domenica 22 aprile 2018

ACQUA


ACQUA

(leggi e ascolta)



Dall'acqua veniamo; dall'acqua siamo vomitati alla terra. Quale elemento più malleabile e volubile dell'acqua. Estremamente vitale, l'acqua porta la vita ma è anche capace di annientare e distruggere tutto ciò che incontra sul suo percorso.
Esprime il mondo delle emozioni, le profondità del subconscio da cui provengono i moti più intensi e incontrollabili del corpo emozionale. La Terra, per lo più formata dall'acqua, è il pianeta nell'Universo ove le emozioni e il canto o il grido del cuore degli uomini sono in grado di creare o distruggere. Essa è la caverna della creazione, l'elemento più misterioso da cui tutto principia. 
Le anime che scelgono la loro incarnazione a partire dall'elemento acqueo sono paradossalmente le più lontane dalla luce; immerse nel mondo delle emozioni ne sono vittime e possono essere partorite alla vita dello Spirito solo attraverso un'espulsione violenta che le liberi dalle profondità oscure del loro Ego e le proietti verso la luce del sole. 
In genere esse sono quelle persone che tendono a far male a se stesse, attraverso l'uso di droghe o vittime dell'alcool, o agli altri; usano e sono usate dalla violenza delle passioni che non riescono a controllare. Occorre un lungo e duro lavoro prima dell'emersione alla luce del sole e all'aria.  

Dinaweh,





Ezio Bosso, Sinfonia n. 1 - Oceans




Consegna alla vita
ogni inutile bagaglio
spogliandoti
rimani nuda
di fronte alle tue necessità

ora è tempo!

Tutte le cristallizzazioni
affiorano da dentro
e vomitano alla Terra che le accoglie
come Madre
la loro irruenta condensata matericità,

cos'altro vuoi tenere?
cosa aspetti a cadere,

di fronte alla statua di sale
che di te rimane
a ingombrare lo spazio testardo della ragione?
Or'altro si prepari alla tua vista
che non siano più distorsioni ingannevoli e spurie
di suoni vacui di sirene
a portare via da te
te stessa annichilita,
perché tu veda!

Come Ulisse, lègati al palo del tuo legno,
assisterai all'affondare delle illusioni
e di tutte le abitudini 
nelle profondità del mare oscuro
e gli orpelli precipitare di sotto la stiva
sentirai tintinnare al punto
da render sorde le tue orecchie
quando, rimbalzando su ricordi di suoni metallici,
monete senza più valore,
tutto cadrà!

E, mentre le vene pulsano e s'inturgidiscono
battendo d'un ritmo più veloce del solito
da dentro a fuori
e da fuori a dentro
esplode l'antico refrain di te paonazza
per il livore d'altri,

e tu t'accendi ancora...

Risali così come palombaro dai tuoi abissi
e l'acqua salmastra ti sputa d'in cima all'onda
assecondando il tuo corpo esausto
dell'ultimo colpo di pinna il movimento
e gonfi infine i tuoi polmoni
impazienti e a fine corsa
dell'ossigeno celeste di sole salato.

Poi d'un tratto
oltre le secche di territori deserti e selvatici,
fino a schiudere gli occhi
di nuovo esausta,
tu vedi!

Prendi tempo ora,
tutto il tempo che ti serve, Anima mia,
perché sei ora
nell'Essere che sei dall'eterno.

Namasté, Anima mia!




Luca Peirano, Gratitude, da Incanto e disincanto. Versi  
                      poetici di luoghi comuni e metafisici,  
                      ilmiolibro.it, 2014. 


  

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