giovedì 22 giugno 2017

L'EVOLUZIONE DELL'ESSERE UMANO - parte quarta -

L'EVOLUZIONE DELL'ESSERE UMANO
(parte quarta)

Gli effetti del trauma



di Gaetano Pedullà


A livello di "pianeta Terra", l'evoluzione dell'uomo medio è piuttosto bassa, bassa nel senso comune del termine perché è un pianeta giovane; pensate che gli Esseri che ci guidano hanno 15 miliardi di anni più di noi; la loro tecnologia è di 15 miliardi di anni più avanzata e non è nemmeno considerabile come tecnologia, come noi intendiamo la tecnologia. E' un qualcosa che per noi è inimmaginabile, quindi a loro confronto siamo proprio dei bambini. Molti dicono "il pianeta Terra fa schifo, l'uomo non capisce mai"..., a volte servono delle definizioni pittoresche, anche un po' forti, come quando uno ha bisogno di uno scossone, però la realtà è che la Terra è un pianeta giovane e quindi il grado medio di esperienza di tante vite è basso. E' un grado basso, non c'è niente da fare, quindi c'è ancora bisogno di sperimentare i traumi. La maggior parte delle persone, noi compresi, siamo sordi ai segnali, perché siamo troppo presi dall'esperienza, troppo presi ancora dall'esterno e questo è la causa di una mancanza di esperienza, non perché siamo sbagliati noi, come un bambino.
Andando avanti vediamo proprio la fase terminale della conferenza di oggi.

Gli effetti del trauma

E' molto importante perché in tutta la vita dell'essere umano la pulsione ha un ruolo importante per ognuno di noi in vari momenti della vita, ma poi quello che è più interessante è tutto quello che succede dopo che poi è quello che determina la nostra vita e come noi siamo nella nostra vita. Quindi riguarda la nostra vita per come noi ci manifestiamo nella vita e poi per come gli eventi che si susseguono nella nostra vita si manifestano a noi, quindi in un senso e nell'altro, esterno e interno. E vediamo in che modo.

Il trauma, quando si manifesta, ovviamente nel piano fisico, dove noi abbiamo il corpo dell'azione, cosa fa?

Nel primo corpo immortale che abbiamo, che non muore, cioè il corpo causale (corpo causale, corpo cristico e corpo co-creativo: corpo causale è l'anima, il discernimento, l'arricchimento interiore; corpo cristico l'Amore incondizionato; corpo creativo il corpo col quale noi decidiamo la volontà dello Spirito santo, dell'Intelligenza cosmica). Questi tre corpi sono immortali, crescono, evolvono, si potenziano sempre di più, non hanno negatività, sono incorruttibili; al massimo uno in un'incarnazione non avanza nemmeno di 1 millimetro in uno di questi tre corpi, ma non torna indietro, non è possibile un peggioramento. Non esiste la dualità in quelle dimensioni, dalla quinta dimensione in su non esiste dualità. La dualità esiste in queste dimensioni inferiori, dove abbiamo il corpo fisico, il corpo astrale, il corpo mentale

Nel corpo causale, che è quello di quinta dimensione superiore (quindi è il primo) si genera una forza interna disarmonica. Ma che diavolo è?

Vi ricordate che vi dicevo, uno deve sviluppare la parte femminile perché quella parte femminile è una qualità necessaria per potersi occupare delle piante, per essere un giardiniere del cuore e quindi devo comunque sviluppare una sensibilità, che sia uomo o donna non importa, la devo sviluppare, sennò come faccio a sentire amore in un bosco, con le piante, non è possibile?! Quindi, devo svilupparla quella capacità là. Nella parte sinistra del cuore, nel momento in cui questa parte di me l'ho trovata, per esempio in una madre, e mi sono attaccato a questa persona esterna, sordo a quelli che erano gli avvertimenti che vengono dall'Universo, che cioè era già il momento di distaccarmi e di trarre le mie conclusioni, non in modo razionale; attraverso una metodologia spirituale specifica, non in modo razionale, una volta che si genera il trauma nella mia parte sinistra del cuore sul corpo causale c'è come una sorta - dicevo - di nuvola, la luce non si riesce a trasmettere dai corpi più interni, questa nuvola diventa un pochino più densa, quindi si crea un addensamento. In questo addensamento che si crea sul mio corpo causale (ricordate che è un pochino più piccolo del corpo fisico, un bel po' più piccolo), si va come registrando questo trauma. E' come se venisse messa una memoria dentro. Questa memoria, finché noi non  affrontiamo, non sciogliamo quella parte, non la portiamo proprio a completo sviluppo, fioritura, quella ci accompagnerà per tutte le incarnazioni successive, finché noi non arriviamo all'apprendimento che quell'esperienza mi sta stimolando, cioè il femminile.
Questa forza interna disarmonica io me la porto anche se muoio; non è che siccome adesso sono vivo, poi muoio non mi trovo più. Mi trovo un'altra volta e si riforma di nuovo. Ha delle conseguenze. La forza interna disarmonica ha delle conseguenze molto importanti. Come ho detto, le prime sono conseguenze esterne, cioè su come la vita viene incontro a noi, ed è facilissimo! Nella terza dimensione, quindi piano fisico, gli eventi della vita tenderanno a ripetere quello stesso trauma: si chiama karma, cioè la ripetizione del trauma

