mercoledì 30 luglio 2014

Civiltà extraterrestre: a confronto con una super-civiltà (parte dodicesima)



Civiltà extraterrestre: a confronto 
con una super-civiltà

Capitolo 6


Extraterrestri nel Nuovo Testamento
La vera natura di Gesù Cristo

Nel capitolo precedente sono stati messi in luce molti passi biblici che, se interpretati in chiave ufologica, dimostrano che gli extraterrestri sono stati costantemente presenti per stimolare e guidare l'umanità nel suo cammino di crescita verso quello che la Chiesa chiama "Regno di Dio" e che Denaerde definisce una super-civiltà integrata cosmicamente. Una presenza finalizzata a preparare la venuta di Gesù Cristo, programmata fin dall'inizio della storia umana.

Come già premesso più sopra, la Bibbia (Antico e Nuovo Testamento), che riguarda Ebrei e cristiani, non è l'unico "testo sacro" cui possiamo fare riferimento ed esistono altri personaggi, anche detti "avatara" comparsi nelle varie epoche e nelle varie parti del mondo, che hanno diramato il messaggio cosmico al pari di Gesù Cristo. Il termine "avatara" in sanscrito significa "colui che discende sulla Terra, incarnando la divinità, allo scopo di tutelare la legge cosmica".

Dunque, a loro modo, anche le altre religioni, basate su antiche sacre scritture presentano molte analogie con l'ebraismo e il cristianesimo.

Ovviamente per i cristiani, la fonte più vicina e consona alla loro ormai millenaria cultura religiosa è il testo evangelico, ovvero la parola di Gesù Cristo, per cui, in sintonia con Denaerde, a quella ci riferiamo, convinti di essere maggiormente compresi dai lettori.

Potremmo comunque individuare in "Gesù Cristo", più che un singolo uomo, la figura emblematica di "avatara" senza che ciò rappresenti un privilegio nei confronti degli altri. Infatti, se tutti gli "avatara" sono veramente la manifestazione della "divinità cosmica" non può esserci differenza fra di loro se non di tipo esteriore dovuto ai tempi, ai luoghi e alle diverse razze e culture.

Parliamo dunque di "Gesù Cristo" per riferirci alla figura del cosiddetto "avatara universale" in modo da essere maggiormente compresi dai nostri lettori di formazione occidentale che hanno familiarità con quella figura evangelica.

Infatti, quando Denaerde chiede agli otto Iargani se Gesù Cristo era onnicreativo essi risposero così: "Certo, Cristo è stato il primo uomo onnicreativo. Tutte le razze intelligenti conoscono un Cristo, cioè un membro della razza che diviene un simbolo dell'onnicreatività".

Ovviamente gli Iargani vedono nel "Cristo" una figura emblematica, un simbolo e non un singolo personaggio della storia. Essi devono spiegarsi alla meglio dicendo per essere capiti da un uomo di cultura occidentale e di formazione cristiana. Per questo motivo affermano che tutte le razze intelligenti fanno riferimento ad un membro della razza portavoce della legge cosmica che poi diviene un "cristo" ovvero simbolo dell'onnicreatività.

In effetti, quello che Denaerde non ha chiesto e che gli Iargani non hanno affrontato, è chi fosse umanamente e fisicamente Gesù Cristo, ovvero la persona storica.

Le più recenti tesi ufologiche si soffermano su questo aspetto, non perché esso sia determinante, ma per dare spazio a quello spirito che spinge l'uomo a comprendere e spiegare ciò che risulta inspiegabile e quindi accettabile solo per fede. Quello che è veramente importante nella figura di Cristo, comunque, è il suo messaggio di salvezza, che si fonda sull'Amore tra gli uomini, tra questi e l'Intelligenza creatrice (che gli Iargani, usando la nostra lingua, chiamano "omnipotens" e cioè creatività onnipresente, perciò onnicreatività) e tra questi e il creato. Su questo argomento, la tesi ufologica e la teologia si trovano sostanzialmente in accordo.

