lunedì 27 aprile 2015

Verso un nuovo mondo


Cari amici,

è trascorso diverso tempo da quando mi sono fatto vivo sul blog l'ultima volta... La vita non smette mai di sorprendere e così, esperienza dopo esperienza, tutto si muove alla velocità della luce, portando la vita di ognuno di noi sempre verso nuovi traguardi, verso nuove possibilità... 
Per quello che mi riguarda, in questi ultimi sei mesi, ci sono stati  dei grossi sconvolgimenti, che hanno messo a dura prova la mia capacità di "resistere" senza affondare, soprattutto agli scossoni emozionali che fanno seguito normalmente alla fine di una relazione; quella relazione che per me ha significato uno spaccato di paradiso bruscamente interrotto...  

Ognuno di noi è libero di fare le proprie scelte, anche la persona amata, quando decide di percorrere una strada diversa o solitaria, nonostante l'amore bussi alla sua porta insistentemente perché la separazione da sé possa essere scongiurata!
Così, ancora una volta, l'acqua del fiume prende un nuovo corso, nonostante sia chiara la consapevolezza che quella stessa acqua, insieme a quelle di tutti gli altri fiumi, si incontrerà un giorno alla fine della sua corsa, in quella del mare, con tutte le altre...

Oggi, trovandomi in una situazione di necessità economica e abitativa praticamente inesistenti, mi trovo a fare esperienza in una cascina del Chierese (TO), ove si praticano seminari, incontri a carattere evolutivo e spirituale, ma soprattutto ove si tenta di ripristinare un "orto sinergico" (per chi non sapesse cosa significhi, può trovare un'ampia letteratura al riguardo su internet, per esempio apprezzando e considerando i preziosi contributi video di Antonio De Falco, che in Italia e nel mondo rappresenta il continuatore dell'esperienza di Emilia Hazelip, che egli considera la sua maestra e di Masanobu Fukuoka, il fautore dell'agricoltura 'naturale').

E' indubbio che il sentiero che abbiamo scelto di percorrere, soprattutto in questi tempi di grande cambiamento, ci è indicato dal nostro Sé Superiore, la voce della nostra anima. Nulla avviene per caso e tutto contribuisce alla nostra evoluzione, quando la cerchiamo e la desideriamo con tutto il cuore. E' vero, spesso siamo messi all'angolo da noi stessi con un'intensità e una crudezza che ci spaventa, ci rende attoniti e senza parole, poiché la parte umana rimane sconcertata e genuflessa di fronte all'impeto imperioso dell'anima! Ma, come si dice... "navigare necesse est". 
A questo proposito vorrei condividere nuovamente un testo già apparso in questo blog che ben si confà all'esperienza che in parte sto vivendo in questo tempo e che considero foriera di nuovi sviluppi, non solo per me personalmente, ma anche per altre anime in cammino che, loro malgrado o con forza e determinazione, stanno vivendo questo momento così particolare, senza nemmeno la totale consapevolezza di essere pionieri del mondo che verrà. Il testo che qui ripropongo è accompagnato dal bel film documentario di Jack Montana, intitolato "Verso un nuovo mondo", che potete godervi da qui, come anticipo alla lettura del post, con l'apporto esclusivo di tre scene tagliate dal film: una sulla religione, una sui bambini indaco e una sull'alimentazione (quest'ultima un po' cruda per chi ha lo stomaco un po' debole).

Penso e spero comunque di fare cosa gradita a quanti di voi, perlomeno, si riconoscono in questo sogno, in questa visione di un mondo quale vorrebbero o in cui sono già immersi per scelta o per apparente disperazione. Spesso è proprio quando non si ha più nulla da perdere che si compiono le scelte più eroiche; è questa infatti l'epoca dei pionieri, degli allacciatori dei mondi, dei precursori di una nuova era che, volenti o nolenti, sta piantando con forza le sue radici sul terreno di questo nostro magnifico pianeta. 

