martedì 8 marzo 2016

La Nuova Scienza dello Spirito: il significato della vita dell'uomo sulla Terra - parte seconda



La Nuova Scienza dello Spirito


Il significato della vita dell'uomo 
sulla Terra

(parte seconda)



Infine, c’è l’ultima densità che è una densità divina, dove si manifesta l’aspetto della volontà del Sé Cosmico; quindi, anche il Sé Cosmico è costituito da tre aspetti: VOLONTA’, AMORE INCONDIZIONATO, INTELLIGENZA-COMPRENSIONE, ATTIVITA’-AZIONE. 
Sono sempre questi tre aspetti che ricorrono in tutte e tre le entità: il Sé Cosmico, il Sé Superiore, perché anche qui abbiamo volontà, amore incondizionato, comprensione e azione, ma anche nel Sé inferiore abbiamo volontà, amore incondizionato che si manifesta come un’emozione, perché noi lo sentiamo come un’emozione nel corpo fisico e attività, attraverso il piano fisico. 

Quindi sono sette densità, ricordatevelo. 

Era importante introdurlo per quello che viene detto dopo, altrimenti le conoscenze sono tutte mescolate, quindi uno non ha modo di distinguere gli argomenti e di capire anche i processi che uno vive. Questa non è una spiegazione solo logica; è logica dall’inizio alla fine, ma dev’essere seguita da un lavoro sperimentale, sennò diventa carta straccia, una cosa puramente accademica, filosofica, non va da nessuna parte.

D. QQQQQq uella che viene chiamata “Anima”, a che cosa corrisponde?

R. L’Anima al piano causale e lo Spirito si manifesta invece nel piano della settima Dimensione; le Monadi invece nascono proprio nella fase pre-creativa dell’Universo e sono le scintille di vita in cui si divide il Sé Cosmico. Il Sé Cosmico all’inizio è ritirato in un sonno profondo, insieme al Macrocosmo, quindi Padre e Madre, i due aspetti: Maschile e Femminile. Nella prima manifestazione del Sé Cosmico vengono creati questi tre piani, che prima non esistevano, perché era tutto come ritirato in un sonno profondo e poi c’è la moltiplicazione dei Figli e quindi il Sé Cosmico si divide in infinite scintille divine, che sono le Monadi; in teosofia vengono chiamate “Monadi”. La monade si riveste di un’Anima: all’inizio, di un’Anima collettiva attraverso gli animali, i vegetali e i minerali. Poi diventa un’anima individuale, attraverso l’Ego Sum, o Intelligenza- libero arbitrio, come abbiamo noi e gli Esseri Superiori a noi. L’Anima è la Mente Superiore; è quella che raccoglie le esperienze ed ha l’arricchimento per far sì che la Monade possa esprimere fino in fondo quella che è la Volontà Superiore.

D. Lo Spirito che cos’è?

R. Lo Spirito è quella parte dell’Essere che risponde direttamente alla Mente Divina e quindi è la Mente co-creativa; quindi lo Spirito è quella parte di noi che adempie ad una missione. È sempre un corpo, è sempre un’entità. Lo Spirito è quell’aspetto che c’è dentro ognuno di noi che risponde ad un progetto divino. Il Divino, che ha un piano per tutto l’Universo, forse ha deciso che devi dipingere, perché attraverso la pittura e imparando ad amare la pittura e a trasmettere l’amore con la pittura, è come se anche Lui dipingesse e quindi valutasse questa linea. 
Lo Spirito quindi è quella parte di noi che risponde a un progetto divino, mentre invece l’Anima, che è nell’ordine un pochino più inferiore, è sempre noi che stiamo cercando di portare a terra quello che lo Spirito spinge, però non riusciamo a farlo perché all’inizio delle incarnazioni, cioè quando un Essere si incarna per la prima volta in un corpo umano, è dotato di Ego Sum e quindi deve vivere nella terza dimensione, non sa come manifestare le sue caratteristiche di Amore universale nella realtà quotidiana, nella vita di tutti i giorni; non sa proprio come fare e quindi è inconsapevole; l’anima è quel contenitore dove all’inizio c’è solo nebbia. Quindi ho un lavoro immenso, fortissimo, una missione stupenda che l’Universo mi chieda un qualcosa, ma non so nemmeno che cos’è questo piano; non so nemmeno che cos’è un Figlio, non so nemmeno cosa vuol dire essere Padre, non ho proprio consapevolezza, sono nella nebbia più totale e quindi piano piano quello che accade, man mano che io faccio esperienza (e poi andremo a vedere come), accade che comincio a conoscere. 
È come il bambino: se tu  metti a carponi nella stanza e non sa che esiste la stanza, sbatterà sicuramente in quel muro; sperimentando sbaglia; sbatte perché è inconsapevole, mica perché è una colpa! E quindi il fatto che ha sbattuto lo registra nel piano causale, cioè dove risiede l’anima. Fino a che si è minerali, vegetali e animali, l’anima è di gruppo, una sorta di placenta o protezione che protegge la Monade o il Figlio dall’esperienza individuale, perché non è pronto, perché potrebbe perdere l’individualità; quando poi non è più necessaria questa protezione, questa placenta, questo Sé che ristora, che consola, che protegge, allora l’Essere da un’Anima collettiva incomincia ad avere un’Anima individuale. Man mano che si diventa sempre più consapevoli poi lo Spirito si manifesterà senza nessuna nebbia; in ogni caso deve passare dall’esperienza individuale dell’Anima, perché il Figlio non è come il Padre. Mentre il Padre ha una conoscenza in lungo e in largo e anche il Figlio Cosmico (il Cristo Cosmico, se uno ama la religione cattolica o l’esperienza Cristica) è totalmente completo, ma noi che siamo dei figli secondari, no. Abbiamo bisogno di passare attraverso la carne, il sangue, l’esperienza, dalla terza alla quarta, alla quinta, alla sesta, alla settima dimensione. Non si smette mai di crescere.