L'annunciazione di Luca 1, 8-35
Al tempo di Erode, re della Giudea, vi era un sacerdote di nome Zaccaria, della classe di Abia, che aveva in moglie una discendente di Aronne, di nome Elisabetta. Ambedue erano giusti davanti a Dio e osservavano irreprensibili tutte le leggi e le prescrizioni del Signore. Essi non avevano figli, perché Elisabetta era sterile e tutti e due erano avanti negli anni. 
Avvenne che, mentre Zaccaria svolgeva le sue funzioni sacerdotali davanti al Signore durante il turno della sua classe, gli toccò in sorte, secondo l'usanza del servizio sacerdotale, di entrare nel tempio del Signore per fare l'offerta dell'incenso. Fuori, tutta l'assemblea del popolo stava pregando nell'ora dell'incenso. Apparve a lui un Angelo del Signore, ritto alla destra dell'altare dell'incenso. (Una figura che appare all'improvviso... Potrebbe trattarsi di un ologramma). Quando lo vide, Zaccaria si turbò e fu preso da timore. Ma l'Angelo gli disse: "Non temere, Zaccaria, la tua preghiera è stata esaudita a tua moglie Elisabetta ti darà un figlio, e tu lo chiamerai Giovanni. Avrai gioia ed esultanza, e molti si rallegreranno della sua nascita, perché egli sarà grande davanti al Signore; non berrà vino né bevande inebrianti, sarà colmato di Spirito Santo fin dal seno di sua madre e ricondurrà molti figli d'Israele al Signore loro Dio. Egli camminerà innanzi a lui con lo spirito e la potenza di Elia, per ricondurre i cuori dei padri verso i figli e i ribelli alla saggezza dei giusti e preparare al Signore un popolo ben disposto". Zaccaria disse all'Angelo: "Come potrò riconoscere questo? Io sono vecchio e mia moglie è avanti negli anni". L'Angelo gli rispose:"Io sono Gabriele, che sto dinanzi a Dio e sono stato mandato a parlarti e a portarti questo lieto annuncio. Ed ecco, tu sarai muto e non potrai parlare fino al giorno in cui queste cose avverranno, perché non hai creduto alle mie parole, che si compiranno a loro tempo". 
Intanto il popolo stava in attesa di Zaccaria e si meravigliava per il suo indugiare nel tempio. Quando poi uscì e non poteva parlare loro, capirono che nel tempio aveva avuto una visione. (Un ologramma che appare e scompare improvvisamente è vissuto come una "visione"). Faceva loro dei cenni e restava muto. Compiuti i giorni del suo servizio, tornò a casa. Dopo quei giorni Elisabetta, sua moglie, concepì e si tenne nascosta per cinque mesi e diceva:"Ecco che cosa ha fatto per me il Signore, nei giorni in cui si è degnato di togliere la mia vergogna fra gli uomini". al sesto mese, l'Angelo Gabriele fu mandato da Dio in una città della Galilea, chiamata Nazareth, a una vergine, promessa sposa di un uomo della casa di Davide, di nome Giuseppe. La vergine si chiamava Maria. Entrando da lei disse: "Rallegrati, piena di grazia: il Signore è con te". A queste parole ella fu molto turbata e si domandava che senso avesse un saluto come questo. L'Angelo le disse:"Non temere, Maria, perché hai trovato grazia presso dio. ed ecco, concepirai un figlio, lo darai alla luce e lo chiamerai Gesù. Sarà grande e verrà chiamato Figlio dell'Altissimo; il Signore Dio gli darà il trono di Davide suo padre e regnerà per sempre sulla casa di Giacobbe e il suo regno non avrò fine". Allora Maria disse all'Angelo:"Come avverrà questo, poiché non conosco uomo?" Le rispose l'Angelo:"Lo Spirito Santo scenderà su di te e la potenza dell'Altissimo ti coprirà con la sua ombra. Perciò colui che nascerà sarà santo e sarà chiamato Figlio di Dio".
La tesi sulla natura extraterrestre di Gesù fino a non molti anni fa non poteva trovare riscontri scientifici. Oggi non è più così. L'inseminazione in provetta è ormai un fatto acquisito e la collocazione dell'ovulo fecondato nell'utero femminile è una prassi collaudata, non solo all'interno della coppia, ma anche al di fuori. C'è una sentenza in Italia che stabilisce che si può avere un figlio, con la fecondazione assistita e farlo partorire da un'altra donna, purché sia dimostrabile che ella non lo faccia per soldi. Ci sono, infatti, casi di nonne che hanno gestito e partorito il proprio nipote.

Ma come può essere che Gesù sia simile a noi se è un extraterrestre?

Nel caso di Denaerde, la razza che h preso contatto con lui è stata scelta di proposito fisicamente diversa da noi, ma, come gli Iargani hanno confermato, ci sono razze extraterrestri, del tutto simili a noi, che ci accompagnano da sempre, vivendo nelle basi che sono state predisposte sulla Luna e sugli altri pianeti del nostro sistema solare. Sono le società super-civili che hanno dato inizio alle prime razze terrestri dalle quali proveniamo. 

I nostri antenati sono quindi incroci realizzati con queste razze super-civili, ma anche direttamente extraterrestri stanziati sul nostro pianeta. Inizialmente questi capostipiti delle attuali razze extraterrestri stanziati sul nostro pianeta. Inizialmente questi capostipiti delle attuali razze extraterrestri sono stati accompagnati e sostenuti dai loro fratelli cosmici, ma via via che i primi hanno dimostrato di poter iniziare un processo evolutivo autonomo, l'accompagnamento diretto è cessato per proseguire poi in modo nascosto.

A supporto di quanto detto ricordiamo sia il passo biblico della Genesi 6, 1.4 che parla di incroci tra gli dei e gli uomini, sia la leggenda di Tiahuanaco e la mitologia eschimese, riferite nel capitolo 4, che parlano di uomini portati dalle stelle e lasciati sulla Terra. Riguardo a quest'ultimi, non sappiamo se siano arrivati per scelta libera o se siano stati forzati; a nostro avviso, però, pur accettando che ci siano leggi cosmiche che, nel caso di individui degenerati e quindi non più adatti a vivere in una super-civiltà, debbano essere separati e messi in condizione di poter riprendere il loro processo evolutivo ripartendo da capo su un pianeta primitivo (una forma di isolamento paragonabile alle nostre prigioni).

Se così fosse, dovremmo concludere che la Terra, è una grande prigione, un "purgatorio" (vedasi tradizione cristiana) dove è necessario che gli individui facciano un passo indietro nella scala evolutiva. Ciò spiegherebbe tante cose, non meno il fatto che questi individui non possono essere abbandonati a se stessi, ma che le razze super-civili, nell'applicare queste regole, devono essere presenti (in modo indiretto per far sì che il nuovo processo evolutivo possa essere intrapreso) per assistere ed accompagnare questi loro fratelli con qualità non più adeguate a far parte di una super-civiltà.

Gli extraterrestri scelti per dare inizio al cristianesimo, appartenevano al ceppo base che ha dato origine al popolo israeliano. essi hanno preparato gli ovuli fecondati che in momenti diversi sono stati impiantati prima in Elisabetta e poi in Maria. Le due donne erano parenti tra loro ed erano state scelte secondo logiche precise sapendo comunque che avevano le qualità umane e spirituali necessarie per accompagnare la crescita di questi due personaggi, destinati ad incidere nella storia spirituale e sociale dell'umanità. L' inseminazione è stata preparata prima, e l'extraterrestre che ha curato l'intervento di inseminazione e che il Vangelo chiama Gabriele, era già conosciuto dalle donne. Maria infatti non si è spaventata quando Gabriele è arrivato, si è solo "turbata" quando le ha annunziato l'intervento. Sappiamo poi, dal Vangelo che buona parte del periodo di gravidanza le due donne l'hanno vissuto insieme. era un modo per sostenersi l'una con l'altra e vivere al meglio questo fatto straordinario e unico che era capitato loro e che le accomunava.

Ma non era solo Gesù il Figlio di Dio fatto uomo? Perché invece nella ricostruzione fatta i due sembrano sullo stesso piano?