Considerate questo nuovo post come l'inizio di una nuova sfida, forse anche la vostra, come l'ultimo viaggio da compiere prima del riposo del guerriero che è in voi. Insieme sarà possibile realizzare il sogno di un mondo migliore, ripartendo dal contatto con la terra, con i suoi frutti, gli alberi, gli animali. 
L'umanità è a un bivio: o cambia percorso o sarà destinata a sparire. Non siamo necessari all'evoluzione del pianeta; se dovessimo diventare troppo pericolosi, ne saremo disarcionati. E' già accaduto; potrebbe accadere ancora... 

Ma perché resistere al cambiamento, se potrà finalmente scongiurare il rischio della nostra definitiva estinzione?!








Scene tagliate

la religione
Tagliato dalla censura di regime

i bambini indaco
Tagliato dalla censura di regime

l'alimentazione

Tagliato dalla censura di regime




VERSO UN NUOVO MONDO

Dinaweh



E' indubbio che  la realtà visibile si sta sgretolando ogni giorno di più e, come tutti noi ben sappiamo, il processo di disintegrazione del vecchio è comunque, che lo si voglia o no, sotto gli occhi di tutti.
A volte facciamo di tutto per continuare a incasellarci dentro "sistemi" marcescenti, solo perché l'opinione comune, "l'educazione" ci impongono di seguire alla lettera, ma l'impressione che anche all'interno delle nostre famiglie percepiamo è che i nostri figli sono i primi a mostrare tutta la loro insofferenza, per doversi imporre delle regole che non sentono, che non hanno più nessun valore se non nel "perché si è sempre fatto così". Non si tratta di voler demolire una costruzione efficiente e bella a vedersi, quanto piuttosto di fare piazza pulita di quello che resta di quella stessa costruzione, che si sgretola ogni giorno di più davanti ai nostri occhi.

Possiamo avere il coraggio di pretendere da noi stessi "il sentire del cuore" come l'unica strada da percorrere, senza la quale ogni altra parola, scelta e determinazione non ha alcun motivo di essere presa in considerazione. 

Se guarderete con attenzione il video qui sopra avrete la possibilità di comprendere quanto tutti gli Esseri viventi che vibrano nell'Universo tendano spontaneamente alla felicità e alla Gioia. Sembra che questa tensione oggi possa essere sperimentata anche dagli Esseri umani della Terra e per far questo è necessario scendere sempre di più nello spazio del cuore, abbandonando vecchi schemi di comportamento che cominciano a sgretolarsi e a renderci sempre più scontenti e schiavi di noi stessi.

Cosa possiamo cominciare a fare?

Quello che possiamo fare è sicuramente volgere lo sguardo dentro; il nuovo paradigma impone di assumerci le nostre responsabilità nei confronti di noi stessi, prima ancora che degli altri. Le vibrazioni e le frequenze armoniche dell'Universo impongono a tutti gli Esseri viventi un balzo di coscienza, senza il quale verremo bruscamente disarcionati.


Che cosa dice il nuovo paradigma?

...Che siamo noi i creatori della nostra vita, i custodi del nostro benessere, gli sviluppatori delle nostre doti e talenti e che nessuno al nostro posto  ci potrà mai dire come volgere lo sguardo verso il mondo, che cosa scegliere per la nostra felicità, quali studi intraprendere, se occorre intraprenderli o se ci fa più felici pascolare un gregge di pecore in montagna, per condividere poi la sera intorno al camino la giornata vissuta coi nostri fratelli e sorelle, piuttosto che impigrire davanti ad un televisore di un appartamento al decimo piano di un palazzo gigante, alla periferia di una grande città. Siamo i Creatori della nostra vita e ci scegliamo tutte le situazioni e attraiamo a noi tutti gli incontri e le relazioni che il nostro Sé sa di dover attrarre per evolvere e sperimentare. Finora l'abbiamo fatto nella sofferenza e spesso nella mancanza: ci siamo scelti le strade più ardue; abbiamo vissuto il tradimento, l'abbandono, la solitudine e la paura. Ora abbiamo l'opportunità di lasciare andare tutto questo, un bagaglio diventato pesante e non più necessario!

