo superiore, la sua convinzione si rafforza ed egli sente che le sue facoltà cominciano ad ubbidirgli".
Differenza di base fra preghiera e meditazione

Sarà utile stabilire con chiarezza la meta definitiva che persegue l'uomo quando comincia a praticare la meditazione e chiarire la differenza tra la meditazione e ciò che il cristiano chiama preghiera. E' essenziale avere un'idea chiara su questi punti se vogliamo progredire nella pratica, perché il compito del ricercatore è arduo; per dominare questa scienza ed applicare efficacemente la sua tecnica è necessario qualcosa di più di un entusiasmo passeggero e di uno sforzo momentaneo.
La preghiera potrebbe essere definita dai versi di J. Montgomery:
"Preghiera è il sincero desiderio dell'anima, espresso o inespresso, il movimento del fuoco nascosto che trema nel petto".
La preghiera è collegata all'idea del desiderio e della richiesta; la fonte del desiderio è il cuore. Ma deve tenersi in conto che il desiderio del cuore può essere diretto all'acquisizione di qualcosa cui la personalità ambisce o alle ricchezze trascendenti e celesti cui l'anima anela. In qualsiasi caso, l'idea di base è quella di chiedere ciò che si desidera; così entra in campo il fattore 'anticipazione'. Infine, si possono anche ottenere conseguimenti, se la fede del richiedente è sufficientemente intensa.
La meditazione differisce dalla preghiera perché è innanzitutto, un orientamento della mente; essa produce comprensione e riconoscimento e si trasforma in conoscenza formulata.
Bianco di Siena si riferiva effettivamente alla meditazione, quando disse:
"Che cos'è la preghiera se non l'elevazione della mente direttamente a Dio?!".
 Le persone polarizzate nella loro natura di desiderio, essendo prevalentemente di tendenza mistica, chiedono quello di cui necessitano, si sforzano per acquisire nella preghiera virtù cui da lungo tempo anelano; pregano la divinità che li ascolti e mitighi le loro difficoltà; intercedono per i loro cari e per chi è loro vicino; importunano i cieli per le cose materiali o spirituali che considerano essenziali per la loro felicità. Aspirano e desiderano qualità, circostanze e condizioni che semplifichino le loro vite o li liberino, per raggiungere quello che credono essere la libertà per una maggiore utilità; nella sofferenza pregano per ottenere sollievo alle loro malattie e patimenti e trattano con Dio affinché risponda alle loro domande mediante qualche rivelazione. Questo chiedere, chiedere e sperare, sono le principali caratteristiche della preghiera, ove predominano il desiderio e le implicazioni del cuore. La natura emozionale e la parte sensoria dell'uomo cercano quello di cui gli individui necessitano e il campo delle necessità è grande e reale; l'avvicinamento si produce per mezzo del cuore.
La meditazione porta il lavoro al regno mentale; il desiderio cede il posto al lavoro pratico di preparazione per l'accesso alla conoscenza divina così che l'uomo - che iniziò il suo lungo cammino di esperienze della vita avendo il desiderio come caratteristica di base e raggiunse lentamente lo stato di adorazione della realtà divina percepita - passa ora dal mondo mistico a quello dell'intelletto, a quello della ragione e dell'eventuale comprensione. 
L'uomo che è arrivato ad identificarsi col cuore della divinità è un vero mistico. Questo grado nel corso dell'evoluzione dell'essere umano è uno stadio intermedio. Se desidera continuare ad evolvere, inevitabilmente egli deve trasformarsi in occultista o conoscitore e non identificarsi più solamente col cuore divino, ma anche con la mente del Creatore, partecipando coscientemente alla sua opera; così si creano veri servitori e Maghi Bianchi.
Tuttavia, bisogna dire che nessuno può raggiungere il grado di occultista se non ha superato e sintetizzato al suo interno lo stadio del mistico.

