lunedì 24 dicembre 2018

LA LUCE ADAMANTINA - INSEGNAMENTI ESOTERICI PER LA NUOVA ERA (4) [Capitolo I - Introduzione all'Esoterismo - seconda parte]


LA LUCE ADAMANTINA


INSEGNAMENTI ESOTERICI 
PER LA NUOVA ERA


(4)

Dieci "buone ragioni" per studiare l'Esoterismo 

1. Risolvere l'enigma dell'universo, armonizzando i fatti della Scienza con le verità fondamentali della Religione;
2. Comprovare che vale la pena vivere la vita, perché dimostra che la Giustizia e l'Amore guidano l'evoluzione;
3. eliminare ogni paura della morte e molta della sua angoscia, riconoscendo che vita e morte, gioia e sofferenza, sono incidenti che si alternano in un ciclo di illimitata evoluzione;
 4. insistere sul lato ottimista della vita, proclamando e dimostrando che l'uomo è l'Archetipo del suo proprio destino, creatura del suo passato e padre del suo futuro;
5. dimostrare il potere, la saggezza e l'immenso amore di Dio, nonostante tutta la tristezza ed infelicità del mondo; 
6.  portare fiducia a chi è senza speranza e a chi si è completamente    smarrito, insegnando che nessuno sforzo verso il bene si perde e nessun errore è irreparabile;
7. proclamare la paternità di Dio e il fatto che perciò l'uomo è suo figlio ed ha come meta finale la perfezione;
8. dichiarare l'universalità della legge di CAUSA-EFFETTO, ribadendo che "quello che l'uomo semina, raccoglie";
9. considera il mondo come una scuola che l'uomo "frequenterà" tante volte fino a che non apprenderà "tutte le lezioni";  
10. affermare la fraternità degli uomini e l'unità di tutti coloro che vogliono lavorare per realizzarla. 


NOSCE TE IPSUM



Conosci te stesso e conoscerai l'Universo! 



CONOSCI TE STESSO! Poche persone hanno saputo interpretare correttamente questa Formula o Massima di Talete di Mileto, iscritta sul frontespizio del Tempio dell'Oracolo di Delfi. Chi è questo "se stesso" che dobbiamo conoscere? Ci sono aspetti del nostro essere che ignoriamo? Si tratta forse di conoscere il nostro carattere, le nostre debolezze, i nostri difetti e qualità? Evidentemente no. Si tratta di qualcosa di molto più importante e profondo. La conoscenza della personalità e delle sue tendenze è importante, questo è chiaro, ma se conoscersi consistesse unicamente in questo, i Saggi non avrebbero mai iscritto questo precetto sul frontespizio del Tempio. Anche questa conoscenza è necessaria, naturalmente, ma assolutamente insufficiente. Conoscersi è molto di più, conoscere se stessi è riconoscere il nostro vero Essere, quello che siamo realmente, oltre qualsiasi speculazione intellettuale o razionale, oltre qualsiasi sospetto o supposizione. E' conoscere la radice della nostra esistenza, il proposito fondamentale e la nostra eredità cosmica. E di questo sappiamo ben poco, o forse nulla.
Conoscere se stessi è ritrovare tutte le potenzialità e possibilità che come Figli di Dio abbiamo ereditato dal nostro Creatore. Conoscerci in tutti i sensi ed in tutte le forme. Approfondire la radice del nostro essere, il proposito della nostra esistenza; frugare nelle parti più profonde ed intime di noi stessi per vedere chi e che cosa siamo realmente: questo è il nostro primo dovere come uomini ed il primo passo negli studi esoterici e nessuno può farlo per noi. In generale qualunque essere umano intelligente si sente sufficientemente riflessivo in qualche momento della sua vita per porsi il triplice interrogativo chi sono? Da dove vengo? Dove vado? che costituiscono il principio filosofico della vita e la primordiale affermazione che l'essere umano possiede alcuni livelli profondi che appartengono all'immortalità e un anelito irresistibile che esige di scoprirle e manifestarle.

