domenica 1 gennaio 2017

GRATITUDE

gratitude


Miriweh, Umano Giallo solare





    






















Consegna alla vita
ogni inutile bagaglio
spogliandoti
rimani nuda
di fronte alle tue necessità

ora è tempo!

Tutte le cristallizzazioni
affiorano da dentro
e vomitano alla Terra che le accoglie
come Madre
la loro irruenta condensata matericità,

cos’altro vuoi tenere?
cos’aspetti a cadere,

di fronte alla statua di sale
che di te rimane
a ingombrare lo spazio testardo della ragione?
Or’altro si prepari alla tua vista
che non siano più distorsioni ingannevoli e spurie
di suoni vacui di sirene
a portare via da te
te stessa annichilita,
perché tu veda!

Come Ulisse, lègati al palo del tuo legno,
assisterai all’affondare delle illusioni
e di tutte le abitudini
nelle profondità del mare oscuro
e gli orpelli precipitare di sotto la stiva
sentirai tintinnare al punto
da render sorde le tue orecchie
quando, rimbalzando su ricordi di suoni metallici,
monete senza più valore,
tutto cadrà!

E, mentre le vene pulsano e s’inturgidiscono
battendo d’un ritmo più veloce del solito
da dentro a fuori
e da fuori a dentro
esplode l’antico refrain di te paonazza
per il livore d’altri,

e tu t’accendi ancora…

Risali così come palombaro dai tuoi abissi
e l’acqua salmastra ti sputa d’in cima all’onda
assecondando il tuo corpo esausto
dell’ultimo colpo di pinna il movimento
e gonfi infine i tuoi polmoni
impazienti e a fine corsa
dell’ossigeno celeste di sole salato.

Poi d’un tratto
oltre le secche di territori deserti e selvatici,
fino a schiudere gli occhi                          
di nuovo esausta,
tu vedi!

Prendi tempo ora,
tutto il tempo che ti serve, Anima mia,
perché sei ora
nell’Essere che sei dall’Eterno.

Namasté, Anima mia!


Luca Peirano, Incanto e disincanto, Versi poetici di luoghi comuni e metafisici,  Gruppo ed. L'Espresso, 2014. 


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