I due livelli si esprimono nella seguente maniera:

- il mistico è polarizzato nella sua natura emozionale superiore (cuore);

- l'occultista si polarizza nella testa ed utilizza il cuore della mente;

- il mistico utilizza la preghiera per la sua espansione, mentre l'occultista utilizza la meditazione creativa col proposito di essere un servitore efficace nelle mani di Dio;

. il mistico può raggiungere un certo grado di iniziazione, ma se non si tramuta in occultista non potrà arrivare ad essere un Maestro di saggezza, poiché questi utilizza tanto il cuore, quanto la mente integrata.

Il potere del pensiero

H. Saraydarian nel suo libro La scienza della meditazione riporta un meraviglioso aneddoto personale della sua gioventù che dimostra magistralmente quello di cui è capace il potere del pensiero. 
Egli racconta:
"Ricordo che quando ero bambino mio padre mi portò in una grotta che si estendeva sotto terra per circa un miglio. Mio padre impugnava una grande torcia ed io lo seguivo con attenzione, guardando le grandi ombre sulle pareti ed ascoltando l'eco della nostre parole. Alla fine, ci fermammo vicino ad alcune rocce. Mio padre mi mostrò una roccia a forma di lingua, di circa due piedi di spessore, che fuoriusciva da una parete orizzontale della roccia, nella caverna. Mi mostrò anche in alto una roccia che assomigliava a un dito, dalla quale cadevano ritmicamente delle gocce. Dopo aver osservato queste rocce, mi disse: "Ho una domanda per te. Hai visto la goccia che cade dal soffitto, ma hai osservato da dove viene?". Mi guardò e tenne in alto la torcia per vedermi meglio. Notai che le gocce stavano cadendo sulla roccia e l'attraversavano. Strisciai sotto la roccia per vedere che cosa succedeva. Vidi che essa aveva una perforazione di un pollice di diametro e che le gocce attraversavano direttamente un orifizio che sembrava un tubo e cadevano nel piano. "Sai come succede?". "no". "Pensa! Le gocce hanno colpito la roccia per secoli e l'hanno perforata. Ti ho condotto qui affinché vedessi questo fenomeno e imparassi una lezione. Un pensiero concentrato in una direzione, se è continuo, può fare cose che sembrano impossibili". Appena usciti dalla grotta, mio padre mi guardò di nuovo negli occhi e mi disse: "Il potere del pensiero e il segreto di come pensare: queste sono le chiavi per tutte le serrature. Non lo dimenticare. La cosa più debole è una goccia, ma può perforare una roccia". Poi saltò sul suo cavallo e mi sollevò davanti a lui. Stavamo attraversando le alte montagne verso la sinfonia del tramonto" ".

Il vero discepolo è convinto che il pensiero sia una realtà e che tutti i poteri stiano nel pensiero. Sapendolo, perfino nelle circostanze più sfavorevoli della vita nelle quali gli altri si sentono sfortunati, ingannati, il discepolo può agire mediante il pensiero; non perde mai il suo tempo e nessuno può limitarlo: è libero ed al di sopra di tutto, è Creatore del suo destino.
Quelli che non sono abituati a lavorare con la propria mente si lamentano continuamente che manca loro qualcosa, che sono oppressi, vincolati; trovano sempre un motivo per sentirsi disgraziati; non si sono resi conto che Dio ha dato all'essere umano tutte le possibilità, ma solo nel campo mentale; il giorno in cui sapranno approfittare di tutte le circostanze della vita per mantenersi in alto, grazie al pensiero domineranno ogni cosa. Questa è una chiave fondamentale e la meditazione si incarica di sviluppare armoniosamente questo potenziale.
Senza la meditazione non è possibile che un individuo si conosca davvero con pienezza, né che sia padrone di se stesso, né che sviluppi qualità e virtù.
E' proprio perché non hanno dato un posto preponderante alla meditazione che gli umani si mostrano deboli nella propria vita interiore, nei propri sentimenti e desideri.