Il progetto cosmico esigeva che il Messia fosse uno, ma che l'ingresso in scena di Gesù, avvenuto a trent'anni, fosse predisposto da un uomo di grande qualità e preparato per questo intervento. Tutti e due erano extraterrestri, ma uno doveva svolgere la missione preparatoria, l'altro la missione principale e conclusiva del Messia. Potrebbe essere (su questo non ci sono testimonianze) che solo Gesù appartenesse ad una umanità onnicreativa e che Giovanni appartenesse, invece, ad una super-civile, ma non ancora onnicreativa. Il Vangelo infatti sottolinea con chiarezza questa fondamentale differenza: Luca 3, 16 "Giovanni rispose a tutti dicendo: 'Io vi battezzo con acqua; ma viene colui che è più forte di me, a cui non sono degno di slegare i lacci dei sandali. Egli vi battezzerà in Spirito Santo e fuoco".

Ma com'è che Gesù e Giovanni, pur appartenendo biologicamente a società con un diverso sviluppo fisico-animico, entrambi assomigliavano ad ebrei? La risposta può essere desunta da questa informazione che gli Iargani hanno comunicato a Stefan:
Tutte le razze super-civili esplorano lo spazio e osservano i pianeti su cui si sviluppa la vita. Sono razze non discriminanti, che rispettano le leggi naturali e cioè rispettano la vita intelligente, ma sono spinte a migliorare la qualità della razza mediante la selezione riproduttiva. Vi sono razze assolute che sono molto simili a voi e ci vien fatto di pensare che anche la specie umana potrebbe essere migliorata da incroci planetari".
 ***
La tesi extraterrestre, quindi, è dedotta dai testi biblici e dalla logica che spinge in questa direzione.,Quando le viene annunciato che diverrà madre, Maria chiede come questo sia possibile, visto che non ha avuto rapporti con alcuno; l'Angelo Gabriele le risponde: "Ed ecco, Elisabetta, tua parente, nella sua vecchiaia ha concepito anch'essa un figlio e questo è il sesto mese per lei, che era detta sterile: nulla è impossibile a Dio" (Luca 1, 36). C'è quindi un intervento diretto di "Dio", così come è avvenuto in Maria.


Giovanni Battista fu istruito dai fratelli cosmici e tale attività è stata favorita dal fatto che egli è vissuto in luoghi lontani dalle città e dalla gente: Luca 1, 80 "Il bambino cresceva e si fortificava nello spirito. Visse in regioni deserte fino al giorno della sua manifestazione a Israele". Come anche Gesù, Giovanni solo a istruzione compiuta ha iniziato la sua missione.

Ma perché dovevano essere biologicamente extraterrestri?

Vari sono i motivi, ma due sono per noi fondamentali:


  • Non è solo un'esigenza biologica, ma anche animico-spirituale. Quell'ovulo fecondato porta in sé l'eredità animico-spirituale dalla società da cui proviene; un'eredità assolutamente necessaria per realizzare gli obiettivi prefissati;
  • Gli extraterrestri avevano per questi due loro fratelli in missione, un programma formativo che esigeva continui contatti e permanenze dentro i dischi volanti. Tale programma era efficace e quindi possibile solo se gli interessati erano di natura extraterrestre.

Matteo 2, 1-11
Nato Gesù a Betlemme di Giudea, al tempo del re Erode, ecco alcuni Magi vennero da oriente a Gerusalemme e dicevano: "Dov'è colui che è nato. il re dei Giudei? Abbiamo visto spuntare la sua stella e siamo venuti ad adorarlo". All'udire questo, il re Erode restò turbato e con lui tutta Gerusalemme. Riuniti tutti i capi dei sacerdoti e gli scribi del popolo, sii informava da loro sul luogo in cui doveva nascere il Cristo. Gli risposero: " A Betlemme di Giudea, perché così è scritto per mezzo del profeta: E tu Betlemme, terra di Giuda, non sei davvero l'ultima delle città principali di Giuda: da te infatti uscirà un capo che sarà il pastore del mio popolo, Israele". Allora  Erode, chiamati segretamente i Magi, si fece dire loro con esattezza il tempo in cui era apparsa la stella e li inviò a Betlemme dicendo: "Andate e informatevi accuratamente sul bambino e, quando l'avrete trovato, fatemelo sapere, perché anch'io venga ad adorarlo". Udito il re, essi partirono. Ed ecco, la stella, che avevano visto spuntare, li precedeva, finché giunse e si fermò sopra il luogo dovesi trovava il bambino. Al vedere la stella, provarono una gioia grandissima. Entrati nella casa, videro il bambino con Maria sua madre, si prostrarono e lo adorarono.
Luca 2, 8-16
C'erano in quella regione alcuni pastori che. pernottando all'aperto, vegliavano tutta la notte facendo la guardia al loro gregge. Un angelo del Signore si presentò a loro e la gloria del Signore li avvolse di luce. Essi furono presi da grande timore, ma l'angelo disse loro: "Non temete: ecco, vi annuncio una grande gioia, che sarà di tutto il popolo: oggi, nella città di Davide, è nato per voi un Salvatore, che è Cristo Signore. Questo per voi il segno: troverete un bambino avvolto in fasce, adagiato in una mangiatoia". E subito apparve con l'angelo una moltitudine dell'esercito celeste, che lodava Dio e diceva:  "Gloria a Dio nel più alto dei cieli e sulla terra pace agli uomini che egli ama". Appena gli Angeli si furono allontanati da loro, verso il cielo, i pastori dicevano l'un l'altro: "Andiamo dunque fino a Betlemme, vediamo questo avvenimento che il Signore ci ha fatto conoscere". andarono senza indugio e trovarono Maria e Giuseppe e il bambino, adagiato nella mangiatoia.
Gabriele e gli altri extraterrestri, con l'ausilio delle loro conoscenze e con la dovuta riservatezza. hanno seguito da vicino l'evolversi di questo parto e hanno vigilato, pronti ad intervenire se necessario, per tutelare il suo svolgersi. 