Ma perché c'è questa ripetizione? 

Non c'è per punirci o per castigarci perché siamo stupidi, ma per stimolare in noi una presa di coscienza, un arricchimento interiore. Poi vi faccio capire quanto sia potente questo meccanismo, perché uno non può proprio scappare dall'insegnamento spirituale e dall'evoluzione. Il karma è comunque il segnale esterno più rudimentale, più rozzo, anche perché quando si ripete non guarda in faccia nessuno; quando interviene negli eventi della nostra vita e si ripete un trauma, son dolori, nel senso che comunque non vengono fatti sconti e quello che prende, prende!

Poi ci sono le conseguenze interne, che riguardano i pensieri e le emozioni che noi troviamo; quelli che io chiamo stati psico-emotivi. Gli stati psico-emotivi sono disarmonici e sono la conseguenza di questa forza interna indotta dal trauma, quindi, se io ho il trauma di aver perso il mio punto di riferimento femminile esterno, come conseguenza i miei stati psico-emozionali saranno di dolore, di rabbia, pensieri negativi "non potrò mai più avere una situazione del genere", "intanto non funziona", "...tanto è tutta una fregatura"... e quindi questo mi provoca a vivere una sorta di chiusura nel vivere esperienze, quindi ci può essere un'induzione inconscia nella mia vita quotidiana, ci può essere un effetto inconscio che nemmeno me ne accorgo, per cui sono talmente forti questi stati interni disarmonici che io sono completamente dominato, completamente condizionato. Io ho perso il mio punto di riferimento femminile esterno, non mi apro più all'esperienza di relazione con il femminile esterno. Ma io vorrei però! Mentalmente dico: "Cavolo, vorrei avere una fidanzata, vorrei avere un'amica... perché non ce l'ho?" Subconsciamente, senza nemmeno rendermene conto è come se questa esperienza la ributtassi, la ricacciassi. Ma si possono fare miliardi di esempi completamente diversi. Un altro  caso di stati pscio-emozionali di parte istintiva è per esempio una persona che ha paura di perdere il punto di riferimento femminile e poi magari si  permette di avere delle nuove esperienze, quindi supera una chiusura iniziale, e in queste nuove esperienze, proprio per la paura di perdere questo punto di riferimento femminile esterno, istintivamente la persona dice sempre di sì a qualsiasi cosa propone la controparte: "- Andiamo in un posto?" "-Sì"; "-Facciamo questo?" "-Sì"; "-Facciamo quest'altro? "-Sì"... Qualunque cosa è sempre "sì", purché non ci sia il pericolo di perdere la persona. La parte istintiva degli stati psico-emozionali forma la nostra personalità terrena; cioè tutte quelle cose di cui non ci accorgiamo che ci condizionano nei piccoli eventi e nei piccoli episodi di vita quotidiana. Forma la nostra personalità. Poi ci sono gli aspetti  non più istintivi, ma quelli dichiarati. Tornando all'esempio del punto di riferimento esterno e quindi della paura: mi riapro, a un certo punto vivo nuove situazioni, quel trauma, il fatto di averlo già vissuto, mi porterà ad aver paura di rivivere nuovamente quella situazione e questa paura avrà come conseguenza il fatto che divento possessivo, geloso, opprimente; incomincio a maltrattare la persona che sta vicino a me. Divento violento, sostanzialmente. Quindi  diventa non più un processo inconscio, silenzioso e neutro, perché se dico sempre di sì non è che sono arrabbiato o sono felice; non me ne accorgo nemmeno, dico solo "sì". E' talmente veloce il condizionamento che io non mi accorgo di nulla, mentre invece, quando mi arrabbio, divento geloso, possessivo, divento aggressivo, lì è già diverso: è più dichiarato, è più evidente, è meno istintivo, meno inconscio.