Possiamo vivere ogni attimo nella Gioia che ci deriva dal lasciar andare tutte le identificazioni, tutte le amarezze derivanti dalle nostre aspettative disattese. Possiamo stabilire il tempo necessario per coltivare quello che ci fa star bene con noi stessi, senza più pre-occuparci di quello che possono pensare o dire di noi gli altri.
Avete mai fatto caso a quanto tempo passiamo nell’ansia di voler piacere a tutti i  costi, per essere accettabili, considerati "normali" e affidabili perché vestiamo alla moda o frequentiamo quel tipo di persone che i nostri amici o la nostra famiglia si aspetta che frequentiamo?! E quanti percorsi di studio non giunti a termine, quante lauree sudate, perché non erano altro che le proiezioni e le aspettative dei nostri genitori su di noi?!

Quando smetteremo di stare dentro regole che ci intristiscono, che ci fanno ammalare, per paura di quello che potrebbero dire i nostri cari, gli amici, per il giudizio atroce e severo che noi per primi comminiamo a noi stessi, prima ancora di temere quello degli altri?

Ora è il tempo della Gioia; ora è il tempo in cui tutto può essere portato a compimento dentro il nostro essere, per vivere in sintonia con i battiti del cuore e gioire dell'amore per noi stessi. Ricordiamoci che siamo qui per sperimentare, non perché qualcuno ci debba dire: "questo è giusto, questo è sbagliato!" Ognuno di noi è un progetto in attesa di essere vissuto. Non esistono risposte uguali per tutti; ogni anima ha un suo percorso e le sue modalità per esperire nell'involucro del corpo se stessa sono molteplici. Non spetta a noi giudicare le scelte dell’altro, anche se fossero distanti anni luce dalle nostre! Chi siamo noi per stabilire che cosa sia giusto e che cosa sbagliato?!

Spogliamoci di tutto quello che non ci serve più, corriamo nudi sulla spiaggia se ci fa star bene e se ci verranno ad arrestare per questo ci faremo una risata dal profondo del cuore! Prima o poi ci faranno uscire con il risultato che apprezzeremo ancor di più il valore della libertà...
Il Nuovo mondo è fatto per le anime coraggiose, che hanno deciso di liberarsi da ogni condizionamento e che scelgono di affidarsi all'Amore e alle sincronicità che l'Universo offre loro. Possono sembrare parole senza senso, eppure il nuovo paradigma è l'unica realtà percorribile. Non sarà possibile entrare nel nuovo mondo legati alle vecchie abitudini e alle false sicurezze. Se non ci svuotiamo e non smantelliamo le antiche credenze, non potremo mai far parte del nuovo mondo che arriva. Il problema per alcuni è che la nuova energia di luce che sta inondando il pianeta non chiede permesso per entrare; non è interessata al nostro parere! Arriva e basta; sta a noi essere pronti per riconoscerla e riceverla senza condizioni.

Molti di noi per paura rimangono legati a relazioni familiari o di coppia, a lavori e a impegni che non portano loro gioia; lo fanno perché non uscire dalla loro zona di "comfort" dà loro sicurezza, l'illusione di star bene...

Non sarà più possibile non seguire il cuore: solo il cuore può traghettarci verso la sponda della nuova Terra, del nuovo mondo, solo lui è l'antenna e la bussola che saprà riportarci nuovamente a casa! Non farlo significherà ammalare il corpo, entrare nel vortice senza fine della rabbia, della depressione e dell'odio per se stessi e per la vita che ci sembrerà avara con noi, maligna e strafottente! Le violenze, le uccisioni e i suicidi aumentano esponenzialmente a quanto alcuni di noi continuano a "resistere" al cambiamento.


Quale futuro e quale modello possibile per la società di domani?


Abbiamo avuto la fortuna di essere stati accompagnati per molti anni da maestri, precursori, pionieri dello spirito e dell'intelligenza, che hanno dato all'umanità delle tracce affinché non si perdesse; hanno acceso la luce, quando la storia sembrava far ripiombare la civiltà nella più oscura cecità e nella banalità del male, come diceva Hannah Arendt!