La nascita di Gesù, però. esigeva segni importanti che consentissero una grande eco e un grande riscontro nel popolo. Il disco volante, che nel Vangelo viene identificato come una stella, si è fatto vedere da tutti accompagnando i Re Magi, attirando la gente e fermandosi sopra la grotta. Come già sostenuto, un oggetto che si sposta indicando la direzione ai Re Magi e che si ferma "sopra il luogo dove si trovava il bambino" non è un'azione possibile ad una stella; lo è sicuramente per un disco volante come lo testimonia abbondantemente la casistica ufologica.

Il disco poi ha lasciato la sua posizione sopra la "grotta", si è sollevato in volo ed è andato ad atterrare non lontano, illuminando tutta la zona al punto da generare un "grande timore" nei pastori che vi si erano stanziati per la notte. Dal suo interno prima è uscito Gabriele che ha parlato con i pastori, poi sono usciti altri extraterrestri e tutti insieme, risaliti a bordo, sono ripartiti scomparendo nel cielo "Appena gli Angeli si furono allontanati da loro, verso il cielo...". Nell'interpretazione evangelica il disco era la manifestazione del "Signore" e gli extraterrestri erano gli "Angeli". Quella era l'interpretazione più ovvia, ma anche voluta dagli extraterrestri.

Queste modalità di intervento sono coerenti con quelle che anche ai nostri giorni si verificano, con la differenza che nel caso di Gesù l'evento ha una programmazione e delle finalità di portata cosmica.

Che la nascita di Gesù fosse un evento programmato lo dice Denaerde per voce degli Iargani: "Tutte le razze intelligenti conoscono un Cristo, cioè un membro della razza che diviene un simbolo dell'onnicreatività"; lo dicono i Re Magi: "...perché così è scritto per mezzo del profeta:...da te infatti uscirà un capo che sarà il pastore del mio popolo, Israele".

Giovanni 7, 14-18
Quando ormai si era a metà della festa, Gesù salì al tempio e si mise a insegnare. I Giudei ne erano meravigliati e dicevano: "Come mai costui conosce le Scritture, senza avere studiato?" Gesù rispose loro: "La mia dottrina non è mia, ma di colui che mi ha mandato. Chi vuol fare la sua volontà, riconoscerà se questa dottrina viene da Dio, o se io parlo da me stesso. Chi parla da se stesso, cerca la propria gloria; ma chi cerca la gloria di colui che lo ha mandato è veritiero e in lui non c'è ingiustizia.
Luca 2, 42-50
Quando egli ebbe dodici anni, vi salirono secondo la consuetudine della festa. Ma, trascorsi i giorni, mentre riprendevano la via del ritorno, il fanciullo Gesù rimase a Gerusalemme, senza che i genitori se ne accorgessero. Credendo che egli fosse nella comitiva, fecero una giornata di viaggio e poi si misero a cercarlo tra i parenti e i conoscenti; non avendolo trovato, tornarono in cerca di lui a Gerusalemme. Dopo tre giorni lo trovarono nel tempio, seduto in mezzo ai maestri, mentre li ascoltava e li interrogava. E tutti quelli che l'udivano erano pieni di stupore per la sua intelligenza e le sue risposte. Al vederlo restarono stupiti e sua madre gli disse:"Figlio, perché ci hai fatto questo? Ecco, tuo padre ed io, angosciati, ti cercavamo". Ed egli rispose loro: "Perché mi cercavate? Non sapevate che io devo occuparmi delle cose del Padre mio?". Ma essi non compresero ciò che aveva detto loro.
Il Vangelo racconta pochissimo della vita di Gesù prima dei trent'anni. In questi due brani viene posta in evidenza la sua straordinaria intelligenza e sapienza. "Come mai costui conosce le Scritture, senza avere studiato?" Aveva infatti dodici anni e nessuno a quell'età studiava, né aveva accesso ai testi sacri. Si stupivano di questa sua intelligenza perché non conoscevano la sua vera natura, ben nota invece a Maria e Giuseppe. Gesù fin da piccolo, con la collaborazione di Maria e di Giuseppe, ha continuato ad incontrare l'angelo Gabriele e gli extraterrestri di cui era discendente. Essi lo hanno educato e preparato gradualmente alla missione per la quale era predestinato. egli è sicuramente entrato nei dischi volanti e probabilmente è stato anche portato nelle basi qui sulla Terra o negli altri pianeti del nostro sistema dove tutti erano tesi a seguire questo evento. Ha ricevuto la formazione di tutti i bambini della sua comunità di origine, specializzandosi però sulle conoscenze necessarie alla missione prevista per lui sulla Terra. Quando dice: "Perché mi cercavate? Non sapevate che io devo occuparmi delle cose del Padre mio?" egli sembra rispondere in modo brusco e poco rispettoso; in realtà egli afferma una verità che Giuseppe e Maria ben conoscevano: non era loro figlio e aveva una missione da compiere che l'angelo Gabriele aveva loro ben spiegato fin dall'inizio.

Matteo 17, 1-8
Sei giorni dopo, Gesù prese con sé Pietro, Giacomo e Giovanni sul fratello e li condusse su un alto monte. E fu trasfigurato davanti a loro: il suo volto brillò come il sole e le sue vesti divennero candide come la luce. Ed ecco, apparvero loro Mosè ed Elia, che conversavano con lui. Prendendo la parola, Pietro disse a Gesù: "Signore, è bello per noi essere qui! Se vuoi, farò qui tre capanne, una per te, una per Mosè e una per Elia". Egli stava ancora parlando, quando una nube luminosa li coprì con la sua ombra. Ed ecco una voce dalla nube che diceva: "Questi è il Figlio mio, l'amato: in lui ho posto il mio compiacimento. Ascoltatelo". all'udire ciò, i discepoli caddero con la faccia a terra e furono presi da grande timore, ma Gesù si avvicinò, li toccò e disse: "Alzatevi e non temete". Alzando gli occhi non videro nessuno, se non Gesù solo.
Questo brano è l'evidenza che Gesù aveva un posto discreto e protetto in cui incontrava i suoi fratelli cosmici: sopra un monte, così come è avvenuto con Mosè. In questa occasione ha voluto coinvolgere anche gli apostoli a lui più vicini, ma ignari della realtà extraterrestre. Quella grande luce veniva dal disco volante in fase di atterraggio. Quelli che vengono chiamati Mosè ed Elia, erano invece i due extraterrestri che Gesù aveva in programma di incontrare (presumibile che tra questi ci fosse Gabriele). Il disco è in fase di atterraggio, ma è ancora luminoso. Si tratta comunque di un corpo solido e la sua ombra si staglia sugli apostoli. Loro si spaventano e finché sentono voci e i sibili delle "ruote stellari" dei dischi volanti (vedasi "Ho incontrato gli extraterrestri") si gettano a terra con il volto tra le mani per non vedere. Il disco atterra, carica gli extraterrestri e riparte. Ritornato il silenzio gli apostoli, su invito di Gesù, rialzano lo sguardo e vedono che Mosè, Elia e il Signore nella nube non c'erano più. 

