lunedì 22 agosto 2016

La Follia dell'Amore. Siate folli!

LA FOLLIA DELL'AMORE


SIATE FOLLI!

Dinaweh

Un tempo non troppo lontano, nel nostro civilizzato Occidente, i folli erano imbarcati su navi, "le navi del folli", appunto, e si lasciava che queste andassero alla deriva, senza più timoniere, senza alcuna rotta; semplicemente trascinate dalla forza degli elementi, queste navi si perdevano nell'azzurro di mari profondi e lontani, lontani dalla civiltà e dagli occhi dei senzienti; il loro destino era affidato alla forza della natura, al vento, alle tempeste e alle bonacce che attraversavano i vasti oceani come i mari più circoscritti, allora come adesso. 
La follia ha sempre spaventato gli uomini e le donne di ogni epoca e di ogni latitudine. 
Di fronte ad essa 'la Maggioranza' rimane spiazzata, sconvolta, sdegnata. Dietro la follia spesso si annida infatti una denuncia sottile; essa smaschera senza discrezione tutte le incongruenze e le ipocrisie di quella stessa società che l'ha prodotta e alimentata. Come si può allora rimanere zitti di fronte a tale sfrontatezza? Allontanare da sé quella cellula impazzita dal consesso della comunità civile rimane l'unica soluzione possibile. 

E' sempre stato così. 

C'è stato un periodo altrettanto poco lontano da noi, uomini e donne del XXI secolo, in cui nella 'civilizzata' Europa si erigevano poderosi e imponenti edifici ove 'costringere e concentrare' i poveri che, con la loro semplice presenza suscitavano imbarazzo e disagio ai nobili e ai borghesi, onde evitare che, davanti alle porte delle chiese, tendessero la mano a chiedere l'elemosina, reclamando cibo sul ciglio delle strade trafficate dai negozi e dalle compravendite dei ricchi mercanti e degli artigiani operosi. 

Oggi il mondo non sembra cambiato affatto. Unica differenza: automobili, aerei e telefonini e una gran quantità di eserciti e di armi che non smettono di tacere. I poveri e gli esclusi dall'opulenta Meretrice sembra stiano assalendo l'Impero, sospinti dalle bombe e dai massacri, perpetrati, come prevedibile, nelle loro terre, tra le loro case; figli di quel terzo, quarto o 'quinto' mondo che non può più sopportare 'un'altra follia': quella dell'Occidente, il mondo ricco, con tutte le sue contraddizioni, che pretende di 'esportare la democrazia' in ogni parte del globo. Dio ce ne scampi e liberi! Eppure, dopo aver innescato una bomba a orologeria, l'Occidente si lagna, si arrocca e costruisce altri gulag, altri campi di concentramento per contenere la massa macroscopica dei disperati in fuga dalle bombe e dalla fame.

Quale legge potrà mai impedire simile esodo da terre lontane? Forse quella che vieta ai cosiddetti "clandestini" di rimanere nei loro martoriati Paesi come "vittime"? Certamente tutto questo fa parte di un piano diabolico perpetrato dall'élite che vuole mettere a ferro e a fuoco il mondo e creare, nella civilizzata Europa, un ammasso informe di sudditi senza più alcuna identità, in modo da schiavizzare meglio le loro menti e i loro corpi, quando venissero meno a leggi sempre più restrittive, con la scusa di proteggerli dagli attentati e dai fantomatici nemici, creati ad arte e sovvenzionati coi "nostri" soldi...(Quelli defraudati al popolo). 

Quale sarà mai dunque la legge universale cui appellarsi per scongiurare l'avvento del quarto Reich ormai alle porte? In realtà ci siamo già dentro, mani e piedi, nonostante l'illusione di essere 'liberi'!
Occorre non dividere più il mondo in buoni e cattivi, occorre lasciare alle spalle il giudizio, occorre un'azione mossa alla comprensione, non più alla condanna. Occorre trascendere il meccanismo della legge e passare ad un altro livello, passare ad un altro regno: quello dell'Amore. Se il mondo ha necessità delle leggi per evitare di perdersi nelle azioni più brutali e rimanere  impunita, esiste un altro livello di coscienza, che è quello del saggio, colui che raggiunge il Risveglio, per il quale diviene egli stesso la propria legge. Egli sente e sa ciò che deve essere compiuto, indipendentemente dagli schieramenti ideologici e religiosi e per questo è affrancato dalle leggi.