La meditazione ed il servizio

La meditazione ed il servizio sono le due vie gemelle del sentiero per la realizzazione dell'essere. Per mezzo della meditazione il contatto con l'anima diventa più profondo e si fortifica, realizzando gradualmente l'infusione dell'anima nella personalità.
Le energie e le qualità dell'anima, volontà spirituale, amore ed intelligenza, si manifestano sempre più attraverso la personalità fino al momento in cui la fusione delle due si completa.
Per mezzo del servizio il proposito dell'anima si compie. La natura dell'anima è servire perché essa conosce solo il sevizio altruistico. Tutto quello che l'anima ha in volontà, amore ed intelligenza cerca di metterlo al servizio del Piano di Logos del quale essa è un riflesso.
In Palestina il Cristo rivelò la realtà dell'anima e riconobbe il sentiero come la via per eccellenza per la realizzazione di Dio. Questo non è certamente meno vero oggigiorno. La grande illusione della vita della personalità è la sensazione di essere il centro dell'universo; tutti ci consideriamo del massimo interesse e della massima importanza.
Niente è tanto utile per decentrarci come il servizio. Niente ci aiuta tanto ad acquisire una diversa prospettiva e a crescere spiritualmente. Quando serviamo, c'identifichiamo sempre di più con "l'altro", quello che serviamo e gradualmente allontaniamo il faro della nostra attenzione dal nostro piccolo io separato. Acquisiamo una visione più ampia, più inclusiva del mondo e così arriviamo ad una relazione più corretta col Tutto del quale siamo parte. Molti oggi, specialmente quelli che lavorano secondo la tradizione orientale, sotto l'influenza di uno o l'altro dei molti guru che insegnano attualmente in Occidente, vedono la meditazione come fine a se stessa. Non intravvedono nessuna necessità di servizio o di azione esterna per cambiare la società o per migliorarla; non vedono nessuna possibilità di cambiamento esterno senza un cambiamento interno del cuore.
Molti credono che solo con la meditazione stanno facendo molto per il mondo che altrimenti perirebbe. Senza dubbio, se essi fossero Maestri che hanno "realizzato" Dio potrebbe certamente essere così, eppure i Maestri lavorano instancabilmente nel servizio del mondo; nessuno più di loro. Attraverso la meditazione ci si avvicina alle energie e all'ispirazione dell'anima che danno vita e significato all'espressione della personalità. Dove è ostacolato il corretto uso di tali energie nel servizio, si verifica una 'stagnazione' nei veicoli della personalità, mentale, emozionale e fisica, con risultati deleteri. Molte delle nevrosi ed altre malattie, degli aspiranti e discepoli sono l'effetto del non usare l'energia dell'anima e del non assolvere al proposito dell'anima.
La meditazione continua ad essere la via maestra per contattare l'anima ma, una volta che questo si è compreso, la via da percorrere per il vero aspirante al discepolato è quella che passa anche attraverso l'accettazione della vita di servizio. Il faro interno e quello esterno devono essere equilibrati e si deve intraprendere la via infinita, il sentiero del servizio che richiama tutti i veri Figli di Dio, dal più modesto discepolo, fino al Cristo stesso. E' la stessa necessità di servire quella che spinge i Logos alla manifestazione e che ci dà vita. La meditazione è il risultato inevitabile del processo di evoluzione, dell'impulso verso la perfezione. Un essere umano non può vivere e crescere senza respirare; la respirazione è vita per il corpo. La meditazione è un tipo di respirazione ed è impossibile vivere il sentiero del discepolato e dell'iniziazione senza meditare. Quando l'uomo medio entra nel sentiero sente un grande impulso, un grande impeto a meditare; la razza umana sente in sé le forze della natura e vuole distruggere tutte le limitazioni, vuole liberarsi e trovare la propria strada verso la luce, l'amore ed il potere del mondo interno.
Gli aspiranti deperiscono e muoiono spiritualmente senza un'appropriata meditazione mentre fioriscono ed irradiano più vita quando meditano. La meditazione è la risposta ad una chiamata interiore, alla chiamata del futuro. E' come una grande calamita che libera ed evoca in ognuno la luce nascosta e convoca ognuno, una sequenza dopo l'altra, fino a che ciascuno trovi dentro di sé la prima grande calamita, l'anima.
Ci viene detto che il nostro Angelo Solare o "Anima divina" è in meditazione continua e che la sua meditazione si svolge in entrambi i mondi: il mondo obiettivo ed il mondo soggettivo, o il mondo della personalità ed il mondo dello spirito. L'anima si impegna a penetrare nei misteri della Monade "spirito" e a richiamare verso l'alto il pellegrino che ha perso il suo sentiero nel labirinto fisico, emozionale e mentale.
Quando risponde alla chiamata dell'anima, l'essere umano in evoluzione comincia a ponderare, a riflettere, ad aspirare ed a meditare. In un primo momento la sua meditazione è molto breve, ma gradualmente si fa sempre più lunga, fino a che tutta la vita si trasforma in una meditazione.
"La meditazione è il processo del risveglio alla realtà dell'abitante interiore. E' la scienza di entrare in contatto col pensatore interiore".
La meditazione ci conduce all'inclusione dell'anima. Una personalità infusa di anima è completamente in armonia, così come il violino è in sintonia con il violinista. Allora possiamo osservare la corrente magnetica che irradia dall'artista; la creatività è il risultato di tale sintonia. Nessuna creatività è possibile se l'uomo non si fonde con gli ideali superiori, con le fonti superiori della bellezza; egli diventa quindi capace di far discendere tali archetipi al suo cervello fisico, al suo mondo emozionale e di dar vita a un'opera d'arte.
La meditazione allinea e mette in sintonia tutti i veicoli fondendoli con la Fonte interiore della luce, dell'amore e dell'energia; allora l'umanità acquista una bellezza vivente, un servitore della razza, un sentiero sul quale tutti gli uomini potranno trionfare.