D. Perché è partito tutto?

R. ci vorrebbe un’altra conferenza per spiegare solo questo. Ci sono dei motivi, certo. Comunque, restringendo il concetto, l’Universo ha tanti cicli. Non si crea una sola volta e non si distrugge una sola volta. Ha un destino che è di espansione e di ritrazione continuo, che dura moltissime eternità, come dicono anche in India nei testi sacri. Quindi è un Ente vivente che si espande e si ritrae; alterna momenti di notte, di assoluta notte e momenti di vita: si ramifica e si esprime in modo sempre più preciso e variegato. In questo accade che il Sé Cosmico ha come compito quello di scendere nella materia; Lui e poi attraverso i suoi Figli e poi attraverso i Figli del precedente Universo che non hanno completato il ciclo, che però lo aiuteranno a costruire quello nuovo, cioè i Deva, detto in termine Sanscrito, gli Angeli, gli Esseri Protettori dell’Universo, che comunque anche loro evolvono, quindi si ricongiungeranno. È un processo ciclico.

La domanda che è stata fatta è interessante, perché si è parlato di Anima e quindi si è parlato del piano causale: cioè, in fondo, che ci fa l’Essere umano sul Pianeta Terra? Qual è la nostra missione sul pianeta Terra? Qual è la nostra missione, in generale, nell’Universo? Perché stiamo qua?
Stiamo qua, nel particolare caso degli Esseri umani, per imparare a manifestare nella terza dimensione, nella vita quotidiana, con i figli, con il lavoro, con qualunque scelta di vita che uno faccia, quello che è lo Spirito, il Sé Superiore. Quello che invece accade, ma non è affatto una colpa, è che invece non riusciamo a manifestare il nostro Sé Superiore a causa delle esperienze precedenti, ma lo andremo a vedere perché. È proprio il cuore della conferenza!
Quindi:

·         “L’Essere umano è una scintilla divina, un filo diretto con la Monade, un filo diretto dell’Essere Cosmico, creato per compiere delle opere più grandi delle divinità cosmiche”;

·         Il Sé Superiore è una scintilla di vita che deve manifestarsi sul piano fisico, nella vita quotidiana, nella semplicità.