Gesù stesso propose un'altra comprensione della legge; per questo non è stato compreso, né dall'élite ebraica, che lo condannò a morte con la complicità dei Romani, né, più tardi, dalla Chiesa cristiana che è diventata la caricatura di ciò che aveva proposto. Anche nell'Islam si riscontra sovente la stessa incomunicabilità; da una parte i Sufi, che testimoniavano fedeltà alla legge interiore, dall'altra l'Islam ortodosso, legalitario e giuridico, che testimoniava la legge del Corano. In arabo infatti la shariah rappresenta la legge esteriore, la tariqah, la legge iniziatica, quella dei sufi, divenuti strumenti della volontà di Dio, liberi da tutti i condizionamenti, senza per questo essere schiavi delle loro passioni.
Gesù disse di non essere venuto per abolire la legge, ma per portarla a compimento. Quel compimento attende ancora di essere raggiunto. Possiamo farlo ora, se solo riusciamo ad uscire dal mondo della sofferenza ed entrare in quello della libertà, dal mondo della Legge a quello dell'Amore. Non si tratta di sentimentalismo, né di avvalorare l'ingiustizia, ma di trascendere gli schieramenti tra male e bene sì, per approdare ad un nuovo regno, ove scompaia il giudizio e il senso di colpa.

Ho iniziato il post parlando della follia; esiste dunque un'altra follia per il mondo: quella dell'Amore. Si capisce bene perché chi ama è spesso giudicato un folle! L'amore non conosce schieramenti, non conosce il giudizio, né la condanna; non si fa scudo dei poteri forti, non si avvale di avvocati difensori per salvaguardare se stesso. Esso vibra ad un'ottava Superiore e pertanto quando si ama incondizionatamente, come i Santi e i Risvegliati hanno fatto, Buddha o il Cristo, non si teme il giudizio di chi ancora è intrappolato nella legge e nella consuetudine del gregge inconsapevole. 

Pensate a Francesco di Assisi! 

Dopo aver sentito vibrare l'Amore in tutto se stesso, riscattato dalla dura prigionia di Perugia grazie alla lauta somma devoluta dal padre, Pietro di Bernardone, ai Perugini, vincitori della guerra contro Assisi, guerra cui lo stesso Francesco aveva preso parte, torna a casa profondamente scosso; trascorrerà tre anni di confusione e smarrimento profondi, prima di comprendere quel linguaggio così inconsueto e terribile (quello dell'Amore), tanto era stato edulcorato e sminuito dalla Chiesa con l'approvazione tacita e complice della società benestante dell'epoca, di cui lui stesso faceva parte, prima della conversione.




Una volta compreso il messaggio e l'invito ad entrare in un altro Regno, Francesco si spoglia di tutti gli abiti nella pubblica piazza di Assisi, di fronte al vescovo, a suo padre, agli amici di un tempo, a tutta la famiglia e al resto della cittadinanza, inorridita e divertita ad un tempo, da un gesto così inconsueto. 
Chi non ha occhi per vedere e non ha orecchie per intendere giudicherà sempre come pazzia l'atto d'Amore Sommo, che supera tutte le convenzioni, tutte le barriere, tutti i condizionamenti della mente. Essa, la mente, viene surclassata e inibita da una frequenza velocissima che è come se la rendesse innocua e dormiente.  
Si viene letteralmente posseduti! Cervello e cuore ricevono una scossa talmente potente, che fa schizzare tutti i corpi (da quello più sottile al più denso, quello fisico)  ad una più elevata frequenza. Essa irradia tutto l'Essere che abita quei corpi ed è come se un setaccio velocissimo passasse ogni singolo atomo alla trama fittissima del proprio reticolo, in modo da lasciare la via aperta soltanto alle vibrazioni luminescenti di luce fotonica e radionica, costitutivi dell'Essenza animica, le quali collassano ad un livello appena inferiore al loro, per irradiare tutti i corpi, compreso quello fisico. 

Ecco perché accade che si possano sostenere gesti, azioni, vibrare parole "Sapienziali" da cui spesso scaturiscono guarigioni che al resto dei dormienti appaiono come 'miracoli' oppure si possano sorprendere gli astanti con atti che vengono recepiti come bestemmie, come attentati contro il pubblico pudore e la decenza!
Chi mai poi si metterebbe a cantare per le vie della città, la stessa di cui ha visto i propri Natali, vestito di stracci ed elemosinando una ciotola di pane raffermo e rimasugli di cibo riservata ai cani? 
Lo può fare soltanto chi è posseduto dall'Amore. Esso ti travolge a tal punto da farti camminare come sospeso tra terra e cielo. Persino la fame non si sente quasi più, essendo la luce, essa stessa, a nutrire e a confermare il corpo fisico della sua medesima energia. 