Chi sono? Da dove vengo e verso dove vado? Qual è il proposito della mia Esistenza? Che cosa ci faccio qui?

Domande chiave nell'esistenza dell'uomo che sorgono come conseguenza del Risveglio della nostra intelligenza, essendo un impulso naturale e coerente cercare di rispondere.
E allora ci domandiamo: "perché in qualche momento non sono cosciente del mio vero essere? Perché o quale è la causa che mi fa vivere come un essere diverso da quello che sono in realtà? La risposta è semplice, benché difficile da capire. La risposta è che non siamo svegli, ma sogniamo di essere svegli. E perché non siamo svegli? In verità, perché siamo immersi in un profondo sonno ipnotico. La psicologia moderna afferma che utilizziamo solo fra il 3 e il 7% della nostra reale capacità cerebrale. E cosa avviene del restante 97%? Perché la cosa certa è che è fuori del controllo della nostra volontà e relegato in quella parte sconosciuta e profonda denominata Inconscio. Vediamo dunque che in principio è solamente una questione di "assopimento interno". Incredibile è il potenziale latente ma non manifesto. Tutti possediamo un'enorme fortuna, ma che "non utilizziamo". E tuttavia, l'inconscio è lì; funziona, lavora nel nostro interno, nella nostra vita giornaliera, ma sempre sotto la soglia del nostro piccolo io cosciente, del nostro frazionato e limitato io cosciente.
L'infracosciente, l'inconscio, il cosciente, il supercosciente, sono tutti aspetti differenti di una stessa realtà mentale, umana e spirituale. Tutti agiscono simultaneamente nelle nostre vite, in differenti livelli ed in differenti forme, ma l'uomo comune non ne sa niente. Nulla conosce di detta attività interna e questo lo rende vulnerabile a qualunque impulso interno, a qualunque desiderio o tendenza incontrollata.
Supponiamo che un uomo con caratteristiche spirituali sia ipnotizzato da un professionista e gli sia suggerito e ordinato di trasformarsi in un uomo malvagio, crudele coi suoi simili. Realmente credete che quell'uomo farebbe male a qualcuno? Assolutamente no! Non potrebbe fare male a nessuno, perché il piccolo io cosciente, il suo 3%, può essere ingannato e condotto ad agire come non è in realtà.
In alcuni programmi televisivi - di moda ultimamente - alcuni individui giocano con l'inconscio di alcuni volontari che si lasciano ipnotizzare e li conducono a fare cose molto particolari e talvolta persino sorprendenti. E' come se fossero addormentati, ma al tempo stesso fossero attivi; si fa mangiare loro una cipolla ed essi pensano e sentono che è una mela; li si fa saltare, ridere, piangere come se fossero marionette. Ma si cerchi di suggerire loro di fare qualcosa che sia in disaccordo totale con la loro cera morale o valori... non lo faranno! L'inconscio sa perfettamente che cosa gli sta bene. I rimorsi di coscienza, le intuizioni spontanee, gli impulsi incontrollati e senza causa apparente, tutto questo appartiene al mondo inconscio e supercosciente. Solo investigando, approfondendo e meditando possiamo inoltrarci in quelle regioni, in quelle dimensioni interne, conoscendo così l'Impulso soggettivo, la causa reale che ci fa essere ed agire nel modo in cui agiamo in qualunque momento e aspetto della nostra vita giornaliera. E' erroneo pensare che l'Inconscio sia attivo quando e solo quando sogniamo o siamo incoscienti, poiché esso funziona e lavora 24 ore al giorno, interiormente, senza sosta. La mente e tutte le sue dimensioni è realmente un "Grande Elaboratore elettronico", essendo il migliore strumento di cui dispone l'essere umano per vivere ed evolvere quando è sottomesso alle direttrici dell'anima.

Il vero problema dell'essere umano è che non sa chi è, se un corpo di fango o uno spirito immortale. Buddha disse: "La radice di ogni male è l'ignoranza. Ogni sofferenza viene da essa. Dissolvete l'ignoranza, rendete saggi gli uomini ed allora tutte le difficoltà svaniranno". 