Il pericolo delle Tecniche e delle modalità errate

Esiste ovunque una gran varietà di esercizi, formule e meditazioni che, benché in apparenza promettano benefici, in realtà intorpidiscono l'aspirante sul sentiero e perciò, data la gran complessità del tema, bisogna saper riconoscere e distinguere tra il grano e la paglia.
Quello che può essere buono per uno, non necessariamente lo è per un altro. Ci sono fattori di cultura, di costituzione, di tipo di raggio e di grado di evoluzione che condizionano nel momento di esercitarsi in qualunque pratica. E' necessaria, veramente, una cultura esoterica affinché continuiamo poco a poco a comprendere quali sono le nostre principali necessità. E nella misura in cui, continuando ad avanzare, comprendiamo i quattro pilastri basilari dell'evoluzione spirituale, tutto il resto si districherà naturalmente.
Diamo qui di seguito alcuni consigli o suggerimenti che si dovranno tenere presenti nel momento di affrontare alcune pratiche occulte. Questi consigli sono destinati ad evitare alcune tecniche non opportune che dovremmo evitare per il corretto processo dell'avanzamento spirituale.
"Una vita limpida, una mente aperta, un cuore puro, un intelletto avido, una percezione spirituale senza veli, una fratellanza verso i propri condiscepoli; una sollecitudine nel dare e ricevere consiglio ed istruzione... Una volontaria obbedienza ai mandati di Verità... una intrepida sopportazione delle ingiustizie personali, una coraggiosa dichiarazione di principi, una valorosa difesa di coloro che sono ingiustamente attaccati ed un occhio costante all'ideale del progresso e della perfezione umane che la scienza segreta descrive; queste sono le scale dorate per i cui scalini lo studente può ascendere al Tempio della Saggezza divina".
 H.P. Blavasky
 Il Maestro tibetano, parlando dei pericoli della meditazione, dice:
"La meditazione è pericolosa ed infruttuosa per l'uomo che si accosta ad essa senza la base del buon carattere e della vita limpida. Allora, la meditazione si trasforma solo in un mezzo per introdurre energie che servono a stimolare gli aspetti indesiderabili della sua vita, così come la fertilizzazione di un giardino pieno di erbacce produrrà un raccolto stupendo di queste, ma distruggerà i fiori deboli e minuscoli."
La meditazione è pericolosa quando manca il desiderio di servire. Il servizio è un'altra attività da praticare per rafforzare l'anima per il bene del gruppo. Dove manca questo impulso, l'energia può diffondersi nei corpi, ma poiché non è non utilizzata e non trova sbocchi, tenderà a sovrastimolare i centri, causando condizioni disastrose al neofita. L'assimilazione e l'eliminazione sono leggi della vita dell'anima come della vita fisica e quando questa semplice legge viene trascurata, sopravvengono inevitabilmente conseguenze gravi anche nel corpo fisico.