Molti di loro hanno presagito quello che sarebbe accaduto, poste certe premesse, se l'umanità non avesse compreso la legge dell'amore, l'unica che regola tutto l'Universo.
Mi viene in mente Ivan Illich che con le sue opere Descolarizzare la società, Nemesi medica, Disoccupazione creativa, Elogio della bicicletta, Per una storia dei bisogni, La convivialità, ha usato un linguaggio profetico, rompendo gli schemi del controllo sociale imposto dal sistema bieco e carcerario all'interno del quale molti di noi si trovano ancora costretti a sopravvivere!

Proprio oggi che mi trovo nei pressi di Torino, parlando con un caro e giovane amico, si diceva di quanto le persone abbiano abdicato dal loro potere personale, accettando supinamente il "principio della delega" in ogni aspetto del loro vivere quotidiano, a cominciare dall'alimentazione, alla gestione della salute, alla scelta del mezzo di trasporto, per non parlare della scuola o delle relazioni molto spesso imposte e accettate per comodo.
Che dire a proposito del bluff di una "democrazia" che si fonda su quello stesso principio, assurgendolo addirittura a modello e che, ahimè, si è visto dove sta conducendo il mondo. Aver dato delega è significato acconsentire di privarci della possibilità di scegliere il bene assoluto, cioè "sciolto, slegato" da ogni altro secondo fine, che non sia il benessere individuale e collettivo, in nome invece del profitto e della prevaricazione sulla salute, sull'informazione, l'istruzione, l'alimentazione!

Che dire di una medicina che priva il malato di ogni possibilità di comprendere che la malattia è già il sintomo della guarigione e che, come tale, non c'è nulla contro cui combattere, ma viceversa occorre "integrare" ascoltando i messaggi del corpo, attraverso i sintomi che la malattia manifesta... Mi viene in mente Thorvald Detlefsen, psicologo esoterico di fama mondiale che ha scritto opere importantissime e che hanno portato molti di noi ad avvicinarsi al tema della malattia in modo del tutto diverso (Malattia e destino, Destino come scelta, La vita dopo la vita, ecc.).
Provate ad ascoltare qui le parole di un altro grande testimone del nostro tempo, se non l'avete già fatto, Tiziano Terzani, il quale, durante il percorso della sua malattia, riconosce l'esperienza del viaggio sicuramente "il più importante della sua vita": lui, che da giornalista e corrispondente instancabile aveva girato il mondo, ora si trovava a dover affrontare "il viaggio" per eccellenza, quello dentro di sé, arrivando a comprensioni quasi mistiche, sul senso e il significato profondo del vivere, sul significato della malattia e della morte, criticando infine l'approccio arrogante e presuntuoso che la medicina occidentale ha nei loro confronti, nel vano tentativo "di combattere questa e quella", senza comprenderne il messaggio profondo dell'una e dell'altra.




Cosa potremmo dire di anime grandi, quali Sai Baba, Osho, Parahmansa Yogananda, Rudolf Steiner, Jiddu Krishnamurti, Sri Aurobindo, Gurdjeff, (solo per citarne alcuni) che hanno portato avanti con eroismo, la loro acuta e tenace visione;  ognuno di loro, con la propria particolare attitudine, era convinto che fosse possibile accompagnare le coscienze al risveglio dell'amore universale, quale ultima ed unica soluzione a tutti i conflitti; alcuni di loro hanno pagato con la vita il loro impegno o sono stati emarginati e confinati ai bordi di quella stessa società che li aveva aspramente giudicati e criticati.

Il loro compito lo hanno svolto egregiamente: molti altri, insieme a loro, ci hanno aperto la strada! Ora tocca a noi muovere i nostri passi.
E' solo attraverso la destrutturazione del Sé e lo smantellamento dalle antiche credenze ed ossessioni che si può intravvedere l'inizio di qualcosa di nuovo dentro di noi.
Il cammino che, volenti o nolenti, ci tocca percorrere (l'abbiamo scelto noi prima di incarnarci) è quello di un bimbo appena nato, che urla e strepita, perché ciò che vede, l'aria che respira, la luce forte che gli acceca gli occhi non gli piace; tutto questo è per lui un cammino iniziatico e ci pensa la vita a farglielo fare. Fuggire nella direzione opposta e contraria non lo metterà in salvo.