Questo degli apostoli è un incontro per loro impossibile da comprendere e difficile da spiegare. Il disco volante non poteva che essere descritto come una nuvola luminosa, ma essendo consistente faceva inevitabilmente ombra. La voce che parla con potenza (come prima accennato, gli amplificatori fanno parte di una tecnologia che noi conosciamo, ma che per loro è inconcepibile) non poteva essere degli "angeli", ma del "Signore" che governava e muoveva la nuvola luminosa. Gesù e i suoi fratelli cosmici, non hanno fatto nulla per spiegare la vera natura di questi eventi. Era previsto che tutto fosse inteso come un fatto religioso, perché nel futuro doveva essere la religione il "vettore" del messaggio di salvezza che Gesù era incaricato di portare. 

Atti degli apostoli 1, 9-11
Detto questo, mentre lo guardavano, fu elevato in alto e una nube lo sottrasse ai loro occhi. Essi stavano fissando il cielo mentre egli se ne andava, quand'ecco due uomini in bianche vesti si presentarono a loro e dissero: "Uomini di Galilea, perché state a guardare il cielo? Questo Gesù, che di mezzo a voi è stato assunto in cielo, verrà allo stesso modo in cui l'avete visto andare in cielo".
Anche l'assunzione in cielo di Gesù è un evidente intervento extraterrestre. La descrizione è resa con immagini di tipo soprannaturale... In realtà Gesù è entrato semplicemente in un disco volante che poi si è alzato in volo. Mentre gli apostoli guardavano il disco che si allontanava, due extraterrestri - che poi a loro volta sarebbero partiti da un altro punto con un secondo disco - hanno spiegato ai presenti il destino futuro di Gesù Cristo. In chi crede nella realtà ufologica, questa spiegazione dell'assunzione di Gesù è perfettamente spiegabie verosimile. Gesù, membro di una super-civiltà onnicreativa, completata la sua missione, rientra nella sua comunità di origine dislocata sulle basi di appoggio del nostro sistema solare. Come spiegato anche da Denaerde, quando anche la nostra umanità avrà messo in pratica tutti i principi cristiani e diventerà una super-civiltà, questi fratelli extraterrestri, che in Gesù si è identificata e presentata al mondo, non hanno più motivo di lasciarci isolati e atterreranno in massa sul nostro pianeta: "Questo Gesù che di mezzo a voi è stato assunto in cielo, verrà allo stesso modo in cui l'avete visto andare in cielo". Il nostro pianeta diventerà un porto cosmico dove tutti potranno arrivare e dove anche noi potremmo iniziare a partire per visitare e collaborare allo sviluppo della vita nel cosmo.

L'assunzione di Maria

L'Assunzione di Maria in cielo è un dogma cattolico nel quale viene affermato che Maria, terminato il corso della vita terrena, fu trasferita in Paradiso, sia con l'anima che col corpo, cioè fu assunta, accolta in cielo. Questo dogma non è riconosciuto dalle altre fedi cristiane perché non fa riferimento ai Vangeli ufficiali, ma solo a documenti e leggende di origine apocrifa. 

Il "Transito della Beata Maria Vergine" è attribuito da alcuni studiosi a Giuseppe d'Arimatea.

Qui si narra che la Madonna aveva chiesto al Figlio di avvertirla della morte tre giorni prima. La promessa fu mantenuta: il secondo anno dopo l'Ascensione di Gesù, Maria stava pregando quando le apparve l'angelo del Signore. Teneva un ramo di palma e le disse: "Fra tre giorni sarà la tua assunzione. La Madonna convocò al capezzale Giuseppe d'Arimatea e altri discepoli di Gesù e annunciò loro la sua "morte al mondo".
"Venuta la domenica, all'ora terza, come lo Spirito Santo discese sopra gli apostoli in una nube, discese pure Cristo con una moltitudine di Angeli e accolse l'anima della sua diletta madre. E fu tanto lo splendore di luce e il soave profumo mentre gli angeli cantavano il Cantico dei Cantici al punto in cui il Signore dice: "Come un giglio tra le spine, tale è la mia amata fra le fanciulle" - che tutti quelli che erano là presenti caddero sulle loro facce come caddero gli apostoli quando Cristo si trasfigurò alla loro presenza sul monte Tabor e per lungo tempo nessuno fu in grado di rialzarsi. Poi la luce si allontanò e insieme con essa fu assunta in cielo l'anima della Beata Vergine Maria in un coro di salmi, inni e cantici dei cantici. E mentre la nube si elevava, tutta la terra tremò e in un solo istante tutti i Gerosolimitani videro chiaramente la morte della santa Maria".
Questo racconto, nella visione ufologica, è perfettamente inquadrabile e coerente con l'assunzione in cielo di Gesù. Per tale motivo lo riportiamo come un evento probabile che dà valore e supporto al dogma cattolico. In effetti l'importante ruolo avuto da Maria nel progetto cristiano, la sua totale accettazione e i continui contatti con questi "angeli" danno motivo di pensare che effettivamente Maria possa anch'essa essere stata portata sulla base extraterrestre in cui è stato portato Gesù. La chiave di lettura extraterrestre ci fa anche propendere che, se questo fatto è realmente avvenuto, Maria non sia stata assunta dopo morta (ciò avrebbe un senso molto discutibile alla luce di una super-civiltà), ma quando era ancora in vita e che la morte, così come descritta, vada intesa come una morte al mondo e quindi una partenza fisica. Questa "partenza" potrebbe avere molteplici significati, ma ci piace pensare che essa sia un riconoscimento e una umana gratificazione che gli extraterrestri hanno voluto dare a questa donna così centrale e importante nel loro progetto. In fondo, anche se terrestre, la parte avuta la rendeva degna e pronta a diventare anch'essa extraterrestre.