Alcune di queste tecniche e modalità da evitare sono:

i pericoli dell'astralismo. Questo è il pericolo in cui cadono molti aspiranti con buone intenzioni. E' dovuto alla mancanza di allineamento ed a bassi sviluppi psichici passati; l'aspirante, nel corso della meditazione, scivola nel mondo astrale ed attraverso i suoi sensi astrali, sente, tocca, vede, gusta e annusa nel mondo astrale, secondo la sua inclinazione.
Il mondo astrale è una sfera di forze che agiscono e costruiscono forme basate sui "prototipi" dei desideri. La portata dei nostri desideri e del mondo è illimitata. I desideri possono mescolarsi con ombre positive e negative, egoistiche e disinteressate, con amore ed odio, con bellezza e bruttezza, con paura e coraggio. Il mondo astrale è un mondo vario e turbolento nel movimento, nel colore, nella forma, nel gusto e nell'odore e chiunque cada in quella sfera di forze e forme illusorie e non si liberi di questa, perde la sua saggezza e la salute. Nei misteri egiziani, il mondo astrale era simbolizzato da un fiume oscuro, l'anima del defunto era traghettata in una barca diretta all'altro mondo; in tal modo non gli era permesso di cadere nelle illusioni del mondo astrale. Lo stesso mistero si ripete nella storia di Ulisse e nel Libro Tibetano dei Morti e anche nel decimo libro de "La Repubblica" di Platone.
Il piano astrale non è reale; è creato dai nostri desideri e miraggi. Quando i nostri incantesimi e desideri astrali spariscono, non possediamo più corpi astrali e non siamo più influenzati dal mondo astrale.
Quando il corpo astrale si purifica di tutti gli incantesimi, si trasforma in un'estensione del piano Buddhico e serve da veicolo puro di sensibilità. Nessun uomo può lavorare in qualunque piano sottile se non ha sviluppato la sua coscienza fino ad un grado tale per cui coscientemente possa funzionare in quel piano mentre è in incarnazione fisica.

Il Maestro Tibetano afferma:
"Se la mente si sviluppa indebitamente e cessa di tendere all'unificazione con i piani superiori e il superiore e l'inferiore formano un'unica sfera, questo è il massimo disastro che può capitare ad un essere umano".
Evitiamo di lavorare con la Magia inferiore, ad esempio con le invocazioni o gli appelli ad entità di scarsa evoluzione come gli elementari della Natura. Il Mago Bianco lavora con Entità che si trovano chiaramente a livelli più elevati come sono i DEVA o Angeli di grado "superiore".
Dobbiamo evitare anche tutte quelle pseudo-meditazioni, per quanto elevate siano, che mirano solo a stimolare il nostro corpo emozionale.
La meditazione è la scienza della manipolazione dell'energia attraverso l'anima, affinché questa possa esprimersi attraverso il cervello fisico e così incidere potentemente nella vita del discepolo.
Se la nostra meditazione è ascoltare musica classica o mantrica e centrarci nel cuore sperando di estasiarci emozionalmente nel limbo del piacere spirituale, saremo presi e indeboliti nel miraggio del mondo astrale. La corretta meditazione lavora nel piano mentale superiore.