Siccome siamo qui, stiamo facendo esperienza, non sappiamo bene come manifestare tutto questo potenziale di Amore in azioni concrete, all’inizio siamo nelle nubi dell’inconsapevolezza, cioè non sappiamo proprio come fare.
Ora passiamo alla prima parte, per capire come si passa dall’inconsapevolezza alla consapevolezza: ci sono proprio dei passi specifici. Facciamo un esempio: la prima cosa che accade è che dentro di noi (fate conto che è una delle prime incarnazioni) la Mente Cosmica, quindi viene dal piano dello Spirito, dalla densità Co-creativa, c’è una spinta a manifestare la nostra parte maschile, la nostra solarità; a esprimerla. C’è una spinta potente di manifestarla nella vita quotidiana. Però siccome non l’abbiamo mai fatto, non ci siamo mai trovati a doverlo fare (ricordate: è un esempio, cioè non vuol dire che per tutti è uguale, non è possibile fare un discorso che vale per tutti), non so proprio da dove partire e siccome comunque la pressione viene da un piano elevato, perché effettivamente poi la mia missione è di tirar fuori la solarità, anche per condividerla con gli altri, quindi c’è anche un aspetto positivo, di luce, di missione… Non so come fare e, inizialmente, siccome l’Energia tende a scendere dalla dimensione divina alla dimensione fisica, cioè si parte dalla Volontà che però poi deve guadagnare la strada verso la materia, cioè verso la vita quotidiana e quindi questa volontà che è espressa come un’energia, come una spinta, come una pulsione, piano piano scende attraverso i piani inferiori. In particolare passa attraverso il piano astrale-emotivo, il piano mentale e, infine, sfocia nel piano fisico; all’inizio, siccome noi non sappiamo esattamente come fare, non siamo nemmeno consapevoli che stiamo cercando questo (è una pulsione, è una spinta, è irrazionale; non è comprensibile, a meno che uno non ci arrivi con un lavoro interiore, con un lavoro spirituale, quindi non si sa: mi sento spinto…) e questa spinta mi porta a cercare nella materia esterna quella parte di me inizialmente. È proprio come se ci fosse una pulsione, un’energia che mi spinge verso l’esterno a canalizzare questa volontà che invece partiva da una volontà divina e questo accade semplicemente perché io non sono consapevole; se fossi consapevole, lo farei; non razionalmente, non logicamente…, se avessi l’arricchimento dentro: “ah, ho capito!”, non la comprensione da libro.

Il mio passo, quello dell’esperienza umana è quello della pulsione. Quell’aspetto che stiamo cercando di canalizzare nella vita quotidiana, si carica di materia, energia astrale-emotiva e mentale e quindi accade che il maschile una incomincia a cercarlo in un fidanzato, in un padre, o in una fidanzata che magari mi dà quell’idea del maschile. 

Trovo il maschile in un oggetto esterno e mi sento spinto e all’inizio quello che io vivo è che riesco! 


La legge cosmica mi permette di sperimentare quello verso cui mi sento spinto a sperimentare; me lo permette e quindi mi permette di vivere una vita felice, piena, magari con una persona accanto, un uomo, una donna o anche un capo… 
Ma attenzione, non confondiamo: un conto è vivere una relazione bella, aperta, libera; un conto è imbarcare nella relazione la necessità di un maschile. È una cosa di ordine diverso: con un padre, con un fidanzato o con una fidanzata, cerco quella parte di me che non so bene ancora che cos’è. 
Per un periodo mi viene permesso di viverla, fino in fondo, quindi vivo con l’appagamento di questa pulsione. Significa che tenderò a delegare le decisioni alla persona che mi sta accanto, oppure alla persona di riferimento e lo farò in modo spontaneo; mi sentirò riempito di questo, completamente soddisfatto e mi sentirò felice e questo viene sempre permesso. 
Perché? 
Perché all’inizio uno non è consapevole e non basta nemmeno leggerlo sul libro, perché sennò uno diventerebbe bacchettone, non sperimenta, non tocca e se non tocca allora si nega e se si nega non vive, se non vive non evolve; quindi uno deve per forza passare dalle esperienze, poi uno può evitare certe cose, ma dalla pulsione bisogna sempre passare, anche se uno studia duemila libri, ma diventerebbe una persona chiusa, bacchettona, come spesso può capitare. Fino a un certo punto ci viene consentito di vivere nell’illusione. 
Poi dopo, no. 
Quel ­periodo in cui ci viene concesso di vivere nell’illusione è il periodo che ci viene concesso affinché noi possiamo apprendere in quell’arricchimento, in quell’aspetto: che cosa veramente stiamo cercando. 

C’è un tempo per tutto; c’è un tempo per ogni sperimentazione. È uno strumento meraviglioso quello dell’Universo che ci dà la possibilità di crescere. Se questo tempo prestabilito di crescita noi non lo sfruttiamo per apprendere e ce n’accorgiamo già da tanti piccoli segni..., tante piccole crepe, tanti piccoli segnali.