Atti degli apostoli 26, 12-15
In tali circostanze, mentre stavo andando a Damasco con il potere e l'autorizzazione dei capi dei sacerdoti, verso mezzogiorno vidi sulla strada, oh re, una luce dal cielo, più splendente del sole, che avvolse me e i miei compagni di viaggio. Tutti cademmo a terra e io udii una voce che mi diceva in lingua ebraica: "Saulo, Saulo, perché mi perseguiti? E' duro per te rivoltarti contro il pungolo". E io dissi: "Chi sei, oh Signore?". E il Signore rispose: " Io sono Gesù, che tu perseguiti".
Dopo che Gesù aveva chiuso la sua missione e lasciato definitivamente la Terra, gli extraterrestri hanno continuato la loro opera agendo nei confronti degli apostoli e in questo caso di Saulo, scelto per dare eco e diffusione al messaggio cristiano. Quella "luce dal cielo, più splendente del sole, che avvolse me e i miei compagni di viaggio", ovviamente non era altro che uno dei soliti dischi volanti. E' impossibile sapere se quella fosse veramente la voce di Gesù. Tale dettaglio comunque non è importante perché Gesù non è più un uomo preciso, ma un'entità che rappresenta un numero imprecisato di super-civiltà coinvolte nell'accompagnamento di questa nostra umanità all'integrazione cosmica o "Regno di Dio in Terra", come scritto sul Vangelo.


La spiegazione teologica della Bibbia in molti punti esige degli atti di fede veramente grandi. Nel caso dell'assunzione di Gesù, ad esempio, immaginare che un corpo fisico che mangia, beve e che può mostrare e far toccare le piaghe della croce, salga in cielo a bordo di una nuvola di vapore acqueo, è veramente astruso; dove, poi, potrà sostare per continuare a vivere, respirare e mangiare? Per quanto tempo ancora la nostra civiltà terrestre che ha creato e utilizza i computer, i satellitari, Google... che invia basi e satelliti nello spazio... potrà ancora interpretare la storia cristiana secondo schemi teologici basati esclusivamente sulla fede? Certo, oggi, malgrado le inconfutabili prove sull'esistenza degli UFO, comporta un atto di fede anche credere che gli extraterrestri esistano, ma se esistono veramente tutta la storia cristiana diventa un semplice fatto di cronaca. Se consideriamo, purtroppo, il marasma che agita il mondo ufologico, con le migliaia di casi frutto di fantasia, mitomania e malafede, la chiave ufologica manca completamente di punti fermi, cosa che invece la teologia in qualche modo possiede.


A nostro avviso, però, il libro di Denaerde e questo nostro trattato, che si è basato sul setacciare e studiare centinaia di testimonianze e documentazioni sul fenomeno ufologico, può invece consentire una lettura credibile della Bibbia e soprattutto non in contrasto, sui concetti di fondo, con la teologia.

Tutto il messaggio di salvezza di Gesù coincide perfettamente nella sostanza con i concetti espressi da Denaerde e quelli da noi successivamente sostenuti.

La presenza extraterrestre nella storia e quel rapporto diretto con le persone e le società del tempo, inducono a chiederci: perché oggi gli extraterrestri non si rapportano con noi allo stesso modo? Perché gli avvistamenti oggi sono così ambigui e gli incontri così opinabili?

Cli Iargani, quando Stefan chiede loro spiegazioni tecniche sull'irradiatore immateriale, rispondono di non poter dare alcuna informazione di contenuto tecnico-scientifico. Ogni rapporto in questo ambito contribuirebbe ad aumentare la forbice tra i ricchi ed i poveri, tra le nazioni sviluppate e quelle sottosviluppate. Forbice che, a loro dire, è la causa principale dei più pericolosi mali del mondo su questa o qualsiasi altra tecnologia.

Oggi, a differenza di quello che poteva avvenire in passato, una presenza ufficiale degli alieni, non verrebbe più scambiata per una misteriosa presenza divina, ma per quello che è realmente, cioè una presenza di società umane extraterrestri molto evolute. Siamo talmente progrediti sul piano scientifico e tecnologico e così primitivi sul piano etico che, da una relazione con una società extraterrestre, l'unico aspetto che saremmo in grado di cogliere, o meglio ancora, di carpire, sarebbe quello tecnologico, con i danni e i pericoli che gli Iargani hanno indicato.

In passato, vista la scarsa evoluzione in campo scientifico, gli extraterrestri, non correndo questo rischio, potevano quindi muoversi più apertamente. Ma perché hanno accettato di essere scambiati per dèi o angeli e non si sono invece presentati come extraterrestri?

Le popolazioni del tempo non avevano conoscenze scientifiche atte a comprendere la natura tecnologica ed etica alla base delle "società extraterrestri". Non avevano cognizioni sulla natura della Terra, allora ritenuta piatta e tanto meno sulla reale natura dei pianeti e dell'universo in genere. Le stelle e i pianeti erano sovente indicati come sede degli dèi e tutta la mitologia che afferisce ai più conosciuti "dèi", come il dio Giove, la dea Venere, il dio Marte e molti altri, ne rappresenta l'evidenza.


CONCLUSIONI

Chi è arrivato a questa ultima pagina e lo ha fatto con una lettura attenta, difficilmente è rimasto indifferente.
Ci sono più categorie di persone e ognuna avrà un preciso atteggiamento in merito agli argomenti proposti.