L'uomo si vede sommerso da profonda confusione, ma il peggio non è solo questo; il peggio è che quando diciamo che siamo svegli, nelle nostre faccende quotidiane, trascorriamo la maggioranza del tempo "addormentati", in fantasie e illusioni immaginarie, in mondi irreali, credendo di essere questo o quel personaggio di finzione, vivendo nel passato e cercando di cambiarlo nelle nostre menti, proiettando continuamente il futuro e sperando, curiosamente, sempre qualcosa. E questo è triste, perché delle 24 ore del giorno quante ore realmente siamo "svegli"? Quanto tempo siamo coscienti, attenti a quello che sta succedendo qui e ora, sperimentando felicemente e pienamente "l'eterno istante"? io direi che, nel migliore dei casi e senza esagerare, più o meno circa 5 minuti. Come possiamo affermare, e tanto meno pensare, che conosciamo noi stessi? Non sappiamo chi siamo, non comprendiamo che cosa facciamo qui in questo mondo, né se esiste vita dopo di noi e, nella maggioranza dei casi, nemmeno si cerca di investigare per superare questa ignoranza fondamentale. Ognuno si crea la sua propria teoria e vive nel suo proprio mondo particolare, nel suo proprio sonno della vita.
Certamente il "Risveglio" è necessario, poiché il sonno è una mancanza di ossigeno per l'anima, ma questo succederà solo quando sinceramente si incomincia a lavorare su se stessi, quando cominceremo a toglierci i veli dell'illusione e dei miraggi che abbiamo forgiato per molte vite; solo allora cominceremo a risvegliarci alla realtà e ad essere felici...
La conoscenza esoterica ed il suo corrispondente lavoro interno, c'insegnano a convertire l'inconscio in cosciente e, come risultato, ad utilizzare tutto il nostro vero potenziale interno; c'insegnano e ci danno le chiavi per illuminare quelle zone oscure del nostro essere, trasformandole in una casa illuminata, in armonia con l'Universo. Questa è la strada esoterica ed i Grandi  Maestri ed Iniziati del mondo ce l'hanno mostrata. Questa è la Via difficile e stretta di cui parlava il Cristo nei vangeli e tutti un giorno dovremo passare di là.
Un giorno un discepolo di Confucio domandò al Maestro: "Maestro, chi è Dio?" e Confucio rispose: "...e tu, chi sei tu?" e dopo aggiunse: "Se neanche sai chi sei realmente tu, come pretendi di conoscere il tuo Creatore?" Sagge e forti parole del Maestro, ma troviamo questa stessa massima in molti riferimenti spirituali scritti ed orali.
Nella Genesi dell'Antico Testamento si esprime molto chiaramente questa stessa premessa, quando si dice: "Dio creò l'uomo a Sua Immagine e Somiglianza", perciò, applicando la Legge Ermetica dell'analogia, possiamo dire che conoscendo il figlio si conoscerà il Padre. Ma, chi è il figlio creato ad immagine e somiglianza di Dio? E' la personalità coi suoi difetti ed attitudini? E' il corpo fisico ed il suo genere? Sono i desideri e le emozioni? Perché parliamo dell'essere umano, come se realmente lo conoscessimo, Che cosa è l'essenzialmente Divino nell'uomo? Lo Spirito, questo è ciò che è divino ed immortale nell'uomo, lo Spirito è l'aspetto superiore dell'essere, è la scintilla divina derivata dal Grande Fuoco Creativo.
Lo Spirito è quello che siamo veramente ed in ultima istanza, è per questo che siamo ad immagine e somiglianza di Dio e lo Spirito rimane sempre libero, puro e luminoso, oltre il tempo, lo spazio e la morte. Osiamo scoprirlo! Scoprire e manifestare questa verità, rendere oggettivo quello che è latente, questo è il proposito della vita spirituale. Nell'autoscoperta intima troviamo cari simboli e tra essi, il simbolo della Croce ha un carattere universale, possedendo molte ed ampie dimensioni di interpretazione, tanto per l'uomo come per il cosmo. Tra di esse, troviamo le due vie della "Croce", due aspetti di base della vita dell'uomo: la via orizzontale e la via verticale.