Abbiamo visto che la forza interna disarmonica ha effetti sia sulla nostra personalità, quindi su come noi ci poniamo nella vita quotidiana, sia su come la vita quotidiana viene incontro a noi: in tutte e  due le direzioni. Normalmente c'è questa doppia azione, perché dietro c'è una volontà sempre dello Spirito santo, del Macrocosmo, che noi andiamo con chiarezza nella direzione dell'evoluzione e, guardate che è infallibile! 
Se io mi prendo in giro e dico che questo non esiste e mi convinco che tutto questo è risolto e che non ci sono stati psico-emozionali alterati e che il dolore non ce l'ho, perché uso la mente razionale, perché uso anche alcune metodologie energetiche, perché me la racconto, perché ho paura, per un miliardo di motivi, comunque nascondo questa parte ed evado, intanto è la vita che mi richiama, eh! Non c'è modo di scappare. 
Solo però che, perché tornino certi eventi devo aspettare alcuni anni. Non è che ogni cinque minuti.... dopo un po' di anni si ripetono; vengono date un po' di possibilità. C'è una ciclicità. questo è il processo di evoluzione; il motore che mette in moto. L'esperienza di vita terrena parte tutto da una volontà superiore. 
La volontà superiore non è una persona dietro una scrivania; è inimmaginabile. Immaginate una creatività che è presente in tutti i tempi, in tutte le epoche, in ogni momento, è presente nel passato e in ogni spazio, in ogni dimensione e in ogni Universo dei 150 bilioni di Universi. Inimmaginabile! E, in tutto questo, noi siamo dei recettori che, attraverso le Galassie, attraverso gli ammassi stellari, attraverso i Soli, gli astri, riceviamo queste onde, veniamo come indotti elettricamente, psichizzati e poi questa psichizzazione che viene dall'esterno procede all'interno, dentro di noi. Prima, partendo dal nostro corpo più spirituale, poi si arricchisce dell'Amore, dell'Amore maturato nelle esperienze di vite precedenti, poi va a cercare questa indicazione esterna nelle qualità interne necessarie affinché possa essere portata a compimento e questa è la pompa, la spinta all'esperienza di vita terrena che ci porta a muoverci nella quotidianità.
In parole semplici, per non essere totalmente all'oscuro di questo processo che vi ho spiegato, quello che esiste sono soltanto questi ultimi tre argomenti: il trauma, la personalità e  il karma, cioè gli eventi che si ripetono nella mia vita, il fatto che ho un carattere di un certo tipo... 

E il carattere - badate - è costituito proprio da questi aspetti che ho spiegato prima, perché uno approfondisce varie esperienze, non è che ne fa una sola, quindi io  avrò venti filoni aperti, mica c'è solo l'aspetto del femminile e del maschile! Poi ci sono tanti aspetti secondari, più piccoli, più grandi che attendono di essere portati a comprensione interna. La mia personalità quindi è la somma di tutti questi aspetti.  In tutto questo c'è la mia scintilla divina e quindi la mia preponderanza spirituale ad andare in una certa direzione che è unica, quella è unica..., ma non c'entra niente con gli spigoli, con il carattere nel senso negativo del termine. Quando si dice: "Il carattere non è modificabile!", è una balla!!! Dipende in che momento mi trovo, perché se il mio carattere è spigoloso, è aggressivo o è impaziente, perché dietro c'è un trauma, ma cosa c'entra la mia unicità con la scintilla divina, col fatto che io sono impaziente perché in una vita precedente mi hanno ammazzato tutta la famiglia e sono rimasto da solo e alla fine sono impazzito?!... Il carattere quindi è una conseguenza della nostra linea evolutiva e cambia. Può cambiare radicalmente!  Quello che alla fine ci tocca di più sono questi temi. Questa è la spiegazione fenomenologica ed anche il perché viene chiamata scienza dello spirito, perché è tutta una concatenazione di eventi e di processi, sia esterni che interni, quindi esterni che vengono dai Soli, dagli astri e dalle Galassie e interni perché avvengono nell'entità individuale con varie conseguenze che determinano poi la forma incarnativa che noi portiamo avanti. Tutto questo ha un suo modo di essere affrontato, che poi vedremo, però adesso non volevo mescolare la parte di spiegare "come" intervenire con la parte invece esplicativa del processo. Sono due cose distinte. 
Un conto è il processo e un conto è come operare come arrivare poi all'arricchimento spirituale, quindi arrivare ad un'evoluzione in base a tutto questo e cosa è stato fatto fino ad oggi anche in base a certi percorsi che sono stati immessi nell'umanità.






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