C'è chi, scorrendo i vari capitoli, ha cercato le possibili risposte per dimostrare che quanto scritto è solo frutto di fantasia e di interpretazioni forzate.

C'è chi è rimasto turbato, ma non si sente di prendere una posizione sull'attendibilità o meno di quanto letto.

C'è chi si riconosce sostanzialmente nei contenuti proposti,
ma sente il bisogno di riflettere ed approfondire.

C'è chi, infine, ha già una visione del fenomeno UFO e,
in merito alle proposte fatte, ha idee e conclusioni diverse.

Ciò che vi abbiamo presentato, rappresenta una minima parte degli studi e delle esperienze accumulati in oltre quarant'anni di attività. Ciononostante non siamo in grado di garantire che ogni aspetto del trattato risponda a verità, ma abbiamo fatto il possibile per selezionare fatti e argomenti che garantissero il massimo livello di attendibilità e che, soprattutto, rispondessero a una "visione" che noi riteniamo assolutamente logica e quindi degna di credibilità.

Siamo sicuri che quanto proposto abbia spazi di miglioramento con aggiunte, correzioni e approfondimenti che diano ulteriore sostanza e credibilità alla "visione" proposta. Per raggiungere tale obiettivo abbiamo bisogno di tutti voi. Non è importante se appartenete all'una o all'altra delle categorie sopra descritte, purché alla base ci sia la buona fede e la serietà.

Sul nostro sito esiste un link "Contatti" che vi consentirà di contribuire con commenti, interrogativi, critiche e suggerimenti. Il trattato è un documento "vivo". 
Esso è nato in revisione "1", ma sarà aggiornato nel tempo grazie ai contributi di tutti. Il nostro obiettivo, che si fonda sul "disinteresse" - valore centrale nel primo capitolo - è quello di promuovere questa "visione", dando al trattato la massima diffusione. Ognuno lo può fare proponendo il trattato, disponibile in forma gratuita sul sito www.iarga.it o www.iarga.org 
ad amici e conoscenti o con altre modalità che la vostra creatività saprà individuare. Quello che vi chiediamo è di farlo con disinteresse ed onestà rispetto agli obiettivi che noi ci siamo dati.

Staff Iarga

Cari amici,

termina qui il nostro excursus, iniziato grazie agli approfondimenti 
che questo trattato ha presentato e che potranno ulteriormente essere da voi approfonditi con la lettura del libro di Stefan Denaerde "Ho incontrato gli extraterrestri" per le edizioni Mediterranee (Roma) in lingua italiana.
Spero che questo contributo alla comprensione della storia dell'universo e delle nostre vere origini, al di là di quanto propinato dai libri scolastici ed universitari di storia (vi parla un ex addetto ai lavori!) sulla storia dell'umanità abbia potuto mettere finalmente in crisi le vostre convinzioni, per lo più errate, a causa dell'omertà e della silente complicità di tutte le istituzioni scientifiche e culturali 
che a livello globale tengono l'umanità ancora in uno stato di voluta ignoranza e inconsapevolezza. 

Troppe, infatti, le implicazioni evolutive, 
troppi gli interessi di chi detiene il potere sulle coscienze, 
sui corpi e sulle anime, come probabilmente 
scriverebbe il sociologo americano Noam Chomski, 
piuttosto che la storiografia francese a cavallo tra le due guerre mondiali,
quando si occupava di unire la conoscenza storica
a quella sociale, politica e religiosa, e persino geografica,
considerando la storia di un popolo come il frutto di mille sfaccettature e variabili...

Occorre fare un ulteriore salto nella comprensione del mondo e dell'universo,
che non si fermi più ad una miope interpretazione sull'immanente visione dei fenomeni 
visibili ad esclusione preconcetta di ogni altro aspetto dell'esistente,
anche se questo, con le classiche categorie della speculazione pseudo-scientifica o pseudo-storica, appare non definibile, né comprovabile ai nostri occhi.
Pensate semplicemente a quanti fenomeni naturali non sono stati a lungo "visti" (e a quanti ancora non vediamo) semplicemente perché le categorie del cervello  
fino ad un certo punto della sua evoluzione individuale e collettiva non avrebbe nemmeno potuto prendere in considerazione
taluni fatti, determinate realtà; semplicemente esso non poteva "processare" né "registrare" fatti e accadimenti che erano al di là della sua stessa comprensione. Se una cosa non la si vede infatti, si presume per lo più che non esista...
Basti pensare soltanto all'energia elettromagnetica e alle onde radio,
che sono sempre esistite, ma che mai prima di Tesla (non di Guglielmo Marconi, come ci hanno sempre voluto far credere) nessuno aveva "visto" .

Pensate soltanto a quanto forti possono essere i convincimenti indotti dalla "cultura ufficiale" sul fenomeno dell'esistenza degli "alieni": poiché l'universo intero afferma che gli alieni non esistono, non ci sono, non sono qui, qualsiasi cosa voi vediate non c'è, non esiste, non è qui. 
In realtà, come afferma Corrado Malanga*, le cose non stanno così; esistono le prove scientifiche della loro esistenza e di come fanno a raggiungere la Terra. 
Ci sono i raggi X, ci sono le particelle solari qui, proprio attorno a voi che state leggendo queste righe e a me che le sto scrivendo; non si vedono, ma ci sono! 
Questi fenomeni vengono misurati da degli strumenti; ci sono però degli strumenti che non sono in grado di misurarne l'esistenza, ma comunque i fenomeni esistono ugualmente! 
Sempre Corrado Malanga afferma in proposito quanto sia inutile dire che il fenomeno, qualsiasi fenomeno - a detta di quella che lui stesso definisce pseudo-scienza - non esiste se non è ripetibile nel tempo, se non è misurabile, perché questo vorrebbe dire che la creazione dell'universo non esisterebbe! La creazione dell'Universo è infatti un unico evento, non è ripetibile, dunque noi non esistiamo?! 

