sabato 24 settembre 2016

ADDIO, LIBERESO!...

ADDIO, LIBERESO!...


E' mancato ieri LIBERESO GUGLIELMI, un uomo angelico, dalla bontà infinita, che avevo avuto modo di conoscere ad Andora (SV - Liguria - Italy), qualche mese fa, in occasione di un appuntamento a cielo aperto col gruppo della Scuola italiana di permacultura. Libereso, in quella giornata piovosa e fredda d'inverno, non aveva mancato all'appuntamento; fui proprio io a sostenerlo a braccia, per accompagnarlo sul terreno bagnato e scivoloso; sistematosi su una sedia che gli avevamo procurato, lui con tutto il suo entusiasmo di ragazzo, dava le dritte al gruppo, indicando dove piantumare le nuove piante arboree, trovando la loro giusta collocazione, in base al movimento del sole e alla copertura dei palazzi vicini. Poi, dopo la sortita all'aperto, ci siamo ritirati nella sala dell'albergo vicino per continuare con lui la discussione e avere il piacere di sentirlo parlare. Fu proprio lì che potei apprezzare la sua grande umanità; prima di allora non ci conoscevamo, eppure era come se ci fossimo sempre conosciuti; il suo amabile tratto, la sua compassionevole attenzione verso ogni essere vivente, dalle piante, sue grandi compagne di vita, agli esseri umani, lo entusiasmavano sempre, offrendogli molteplici occasioni di racconti, aneddoti e storie di vita. Devo dire grazie a Mariangela, che mi ha dato l'opportunità di conoscerlo in quell'occasione. Ci siamo sempre ripromessi di andarlo a trovare, nel suo giardino di Sanremo, per avere ancora una volta con lui il piacere di starlo a sentire. Sarebbe sicuramente stata un'occasione da non perdere, eppure non ce l'abbiamo fatta! Libereso ci ha lasciati all'età di 91 anni, ancora gioioso e grato alla vita, che era riuscito a disegnare attorno a sé come un'opera d'arte, la più bella ed entusiasmante, quale è sempre stata per lui. Diventato famoso per essere stato il giardiniere botanico di Italo Calvino, nella sua villa di Bordighera, ricordava quello come uno dei tanti episodi della sua avventura umana. Viaggiatore instancabile, poliglotta e amante della natura sopra ogni cosa, si dichiarava vegetariano e vegano sin dalla nascita. Suo padre stesso lo era già: anarchico tolstoiano, gli aveva dato quel nome, che significa Libero nel pensiero e nell'azione e lui, quel nome, lo aveva portato con ostinata coerenza fino alla fine dei suoi giorni terreni. Certi uomini solcano le vie della Terra in silenzio, ma lasciano dietro di loro una traccia indelebile, fatta di amore, grazia e cortesia. Dietro di loro si forma col tempo una scia lunghissima di persone che solcano lo stesso sentiero, riconoscendo in chi li ha preceduti, il loro maestro. Libereso è riuscito a creare dietro di sé questa scia luminosa di persone che, grazie al suo esempio, sono portatrici di quella stessa grazia, di quella stessa benevolenza cosmica, attraverso l'amore e la riscoperta della natura; dei suoi incanti, della sua forza e bellezza, dei suoi silenzi e del suo fragore, del suo suono sottile.

GRAZIE LIBERESO, per tutto quello che hai saputo donarci e per la scia di luce che hai lasciato come traccia per noi, viandanti del cielo e della terra-madre.












Dinaweh



Libereso Guglielmi,  Mangiare il giardino, editrice socialmente, 2009;











Libereso Guglielmi, Il giardiniere di Italo Calvino, Orme ed., 2013.












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