Ora possiamo essere Maestri di noi stessi! Non abbiamo più bisogno della Maestrìa altrui; il terreno per la nostra coscienza è già stato dissodato; le parole e i concetti della mente hanno fatto decantare la nuova vibrazione nel nostro cuore. Ora tocca davvero a noi darci una mossa e svegliarci dal torpore plurimillenario che ci ha tenuto prigionieri e ciechi a noi stessi. Soltanto noi possiamo rompere le sbarre della nostra prigione!

E' necessario dunque per prima cosa apprendere che nessuno si muoverà al nostro posto; che nulla cambierà nella nostra vita, se non siamo noi a volerlo veramente!
...Che tutto ciò che ci investe non è altro che la manifestazione delle nostre parti inconsce e l'esterno "a specchio" ci rimanda le immagini e le convinzioni che ci siamo fatti di noi e della nostra vita.
Ecco perché si dice che i nostri detrattori, le persone che più sembrano danneggiarci e che sono più ostili nei nostri confronti sono i nostri migliori Maestri; ovvero sono la parte nascosta e oscura di noi che si rivela ai nostri occhi per essere guarita e portata alla luce definitivamente.

Il futuro allora è già nel presente per tutti i Guerrieri-bambini che vogliono costruire su basi solide questo nuovo mondo: essere nel "qui ed ora" significa coltivare dentro di sé l'immagine di qualcosa che verrà, ma che è già presente nel nostro cuore, che già prepara la realizzazione prossima, nell'esperienza quotidiana della meditazione e soprattutto nell’accoglimento del cuore. 
Quando ce lo immaginiamo questo Nuovo mondo non possiamo che vederlo in uno spazio di comunità e condivisione, di compartecipazione attiva e dinamica, ove l'interesse per il bene di tutti è al primo posto, poiché non vi è differenza tra il benessere personale e quello altrui: siamo tutti un unico corpo di luce!

La compassione prenderà il posto della competizione e le famiglie non saranno più quel luogo chiuso di tragedie, di violenze e prevaricazioni, ma saranno vissute in una cerchia più ampia di persone, tutte parimenti investite del ruolo di genitore, dove i figli potranno beneficiare del dono della compartecipazione, avranno riferimenti genitoriali e parentali diffusi nell'ambito di una comunità di adulti, e la qual cosa eviterà loro di esser preda di scatti d'ira dettati dallo stress della schiavitù energetica e abitativa cui da sempre erano sottoposti i loro genitori: I riferimenti per la loro crescita si dilateranno e ciò darà loro la possibilità di stemperare i conflitti, qualora si manifestassero, in comunità di giovani, bambini e adulti più ampie e solidali.

Pagare mutui, affitti e bollette per stare al passo e non essere sommersi dai debiti sarà un ricordo del passato! Sistemi di energia alternativa e pulita, gestiti direttamente da ogni comunità libererà dalla schiavitù delle multinazionali del monopolio energetico, che strangolano le persone costrette al pagamento di bollette sempre più onerose, liberandole dalla delega e dalla dipendenza da interessi alieni al benessere dei singoli e delle comunità! Ognuno potrà costruirsi la propria casa nel rispetto della natura e della comunità cui appartiene.

L'educazione delle giovani generazioni tornerà ad essere patrimonio dell'intera comunità, attraverso pratiche iniziatiche vere e proprie, riti di passaggio, come accadeva in passato nelle comunità dei nativi delle Americhe o in Africa e ancor prima in Atlantide, Lemuria Egitto!...