LA VIA ORIZZONTALE

E' quella che segue ancora oggi, senza saperlo, la maggioranza dell'umanità. E' la via meccanica che ci fa nascere, crescere, riprodurci, invecchiare e morire. E durante tutto questo tempo andiamo di qua e di là senza direzione, senza timone, né rotta fissa. La verità è che la vita orizzontale ci fa vivere come "legni mossi dalle furiose onde dell'oceano della vita". E' la strada dell'ignoranza, benché nessuno la consideri tale, poiché la maggioranza delle persone pensano di sapere tutto. L'ironia di tutto ciò è che ignorano che ignorano e questa è la cosa più grave, non sanno che non sanno e poi passano la loro esistenza soffrendo una volta dopo l'altra sempre gli stessi eventi. E' la strada che non porta in nessun posto, è come in un lungo film nel quale ci identifichiamo tanto nei personaggi, che ci dimentichiamo che siamo gli spettatori ed abbiamo un'altra vita a parte. In definitiva, è il Sonno della Vita.

LA VIA VERTICALE

E' il sentiero del ritorno a Casa, al Padre, all'Origine, all'Essenza Una. E' il sentiero verso la Rivoluzione della Coscienza che si può seguire solo coscientemente, con sforzo e abnegazione liberamente scelti. E' la via verso la Morte del nostro falso IO e della seconda Nascita, come ricordano le Sacre Scritture. E' la strada che ci conduce:


DALL'OSCURITA' ALLA LUCE, DALL'IGNORANZA ALLA VERITA'
DALLA MORTE ALL'IMMORTALITA'.

Si potrebbe dire che esiste un complemento superiore alla seconda via, benché più che un cammino sia una sintesi dei due precedenti. Come sappiamo, la croce è rappresentata con due linee che si incrociano nel centro. Giusto in quel punto di unione, dove i Rosacroce mettono una rosa, vi è simbolicamente il "Quinto Elemento" nel quale "la morte della morte" rappresenta la vita nuova, esperienza questa che ogni Iniziato deve sperimentare nel suo proprio essere.
La "Sintesi" è qui la parola chiave. L'Iniziato deve vivere nei due mondi, nel mondo degli uomini e in quello delle forme, cioè secondo il tragitto orizzontale e, contemporaneamente, deve vivere pienamente cosciente nel regno spirituale, la via verticale. Perché le due strade sono necessarie per raggiungere la Maestrìa, la realizzazione dell'Essere.
Alcuni suppongono di dover lasciare la via materiale, pensano di doversi ritirare dal mondo, dalla famiglia, dagli amici e dagli affari e pensano che, così facendo, troveranno più facilmente il Cristo e la realizzazione spirituale. Ma si sbagliano, la lezione da imparare è quella dell'"adattamento" e del "servizio". Il Lavoro davvero spirituale sta in quella che chiamiamo erroneamente "la vita mondana". E' dentro la società ed in tutti i nostri compiti sociali, come buoni cittadini, buoni genitori, o figli, o mariti, o mogli, ecc., che dobbiamo raggiungere la Maestrìa. Dobbiamo sperimentare l'Essere in qualunque luogo ed in tutte le aree della vita, poiché non esistono luoghi sacri e non sacri.

Come ci dice il Maestro Tibetano: 
"Il senso della responsabilità arde come fiamma scintillante in colui che ha cercato e trovato l'allineamento".
Il disinteresse materiale è necessario nella vita spirituale, ma non significa abbandonare le cose materiali, bensì utilizzarle adeguatamente per gli interessi dell'anima; responsabilizzarsi riguardo ad esse affinché esse siano non solo veicoli di amore ed abbondanza, ma anche di giustizia e solidarietà e non diventino legami che schiavizzino l'uomo. 
Questa lezione è la più difficile da imparare e richiede all'aspirante una raffinata intelligenza, un discernimento e una sensatezza difficili da raggiungere.



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