giovedì 22 febbraio 2018

LA NATURA DELLA CREAZIONE di Paramahansa Yogananda


LA NATURA DELLA CREAZIONE
 di Paramahansa Yogananda




(leggi e ascolta)


La materia non esiste nel modo in cui solitamente noi ce la raffiguriamo; essa esiste, tuttavia, come illusione cosmica. Per liberarsi dell'illusione è necessario conoscere un metodo ben preciso. Non si può curare un drogato in un batter d'occhio. La coscienza materiale si impadronisce dell'uomo attraverso la legge dell'inganno, legge che l'uomo non può superare se non apprendendo e seguendo la legge opposta, quella della verità.
Lo Spirito è divenuto materia attraverso una serie di processi di materializzazione: la materia dunque precede dallo Spirito e non può essere differente da esso che ne è la causa. La materia è una espressione parziale dello Spirito; è l'Infinito che ha l'apparenza del finito, l'Illimitato che appare limitato. Ma poiché la materia non è che Spirito in una sua ingannevole manifestazione, la materia non esiste di per sé.


COSCIENZA E MATERIA

All'inizio della creazione lo Spirito, fino allora immanifesto, proiettò due nature: coscienza e materia. Esse sono le sue due espressioni vibratorie. La coscienza è una vibrazione più sottile e la materia è una vibrazione più densa dell'unico Spirito trascendente. 
La coscienza è la vibrazione dell'aspetto soggettivo dello Spirito e la materia lo è del suo aspetto oggettivo.
Lo Spirito, quale Coscienza Cosmica, è potenzialmente immanente nella materia vibratoria oggettiva e si manifesta soggettivamente, come coscienza presente in tutte le forme create.
Questa coscienza raggiunge la sua più alta espressione nella mente umana, con le sue innumerevoli ramificazioni di pensiero, sentimento, volontà e immaginazione.
La differenza fra materia e Spirito consiste nel diverso ritmo vibratorio: si tratta di una differenza di grado, quindi, e non di sostanza.
Questo punto potrà essere chiarito dall'esempio seguente. Benché tutte le vibrazioni siano qualitativamente uguali, le vibrazioni che vanno dai 16 ai 20.000 cicli al secondo sono abbastanza dense da poter essere percepite dall'udito umano; le vibrazioni al di sotto dei 16 e al di sopra dei 20.000 cicli sono invece generalmente inudibili.
Tra le vibrazioni udibili e quelle inudibili non c'è una differenza essenziale, sebbene esista una differenza relativa.
Mediante il potere di maya, l'illusione cosmica, il Creatore fece apparire le manifestazioni della materia talmente distinte e dettagliate, da spingere la mente umana a credere che esse non abbiano alcun rapporto con lo Spirito.


LA VIBRAZIONE PIÙ SOTTILE: IL PENSIERO

L'energia vitale, la sottile vibrazione della corrente cosmica, è contenuta nella densa vibrazione della materia corporea; sia quest'ultima che l'energia vitale sono permeate, a loro volta, dalla vibrazione più sottile di tutte: quella della coscienza. Le vibrazioni di coscienza sono così sottili da non poter essere captate da strumenti materiali. Solo la coscienza può comprendere la coscienza. Gli esseri umani sono consapevoli delle vibrazioni di coscienza emanate, a miriadi, da altri esseri umani; tali vibrazioni vengono espresse con parole, atti, sguardi, gesti, col silenzio, con vari atteggiamenti e così via.
Ogni uomo è contraddistinto dal marchio vibratorio del proprio stato di coscienza ed esercita un caratteristico influsso sulle persone e sulle cose.
La stanza abitata da un individuo, ad esempio, è tutta permeata dalle sue vibrazioni-pensiero. Queste potranno essere percepite distintamente da chiunque possieda il grado di sensibilità necessario.
L'ego dell'uomo (il suo senso dell'"io", il distorto riflesso mortale dell'anima immortale) conosce la coscienza direttamente e conosce invece la materia (il corpo umano e gli altri oggetti nel creato) indirettamente, attraverso processi mentali e percezioni sensorie.
L'ego, cioè, è sempre consapevole di possedere la coscienza, mentre non è consapevole della materia e nemmeno del corpo in cui abita, finché non vi rivolge il pensiero. E' per questo che un uomo concentrato profondamente su un oggetto qualsiasi è conscio del suo pensiero ma non del suo corpo.





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