lunedì 9 maggio 2016

Appunti di viaggio


Appunti di viaggio





Cari amici,

rieccomi finalmente, dopo qualche settimana di silenzio, mentre la vita scorre veloce con tutti i suoi impegni e le incombenze quotidiane che mi hanno immerso in un costante "presente", calato nella realtà concreta del lavoro (anzi, per meglio dire dei vari lavori...) così come della ricerca personale, dedicata allo studio, alla lettura, al pianoforte e, non da ultimo, alla meditazione... 
Finalmente ho la connessione internet da casa e sarà più agevole per me poter aggiornare di nuovi spunti il blog che questo mese di maggio compie tre anni di vita!

In questi tre anni sono accadute veramente tante cose, la mia vita ha conosciuto svolte improvvise e anche molto dolorose: la mancanza di lavoro, la ricerca di una stabilità e di una casa a lungo agognata ove poter vivere, un amore importante che ha voluto chiudere la porta dietro di sé, ma anche tante comprensioni in più che si sono aggiunte al bagaglio dell'anima e che hanno maturato in me "sul piano di terra" uno spirito guerriero, hanno affinato e forgiato la volontà, la determinazione a scegliere sempre il Maggior bene, anche di fronte alle più amare vicissitudini e alla difficoltà nel fidarsi della vita, che sempre risorge in ognuno di noi, non appena smettiamo di lottare e di resistere al flusso ininterrotto della sua evoluzione. 
Oggi posso dire di aver raggiunto una inusitata pace interiore e sento una profonda gratitudine nei confronti dell'esistenza, di me stesso, delle tante anime che mi sono state di aiuto e di conforto nei momenti più difficili di questi ultimi anni e che hanno condiviso con me anche svariate occasioni di gioia e di sincera amicizia. Dovrei fare tanti nomi, ma preferisco tenerli tutti nel cuore!

Vorrei ora condividere con voi alcuni brani estrapolati da due libri* che hanno accompagnato questi miei ultimi mesi e che ora ritrovo annotati in un quaderno che proprio oggi ha voluto aprirsi davanti ai miei occhi, quasi per caso, anche se il caso non esiste, e ormai ne siamo certi! Sono convinto che i libri che leggiamo arrivano sempre al momento giusto e, come un sussurro angelico, spesso ci riportano a stati dell'essere che hanno necessità di essere compiuti dentro di noi, risvegliando quelle parti sopite o semplicemente ricordandoci che la nostra storia non è tanto dissimile da chi ci ha preceduto o da vite apparentemente lontane dai nostri passi. Tutto ci parla, tutto l'esistente attorno a noi diventa messaggio, se solo abbiamo la capacità di ascoltare la vita che ci attraversa in ogni istante e con le modalità più inaspettate. Anche la lettura di un libro infatti raggiunge lo scopo e ci proietta sovente in uno spazio interiore a noi consono e vicino. Nulla - dicevamo - avviene per caso. Spero che possiate godere delle parole qui di seguito annotate, indipendentemente dal conoscerne tutta la trama dall'inizio alla fine... Citerò comunque il titolo, l'autore e la casa editrice che ha pubblicato i due testi corrispondenti.
Buon ascolto, dunque.


il secondo libro vedrà citati tutti gli incipit di ogni capitolo, che potranno darvi lo spunto a spazi di meditazione durante le vostre giornate; saranno comunque oggetto dei prossimi post che intitolerò "Spunti di meditazione quotidiana"

Dinaweh


[...] Ciò che è nascosto non è necessariamente oscuro. C'è il sole che brilla in cielo e che tutti vedono... e c'è quello che risplende nelle profondità e che bisogna meritare a forza di audacia e coraggio. Lo possiamo scoprire solo dopo aver attraversato i nostri deserti personali, delle paure e dei dubbi. Ognuno di noi un giorno se li trova di traverso sul proprio cammino, secondo il ruolo che Nostro Signore gli ha attribuito. E' strano, tutti quelli che aspirano con forza al Regno Divino non sognano altro che vedersi spuntare delle ali per fuggire la loro condizione che giudicano miserabile. Ma se l'uccello non avesse bisogno della Terra, non avrebbe zampe per camminare e se l'albero non dovesse far altro che lanciare i rami verso l'alto, perché gli sarebbero date simili radici?

[...] Avete paura di vivere davvero, con tutto ciò che questo significa? Vivere nella carne, comprendete, ci obbliga necessariamente a ferire. Anche l'uomo che ama una donna per la prima volta la ferisce, ed è così in tutte le azioni della vita. Quando avanzate, imprimete il vostro solco sul mondo e il mondo lascia la sua Traccia in voi. Una parola che sapete essere necessaria può ferire come un'arma. La Natura stessa, con il freddo dei suoi inverni, riesce a farvi soffrire lasciando tagli sulla vostra pelle. Sì, tutto si può affrontare! Tuttavia ricordatevene, ferire non è necessariamente un'azione distruttiva. Se ferite, fate del male, ma fare del male può dimostrarsi molto differente da fare "il" male. può voler dire insegnare qualcosa! Allora Giovanni, sappiate che là dove volete andare ferirete e farete del male. Se la vostra intenzione è di cavalcare al mio fianco e non soltanto con me, mi interessa che comprendiate il senso di queste parole. Non mentitemi, ma soprattutto non mentitevi! Ecco il primo dovere che vi impone la Croce che avete messo sul vostro mantello. Guardate, non ha la forma di una spada...? Vi mostra le due energie che si incontrano in ognuno di noi, quelle del Cielo e quelle della Terra. Siate degno del segno che l'una e l'altra hanno cominciato a lasciare in voi...
(Luigi al figlio Tristano Giovanni)  



"Signore, ogni volta che un giorno si schiude, fate in modo che il mio braccio non insulti mai il corpo, né semini dolore. Signore, ogni volta che un giorno sboccia, fate in modo che la mia lingua non ferisca il cuore, né diffonda la menzogna. Signore, ogni volta che vi offro un giorno, prendete soprattutto da me una buona dose d'amore, per compiere i vostri disegni. Signore, ogni volta che scorre un giorno del mio tempo, fate in modo che il mio pensiero non uccida."


Daniel Merouis-Givaudan, Luigi del Deserto, ed. Centro di Benessere Psicofisico, 2003, pp. 252, 262-263.   

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