Prendete per esempio la fisica di Bhom: cosa dice la fisica di Bhom?

Bhom dice che non esiste lo spazio, non esiste il tempo e non esiste l'energia! L'universo è in realtà "non-locale". Cosa vuol dire? Vuol dire che non c'è "un qui e un lì"; in realtà c'è l'universo che è in un unico spazio-tempo, in un unico puntino piccolo piccolo, dove non ci sono distanze da percorrere e dove non ci sono tempi che passano. Tutto accade in un unico semplice istante. Bhom dice qualcos'altro: dice che l'universo così strutturato, ha le caratteristiche fisiche di un universo "olografico", un ologramma; un universo di natura virtuale, dove noi spettatori stiamo guardando in uno schermo uno spettacolo, un film di cui noi stessi inconsapevolmente siamo registi: registi e spettatori contemporaneamente! A dire questo e a dimostrarlo con formule matematiche rigorosissime, non solo è Bhom ma altri fisici, oggi come oggi.
Naturalmente queste considerazioni propriamente scientifiche che si avvalorano di prove ormai inconfutabili, non vengono propugnate, non vengono diffuse, né tanto meno insegnate a scuola o nelle università. Ci si limita alla teoria della relatività di Einstein, alla quale si fa spiegare tutto. Perché rimettere in discussione tutto se già abbiamo una teoria principale ormai assodata quale quella di Einstein?! Questa spiegazione a dir poco folle la si può reperire in uno dei siti internet italiani, quello dell'osservatorio di Arcetri, dove un fisico del C.I.C.A.P.** afferma l'inutilità dell'utilizzo della fisica di Bhom, se già tutto spiega la fisica quantistica normale, ignorando che la fisica quantistica normale non spiega un sacco di cose che invece la fisica di Bhom spiega...

L'insegnamento che possiamo dedurre da questo nostro discorrere alla fine del trattato qui riportato anche se non nella sua interezza, cogliendone comunque i passi principali, o perlomeno quelli che ho sentito più significativi e dirompenti, è quello di non smettere mai di essere vigili, di essere curiosi della verità, di essere  appassionati e critici di fronte a tutto l'esistente, anche e soprattutto di fronte a ciò davanti a cui non ci sentiamo per nulla a nostro agio, poiché lì e soprattutto lì si nascondono tesori inesplorati; la stessa sete di conoscenza che spinse gli argonauti a solcare con il loro "legno" il mare, stupefacendo con il loro passaggio lo stesso Poseidone, quella che spinse Ulisse a lanciarsi verso l'ignoto, non accontentandosi di far ritorno subito a casa,
quella stessa bramosia che spinse l'uomo occidentale a solcare il mare oceano all'inizio del XV secolo d. C., continui a spingere ognuno di noi, come nuovi pionieri della verità
a solcare i mari della nostra inconsapevolezza, per divenire uomini nuovi e consapevoli, per condurre l'umanità attraverso il nostro sforzo e il nostro impegno, a livelli più elevati di coscienza; solo così sarà possibile porre le basi per una umanità che si prepari ad essere cosmica, in contatto con i fratelli delle infinite Galassie, dai quali potremmo trarre nuove conoscenze, ma solo dopo aver scoperto il tesoro più grande: ricontattare il nostro cuore per non infliggere più a noi stessi e agli altri le immani distruzioni interiori che poi si manifestano di fuori, con le guerre, con gli spargimenti di sangue innocente, con l'ingiustizia di un mondo che pensa di sopravvivere a se stesso provocando morte e distruzione a danno dei più deboli e della Terra, nostra Madre e nutrice.
Che la pace sia con tutti voi.

Dinaweh







*Corrado Malanga, ricercatore dell dipartimento di Chimica dell'Università di Pisa, specializzato in chimica organica, si è sempre interessato di problemi che riguardano gli UFO, collaborando vari anni con centri italiani che si occupano del fenomeno ufologico. 

**C.I.C.A.P. Il CICAP (inizialmente Comitato Italiano per il Controllo delle Affermazioni sul Paranormale, cambiato dal 24 settembre 2013 in Comitato Italiano per il Controllo delle Affermazioni sulle Pseudoscienze). E' in realtà il megafono "rotto" della vera pseudo-scienza ufficiale che si arroga il diritto di far credere agli imbelli fruitori del sistema giornalistico-televisivo, i divoratori dei serial-killer, dei telegiornali, dei talk-show politici e "scientifici" (vedi Piero e Alberto Angela), delle varie serie da telefilm americani che inondano gli schermi al plasma e quello che rimane dei vecchi tubi catodici, per intenderci, di cosa sia o cosa non sia scientifico. I loro parametri sono i più aberranti e i più complici del sistema economico-politico esistente e tutto sostengono fuorché l'obiettiva  e la disinteressata  valutazione dei fenomeni dei quali essi dovrebbero esserne i garanti. Si vedano le cattedratiche affermazioni sulla falsità del fenomeno UFO, sulla veridicità costantemente derisa di tutte le asserzioni del mondo paranormale ed esoterico, nonché sull'insistente premura con cui vogliono nascondere misfatti come le scie chimiche, H.A.A.R.P. e i sistemi d'arma scalare ed elettromagnetica ad esse collegate, ormai ampiamente usate sul pianeta per interferire con le onde cerebrali degli individui, provocarne disturbi neuro-emozionali, il controllo mentale, la modificazione del DNA, per modificare il clima, provocare terremoti e inondazioni, piuttosto che siccità e fame. Generalmente, messi alle strette da seri ricercatori indipendenti e da una certa opinione pubblica ormai consapevole, il suddetto organismo liquida ogni addebito, denunciando i fautori del "risveglio collettivo" come "complottisti" in riferimento ad una fantomatica quanto inesistente "teoria del complotto", dimenticando che "complottisti" sono coloro i quali organizzano ogni tipo di complotto a danno dell'umanità (dalle irrorazioni chimiche, all'allestimento del MUOS in Sicilia, agli OGM, alle finte azioni terroristiche, come l'abbattimento delle Twin Towers di New York) e non coloro che questi complotti li denunciano!  

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