Il pericolo di lasciare la mente vuota

La meta della meditazione non è creare una mente addormentata, bensì quella di creare una mente purificata, bene organizzata, sensibile e ben allenata in modo che un uomo possa usarla come un faro e come un trasmettitore di impressioni superiori al mondo degli uomini.
La mente perciò non dovrà essere vuota o inattiva. Questo porta ad un'inibizione delle onde o forme del pensiero che circolano nell'atmosfera mentale. Esse si congelano, per così dire, e si interrompe nel cervello il fluido circolante di energia vitale. Ciò causa gran fatica che si esprime in debilitazione della memoria e in impedimento a una vita creativa.
La mente non si controlla attraverso l'inibizione, bensì mediante la trasmutazione e la trasformazione. Attraverso la meditazione corretta, il contenuto dell'atmosfera mentale si sublima ed attraversa un processo di fusione nel quale le vecchie forme mutano in sostanza energetica che si userà per costruire forme più avanzate che servano ad idee superiori, a pensieri superiori e a mete superiori.
Calmare la mente nella meditazione non significa tirare le redini alle attività mentali e renderle quiete. Al contrario, calmare la mente significa elevare tanto la sua vibrazione che nessuna corrente di pensiero inferiore e nessuna impressione emozionale e fisica possa raggiungerla e che solo idee, impressioni e forme-pensiero di ordine alto siano registrate da essa, a causa della sua completa polarizzazione nei mondi superiori.

I pericoli del basso psichismo

Alcune persone usano la meditazione per sviluppare poteri psichici. Questo è uno dei massimi pericoli.
I veri poteri psichici sono il risultato naturale dell'illuminazione, dell'espansione di coscienza, della maggiore conoscenza e di una fedele vita di servizio. I poteri latenti dell'uomo superiore sono attivati pienamente dall'anima quando l'uomo è preparato. Cerchiamo prima il Regno di Dio e tutto il resto ci sarà dato di conseguenza.
I Maestri ci consigliano di non giocare coi centri eterici praticando esercizi respiratori, intonando mantram, o concentrandoci sul fuoco della Kundalini per elevarlo attraverso la colonna vertebrale al fine di sviluppare poteri psichici. Dimentichiamoci del tutto di risvegliare l'energia Kundalini di nostra propria volontà. Questa tremenda forza si attualizzerà nella misura in cui l'uomo sarà capace di agire come trasmettitore del proposito divino, come già abbiamo spiegato in un capitolo precedente; il vero occultista non ha niente a che vedere con lo sviluppo forzato di Kundalini, per quanto questo processo si possa presentare interessante agli studenti incauti ed ansiosi di sperimentare.
Ci sono due classi di psichismo, l'inferiore ed il superiore.
Lo psichismo inferiore è il risultato di un'anima umana in sviluppo che è carica di maya e di illusione. Non è un segno di spiritualità! Lo psichismo inferiore entra solitamente nell'esistenza quando l'anima umana in evoluzione si esprime attraverso la parte inferiore del centro del plesso solare che è connessa strettamente col mondo astrale. Dobbiamo evitare la pratica di meditazioni che stimolino direttamente i Centri o chakra inferiori. Ogni vero occultista si occupa dei Centri situati da quello cardiaco a quelli situati più in alto e soprattutto del Chakra Ajna (tra le sopracciglia).

Lo psichismo superiore è il potere dell'Angelo Solare. La meta dell'anima umana è svilupparsi fino ad un grado tale da fondersi con l'Angelo Solare attraverso un matrimonio mistico. I passi che conducono a questo matrimonio comprendono anche la scienza della meditazione. Prima che l'anima possa comprendere e ricordare, dovrà unirsi con l'oratore silenzioso, "come la forma nella quale si modella l'argilla si unisce prima con la mente del vasaio!.
Quando avviene la fusione dell'anima umana con la luce interiore, lo psichismo inferiore sparisce e appare lo psichismo superiore.



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