Verrà dato ampio spazio al movimento del corpo, attraverso pratiche e discipline come la ginnastica, lo yoga, la meditazione, l'educazione all'ascolto, come pratica funzionale anche per l'alimentazione. Non ci saranno più distinzioni tra carnivori, vegetariani, vegani, crudisti, fruttariani, istintivi... Tali distinzioni sono ancora dettate dalla separazione e dalla distinzione che opera la mente; tutti i giochi della mente lasceranno il posto al sentire del corpo, ove ognuno potrà ascoltarsi e procedere alla purificazione del proprio involucro di luce condensata in un crescendo costante, rispettando i tempi, le modalità più congeniali, senza sentirsi vittima del giudizio degli altri, né tanto peggio giudicandosi per non essere riuscito a conseguire i risultati sperati. In realtà non ci sarà più da conseguire alcun risultato, se non l'armonia con se stessi e il mondo circostante, che combaceranno sempre di più!  

Ognuno, una volta diventato adulto, non sarà più discepolo o allievo di alcuna scuola, né di alcun Maestro, ma userà la propria Maestrìa per trasmettere e mettere a servizio i propri talenti a beneficio della collettività. Ognuno, come portatore di talenti, offrirà il proprio contributo al benessere della comunità, ricevendo in cambio i benefici di quei talenti di cui è privo in un reciproco scambio di coccole, di dedizione e di carezze. Arriveremo al punto che non avremo più necessità del denaro, poiché il trasferimento di quell'energia avverrà attraverso la donazione completa di sé. Quando accadrà? Quando l'umanità sarà convinta dei maggiori benefici che questo cambiamento di paradigma porta con sé. Non posso lasciare andare un valore se non faccio esperienza di uno più elevato.

La frase di Gesù: Va', vendi quello che hai, dallo ai poveri, poi vieni e seguimi! ha proprio questo significato: lasciare tutto si può, ma solo per acquisire un bene più Alto! Si rinuncia a qualcosa solo se si ottiene un miglioramento, solo se si procede verso un piano più alto dell'Essere. E' il cammino dell'evoluzione. E' una legge cosmica!
I poveri cui il discepolo “dà”, prima di seguire la propria voce interiore, sono le parti di sé che hanno ancora bisogno di essere tenacemente legate alle false sicurezze, alle paure, alle gabbie e alla prigione della mente che divide e separa da se stessi...
Chi ha intravisto la luce dentro è disposto a lasciare andare tutto il resto; tutto il resto non ha più alcun significato.
Il denaro non è "lo sterco del diavolo", non è ciò che si frappone fra noi e Dio; è energia, un veicolo neutro, è il mezzo attraverso cui l'umanità ha dato valore ai propri sforzi, al proprio lavoro, alla propria fatica, alla bellezza! Tutto è stato misurato con il denaro. Va benissimo. E' tutto Perfetto!
La sua funzione fa parte di un determinato stadio evolutivo dell'umanità e può essere lasciato andare soltanto quando lo scambio, la reciprocità, la condivisione dei beni e il valore del donare e del donarsi acquisiranno un valore di efficienza tale per cui l'umanità si convincerà a lasciarlo andare!
Avremo modo di ristabilire un rapporto nuovo e autentico con Madre Terra, solo dopo che lo avremo ristabilito con noi stessi.

Credo che questo sia uno dei futuri possibili e che se lo vogliamo, possiamo già ora porre le basi dentro, perché la trasformazione avvenga poi anche fuori.
Abbandoniamo il principio della delega; lasciamo andare le frasi del tipo: "intanto non cambia niente", "ma gli altri non si muovono". Cominciamo da noi stessi e non guardiamo gli altri.

La Terra è la nostra casa da cui molto possiamo ancora imparare, osservandone i cicli di natura, commuovendoci davanti allo spettacolo del susseguirsi delle stagioni, che sempre ci offre. Possiamo finalmente entrare in sintonia con lei; non aspetta altro che di entrare  in comunicazione con noi. Cerchiamo di farlo, al più presto, cominciando ad entrare in contatto profondo con noi stessi.
Il mio personale augurio naturalmente è che tutti insieme saremo il Nuovo mondo e se vogliamo, possiamo cominciare a costruirlo, a partire da noi!

Un abbraccio di luce a tutti.

Dinaweh
(Luca Peirano)