...Se uno non si ascolta e non vede quello che chiaramente sta succedendo, l’illusione continua e va dritta, nonostante il tempo sia finito, però le cose cominciano a non girare; non riusciamo più a guadagnare, non riusciamo più ad avere la stessa relazione con quella persona o con altre persone nuove… non fluisce più; mi ero illuso di aver trovato qualcosa, ma ad un certo punto c’è il fenomeno di rottura dell’illusione. Ho un TRAUMA. Il trauma è proprio la rottura dell’illusione. Quindi tutto parte da una volontà Superiore: io voglio semplicemente a manifestare l’aspetto del quotidiano e non so come fare. Passo per l’inconsapevolezza, si carica di un certo tipo di energia nella sua discesa e quindi si manifesta in una pulsione esterna, questa pulsione porta a trovare temporaneamente quello che cercavo, e quindi per un periodo mi va tutto bene, a un certo punto mi va tutto male o tutto incomincia a non girare. Questo ancora prima del karma, non c’entra nulla con il karma, è precedente al karma. È proprio una legge cosmica. Siamo arrivati all’introduzione di quello che è il Karma.
Se uno non conosce i piani divini, non comprende dove avvengono i processi e come si realizzano e come intervenire, perché è tutto un impasto unico, un minestrone, e uno non ci capisce niente.

Nel piano Co-creativo si manifesta la volontà Superiore: cioè (es.) “voglio esprimere il Maschile. L’Universo, lo Spirito santo o anche chiamato Mente cosmica, il terzo aspetto del Sé Cosmico, desidera che uno dei suoi figli, una delle sue Monadi, debba manifestare il Maschile, nell’ambito di un’economia universale dove ogni cosa ha una sua collocazione precisa e per  noi è incomprensibile, è inutile che ci proviamo. Poi accade che questa Volontà Superiore passa per il piano Causale, dove risiede la nostra anima e non c’è consapevolezza di come manifestare questo aspetto, per cui si crea  una pulsione, la pulsione all’inizio è soddisfatta, poi da un certo punto in poi non è più soddisfatta e si crea la rottura dell’illusione, un trauma. Qui c’è una parte fondamentale che riguarda tutti gli Esseri umani, tutti, nessuno escluso ed è il processo che dà origine a tutto quello su cui noi lavoriamo col lavoro interiore, ma anche con altre tecniche. Mica solo quelle che insegno io. Sono varie le metodologie…

Il trauma determina che nel nostro piano causale, cioè nel nostro corpo causale, che è un po’ più piccolo di questo, c’è la nebbia prima, nella mia parte destra, quella legata al maschile: si crea un addensamento maggiore magari nell’aspetto della coppia e quindi nella parte destra del cuore; in altri casi possono essere altri punti… si crea un ispessimento di quella nube di incoscienza, come se voi avete un cielo rannuvolato, dietro c’è il sole; prima era una nube bianca tutta uguale, poi diventa bianca ma con in una certa  zona con un puntino nero, una zona più scura, come si andasse a scrivere un registro nel nostro corpo causale, dove c’è la sintesi di questa sperimentazione e quindi si crea una forza interna disarmonica, a livello del nostro corpo causale Mente superiore (se uno avesse la veggenza vedrebbe proprio un iscurimento, una nube più scura) è in un corpo che persiste la morte, ha varie conseguenze e questo è un punto grave: che conseguenze ha una forza interna disarmonica che deriva da un trauma, che a sua volta arriva da una ricerca autentica?
Ha, innanzitutto un KARMA, cioè la legge di causa-effetto: significa che la vita mi ripresenterà certe situazioni, ma non perché sono sfigato, perché ho sbagliato, perché devo essere punito…; uno la può anche vedere così da un certo punto di vista. Io non lo condivido; preferisco vedere un altro punto di vista: il karma è un altro braccio divino che ci permette di stare in carreggiata, che ci permette di affrontare veramente i problemi; in fondo non possiamo scappare, perché anche se ce la raccontiamo il karma, cioè gli eventi di vita si ripetono; quindi se io per esempio stavo cercando il maschile e l’ho cercato all’esterno, mi si ripresenteranno tutte figure maschili che regolarmente perdo o mi tradiscono, anche se mi comporto benissimo, anche se ogni volta mi sembra di stare benissimo, anche se ogni volta parte tutto bene…, ma si ripete, costantemente. 

Non è perché è una punizione, perché io sono sbagliato; perché proprio io possa vedere l’arricchimento, se no, come faccio? Se tutto va sempre bene?!... Giusto? Non è così semplice; questo è solo uno dei vari aspetti. Il secondo aspetto: il karma si realizza nella terza dimensione, quindi nel piano fisico. Mentre invece, c’è un’altra conseguenza che non è quello che ci restituisce la vita, quindi non è un qualcosa di apparentemente esterno che ci viene incontro. Uno apparentemente potrebbe anche dire: “io li subisco…”, in realtà sono io. Poi invece ci sono delle conseguenze che riguardano me, che sono gli stati psico-emozionali; comunemente vengono chiamati “emozioni”, “cariche emotive”. 

fine parte seconda

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