Ricordo quanto era difficile stargli vicino, all'inizio credevo di essere diventato pazzo anch'io, eppure non riuscivo a staccarmi da lui ed era proprio Francesco a parlarmi con la stessa dolcezza di mia madre, che avevo lasciato in preda al dolore, sapendomi così cambiato...
Poi l'Amore vuole forgiarti; vuole che tu gli sia sempre più vicino, che tu diventi sempre più puro, vuole fondersi con te. E' allora che tornava la fatica e i crampi allo stomaco per la fame o la vergogna di chiedere l'elemosina in cambio di insulti e sputi. Eppure tutto questo, salva e salverebbe ancora il mondo dalla vera pazzia dei dormienti: quella degli indifferenti, dei sazi, dei mendicanti d'amore con la "a" minuscola, pronti a prostituire se stessi in cambio di un po' di sesso a buon mercato o di una scopata rubata ad un amico...
Quanta tristezza, quanta ingiustizia ancora dilaga sulla Terra per l'ignavia e la codardia dei satolli. Benedetta quella fame, poiché diventò per noi fame e sete di giustizia e così fu allora che cominciammo a fare come il Cristo: guarire le piaghe dei lebbrosi, lavorare i campi con i contadini, portare cibo e conforto ai poveri di allora...



Nella fraternitas dei "folli di Dio" venni chiamato da Francesco "frate Leone". Non mi pentii mai di aver intrapreso il cammino con lui, anche se i giorni terreni furono tutt'altro che facili in quell'epoca di predoni e di violenza. Ebbi per lui il compito di scrivere 'la Regola', essendoci stata prescritta da Messer lo papa. Però, sempre al fianco di Padre Francesco, vivemmo giorni ancor più difficili, quando furono gli stessi suoi seguaci ad urtarne la sua delicatissima sensibilità per l'amore di Cristo e, dopo giorni di solitudine in mezzo alle foreste del Casentino, una volta tornati nei pressi di Assisi, essi la bruciarono, perché era stata giudicata troppo dura e fummo costretti a riscriverne un'altra. 
Continuo anche oggi il mio compito, che è quello di scrivere, di guarire, di usare il suono e il canto, di curare la terra e di portare il messaggio del Risveglio a uomini e donne di buona volontà. Siamo più o meno sempre gli stessi, intendo dire che siamo più o meno sempre le stesse anime che tornano sulla Terra per compiere quei passi rimasti sospesi. Oggi rimane lo stesso richiamo per molti di noi: portare l'Amore sulla Terra, attraverso il servizio, la donazione di sé, anche se non è più richiesto, come allora, di rinunciare all'amore fisico oltreché spirituale tra un uomo e una donna, o a godere dei frutti della Terra e di tutti i suoi doni, alimentando ognuno di noi i propri talenti, la gioia di condividerli con i compagni e le compagne di viaggio. Tutto quanto siamo stati ci è servito per essere quelli o quelle che siamo ora. Se ci mancano dei pezzi, conviene cercare di mettere insieme anche quelli, per essere e partecipare ai nuovi doni che l'era dell'Aquario riversa su tutta l'umanità.

Una cosa rimanga la stessa di allora: la follia d'Amore. Siate pazzi, siate folli di Amore! Spargete ancora il seme della fraternità e della pace su tutto il pianeta, ovunque voi viviate, qualsiasi cosa facciate. Fate tutto per amore dell'Amore e non rimarrete mai delusi! I nostri Fratelli della Terra interiore e dello Spazio profondo sono pronti per abbracciarci nella fraternità che ora il Padre vuole sia cosmica. La Terra e i suoi abitanti sono sul punto di fare un balzo dimensionale che non ha precedenti nella storia dell'umanità. Quello che molti di noi hanno vissuto individualmente, allora affrontando pene, persecuzioni e roghi  (nel passato o in realtà parallele, visto che il tempo non esiste), ora è possibile farlo come razza umana collettivamente e nella gioia. 
La Terra, in accordo col piano del Creatore, ha deciso di fare questo balzo. Si tratta di arrivarci preparati, altrimenti sarà praticamente impossibile sedersi al tavolo imbandito dello Sposo. Il Cristo che brillerà in ognuno di voi lo vedrete tornare anche davanti ai vostri occhi ricolmi della vostra stessa Luce!






Dinaweh 


Nessun commento: