mercoledì 28 maggio 2014

Civiltà extraterrestre: a confronto con una super-civiltà (parte settima)




A confronto

con una super-civiltà

Capitolo 1



(parte settima)



La super-civiltà e l'integrazione cosmica

La mattina successiva Stefan arriva di nuovo a bordo con cibi e bevande, pronto a fare una nuova giornata. Gli otto Iargani, seduti sulle loro sedie regolabili e con l'indifferenza altera di chi si sente padrone della situazione, chiedono se a bordo va tutto bene. Stare segregati a bordo un secondo giorno, non è proprio l'idea che a Miriam e i bambini hanno dii una vacanza, ma nessuno potrebbe trattenerlo dal concludere questo colloquio.
Lo rassicurano sul fatto che questa notte loro hanno programmato la partenza e che quindi anche lui avrebbe potuto riprendere la sua vita.
Iniziano ricordando che l'argomento della giornata è approfondire il concetto di super-civiltà; un argomento difficile per il membro di una società ancora completamente instabile.

Come già affermato all'inizio, una super-civiltà può essere realizzata solo se radicata sui valori di efficienza, giustizia e libertà.
L'efficienza crea un benessere e una sicurezza di esistenza illimitati. La giustizia elimina non soltanto le discriminazioni, ma anche le differenze di livello fra tutti gli uomini e quindi ogni criminalità. La libertà dà spazio alla creatività immateriale, alle grandi migrazioni e alla fusione delle razze.
 Il livello mentale aumenta fino al punto che la distribuzione del benessere non viene più controllata. La responsabilità individuale sostituisce ogni sistema di amministrazione salariale e tutti i beni sono a libera disposizione di tutti. Lo scopo ultimo dell'economia universale è allora raggiunto e l'uomo è libero da influenze materiali. 
L'uomo diviene cosmopolita e amico di tutti. Impara a pensare e a sperimentare attraverso la struttura di gruppo. Con la fine dell'individualismo il pensiero è orientato a rendere felici tutti gli uomini.
Uno dei principi universali che gli Iargani hanno più volte sottolineato è che "l'uomo può essere felice solo se vive fra uomini felici."
Rafforzano poi il concetto dicendo: 

"La buona salute fisica è una condizione essenziale. Si perfeziona quindi la selezione di riproduzione garantendo la qualità fisica, ma anche estetica. Quest'ultima deriva dall'aspirazione al bello artistico, estremamente sviluppato in una civiltà elevata. Infine si arriva alla super-civiltà fatta di uomini intelligentissimi e razionalmente sviluppati,, che possono essere felici perché parte di un gruppo ampio, che ha gli stessi suoi ideali. Ha una struttura fisica leggiadra, armoniosa e possente, ed una salute ottima. Il suo interesse è volto esclusivamente all'amore, alla conoscenza, alla bellezza e alla felicità degli altri. Egli considera il pensare a se stessi un'azione asociale. Il desiderio di felicità individuale è trasferito sui propri simili: 'io penso alla felicità degli altri e gli altri pensano alla mia'. "
Stefan si dimostra un po' scettico riguardo al fatto che questo "super-amore" sia possibile sulla Terra, ma loro rispondono che invece è possibile e che tutte le super-civiltà hanno seguito il nostro percorso.

Nella super-civiltà terrestre, essi dicono, gli uomini avranno un corpo armonioso e forte e saranno più alti di Stefan. Il loro corpo sarà il risultato di una secolare selezione di riproduzione, stimolata da un intenso esercizio sportivo. Gli Iargani sottolineano che loro sono più bassi di noi a causa della forte gravità del loro pianeta, ma che sono ben più alti dei loro antenati.

Loro fanno molto sport, ma escludono l'aspetto competitivo tipico di noi terrestri. Il superuomo esercita lo sport come svago, ma soprattutto come disciplina per mantenere il suo corpo in buone condizioni fisiche e avere la possibilità di essere felice. 
Tornando al cammino che attende noi terrestri, oltre all'evoluzione spirituale e fisica, dobbiamo pensare all'evoluzione di tipo scientifico e tecnico. Per noi è inconcepibile quale livello di sviluppo una razza assoluta può e deve raggiungere prima di essere veramente stabile. Prima di tutto, dobbiamo arrivare a un controllo completo del pianeta, a partire dalle condizioni climatiche e del tempo, fino alle tensioni della crosta terrestre e quindi ai terremoti e agli spostamenti geofisici. Le scienze naturali e la tecnica devono pervenire, quindi, a un livello tale che l'uomo possa controllare l'intera natura ed anche il cosmo. Con la scoperta della ruota solare, che può sviluppare forze cosmiche senza reazione, divengono accessibili i viaggi spaziali interstellari con lunghi periodi di viaggio.

Gli otto Iargani continuano con una serie di approfondimenti sul tema dell'integrazione cosmica di una razza super-civile. Se pur con tanti dubbi e difficoltà, abbiamo affrontato le argomentazioni sulla super-civiltà, ma quelle sull'integrazione cosmica ci paiono alquanto difficili, probabilmente anche perché la relazione fatta da Stefan è condizionata dalla difficoltà oggettiva degli argomenti e dai suoi filtri interpretativi. Evitiamo quindi di riportare questa parte e riprendiamo dal punto in cui Stefan sottolinea di aver avuto l'impressione che, nel descrivere gli uomini onnicreativi, loro abbiano tracciato un parallelo con la figura di Cristo.

Gesù Cristo il primo uomo onnicreativo

"Certo, Cristo è stato il primo uomo onnicreativo. Tutte le razze intelligenti conoscono un Cristo, cioè un membro della razza che diviene un simbolo dell'onnicreatività. C'è però tutta una storia precedente. Tutte le razze super-civili esplorano lo spazio e osservano i pianeti su cui si sviluppa la vita. Sono razze non discriminanti, che rispettano le leggi naturali e cioè rispettano la vita intelligente, ma sono spinti a migliorare la qualità della razza mediante la selezione riproduttiva. Vi sono razze assolute che sono molto simili a voi, e ci vien fatto di pensare che anche la specie umana potrebbe essere migliorata da incroci planetari. Il fastidio di questi incroci è che quando li si attua, si devono eliminare le degenerazioni che possono insorgere e che corromperebbero il tipo scelto. Non devi considerare la selezione razziale interplanetaria come un aspetto deteriore del processo della creazione. Anche noi consideriamo nostro dovere procreare su ogni pianeta che offra delle possibilità adatte allo scopo. Che cos'è che spinge esseri super-civili a quest'azione? E' il loro amore per la forza creatrice e il loro altruismo. In altre parole, l'onnicreatività stessa regola il processo della creazione, con un innesto intelligente che si autocontrolla. Tali navigatori spaziali fanno ancora di più; introducono l'amore per il prossimo e l'aspirazione al disinteresse fra le razze primitive intelligenti allo scopo di creare una esisfera embrionale. Perché? Per il loro amore per l'onnicreatività, vogliono creare un numero sempre maggiore di razze intelligenti che abbiano la possibilità di integrazione cosmica. E come si fa? Creando mediante la capacità di ricezione, per cui diviene possibile una ricezione diretta delle modulazioni del campo portante. o, per parlare in termini radio: appena il circuito ricevente risuona, passa un segnale. Cristo fu chiamato dal livello creativo dell'esisfera allora dominante. Con ciò decadde il compito creativo della razza super-civile che vi accompagnava. L'umanità era divenuta "suscettibile di vita". Sfortunatamente, l'umanità non ha compreso il significato fondamentale della sua venuta. Fu cioè "the point of no return" e "hands off" per altre razze intelligenti. L'esisfera umana era stata privata della dimensione del tempo per il fatto che l'onnicreatività si manifestò nella sua razza. Esisterà sempre. Non esiste via di ritorno. L'umanità deve procedere e vi sono solo due possibilità, riuscire o fallire, cielo o inferno. Cristo ha liberato l'esistenza umana dai suoi vincoli materiale le ha dato una nuova dimensione creativa. Devi capire quindi che la Sua personalità ed i suoi Insegnamenti sono rimasti su questa Terra come proiezione dell'onnicreatività e sono divenuti parte dell'esisfera, cioè un aspetto della personalità degli uomini vivi. Ma non il Suo corpo e la Sua anima. Se essi fossero stati integrati nell'esisfera allora avreste potuto conseguire l'integrazione cosmica, cosa allora impossibile. Solo quando l'esisfera, raggiunto lo stadio energetico, diviene onnicreativa, Cristo tornerà in corpo e spirito sulla Terra. In termini biblici: "Allora il Figlio dell'uomo tornerà fra gli uomini in potenza e gloria".
In questo discorso degli Iargani, riteniamo molto interessante il punto in cui si afferma che le razze super-civili considerano un dovere procreare e quindi portare la vita su ogni pianeta che offra la possibilità di farlo. Questa affermazione ci porta al testo biblico in cui si dice che i figli di Dio si uniscono alle figlie degli uomini:  

Genesi 6, 1-4 
Quando gli uomini  cominciarono a moltiplicarsi sulla Terra e nacquero loro delle figlie, i figli di Dio videro che le figlie degli uomini erano belle e ne presero per mogli a loro scelta. Allora il Signore disse: "Il mio spirito non resterà sempre nell'uomo, perché egli è carne e la sua vita sarà di centoventi anni". C'erano sula Terra i Giganti a quei tempi - e anche dopo - quando i Figli di Dio si univano alle figlie degli uomini e queste partorivano loro dei figli: sono questi gli eroi dell'antichità, uomini famosi.

Nel quinto capitolo, ci soffermeremo lungamente a spiegare che la Bibbia può essere interpretata in chiave ufologica. Sosterremo con argomenti consistenti che gli extraterrestri hanno da sempre avuto un ruolo attivo sul pianeta Terra a partire da prima che l'uomo lasciasse traccia di sé nella storia. C'è motivo di ritenere che il primo salto evolutivo significativo della specie umana, sia dovuto all'incrocio tra razze super-civili e la specie umana primordiale. Sosterremo che l'umanità che noi conosciamo è di fatto voluta da società extraterrestri. Quest tesi spiega il dilemma sulla teoria evoluzionistica, conosciuto come "anello mancante", ovvero la mancanza di rinvenimenti fossili che completerebbero le linee evolutive dalle specie minori (scimmie) all'uomo.

L'esisfera 

Il concetto di "esisfera" espresso dagli Iargani è molto interessante e consente di dare un'immagine concreta dei processi evolutivi di un pianeta. Partiamo da tutte le varie definizioni che Stefan ha riportato nel suo libro:
1. eco del divino in cui si perpetua ogni atto e pensiero disinteressato;
2. possente sistema centrale di antenne, che amplifica i segnali onnicreativi e li indirizza       su ogni individuo;
3. possente riflettore cui tutte le generazioni precedenti hanno collaborato;
4. facoltà umana di amore cristiano;
5. creatività disinteressata delle generazioni precedenti fino all'attuale compresa;
6. "contenitore" della coscienza collettiva che manifesta la forza spirituale di tutti gli             uomini che dall'inizio dei tempi hanno contribuito alla sua edificazione:
7. "contenitore" della personalità di Cristo e dei suoi insegnamenti;
8. un velo invisibile o atmosfera che aleggia e avvolge un pianeta abitato.

L'esisfera, quindi è quell'atmosfera invisibile di creatività disinteressata che alimenta e si alimenta dei pensieri e delle azioni positive, delle generazioni umane che si susseguono. Ricorda quello che nel cristianesimo viene chiamato "Spirito Santo", anche se nelle enunciazioni ci sono delle differenze. Ma esiste un'altra atmosfera invisibile, quella della creatività materiale connessa alla Terra e alla materia. Entrambe agiscono sull'uomo e dall'uomo traggono la sostanza e il nutrimento per continuare ad esistere. Sono il frumento e la gramigna della parabola del Cristo.

Sta a noi decidere da quale parte di queste due atmosfere inspirare ed espirare per dare il moto alla nostra vita. Una sola cosa dobbiamo sapere, che non ci può essere un futuro per la creatività materiale, perché i suoi velenosi frutti diventeranno così grandi che avveleneranno autodistruggendo il pianeta e la sua umanità. Urge farsi cassa di risonanza per amplificare questi concetti e trasformarli in azioni concrete.
Il primo passo è iniziare seriamente e con decisione a ridurre le discriminazioni, puntando nel lungo termine ad eliminarle completamente. Le discriminazioni primarie sono le ricchezze e le povertà dei singoli e le ricchezze e le povertà dei popoli. Gli stati devono fare al più presto leggi per diminuire i dislivelli di benessere tra i popoli. Queste sono le priorità assolute, poi si dovrà proseguire su tutti gli altri fronti che gli Iargani ci hanno suggerito con la loro testimonianza di vita. 

Gli Iargani hanno ampiamente riferito sull'esisfera, come sede planetaria della creatività immateriale, ma anche  sull'altra realtà analoga e opposta che è sede della creatività materiale. Non hanno però approfondito - Stefan non lo ha chiesto - le motivazioni per cui il Creatore ha dato vita a questa seconda realtà che si fonda sull'egoismo.
Le religioni, le più importanti filosofie sociali e gli Iargani stessi, additano all'egoismo come la fonte di tutti i mali dell'umanità. Vien logico chiedersi quindi: perché il Creatore non ha ideato un mondo senza egoismo, sopraffazione e violenza?
La risposta è semplice: perché il mondo vegetale e animale può sussistere a tempo indeterminato soltanto se esiste la legge della "selezione naturale". Immaginate che i leoni e tutti i carnivori fossero stati creati vegetariani: chi avrebbe tenuto sotto controllo lo sviluppo numerico di tutte le specie viventi? Si moltiplicherebbero al punto che consumerebbero tutte le risorse alimentari esistenti e le specie sarebbero selezionate con la morte per fame. Una morte non certo migliore di quella di una gazzella trafitta dai canini di un leone.
Questo è solo l'aspetto collegato al numero degli animali presenti; c'è però anche l'aspetto collegato all'ereditarietà. E' normale che una specie animale possa generare individui con problemi fisici. La selezione naturale, grazie ai carnivori, riesce a colpire e nutrirsi con più facilità degli animali più deboli, garantendo così che solo quelli più sani e astuti si riproducano. E' una modalità che appare crudele, ma è il male minore e necessario ad evitare che le specie degenerino e periscano tutte. Risultato che determinerebbe una crudeltà molto più grande e soprattutto il fallimento del progetto creativo.

Molte altre sono le considerazioni possibili a supporto dell'ineluttabilità della selezione naturale. L'egoismo è il "motore", l' "anima" della selezione naturale. Non è, infatti, nemmeno immaginabile un leone altruista;... morirebbe di fame in pochi giorni. Non è nemmeno immaginabile una mucca altruista;... si commuoverebbe di fronte a una mucca malata e le lascerebbe il suo fieno. Il risultato sarebbe che l'una muore malata e sazia e l'altra sana e denutrita.
In conclusione il mondo vegetale e animale sono progettati dal Creatore volutamente egoisti. Non è quindi un errore, una disgrazia, un progetto che solo se fatto così può trasformare un pianeta sterile in un pianeta lussureggiante, pronto a dare inizio alla storia umana e quindi a un'umanità che camminerà verso la super-civiltà e l'integrazione cosmica.
Il mondo vegetale trae nutrimento dal mondo minerale e le piante si combattono e si uccidono, rubandosi acqua, sole e aria, selezionandosi per prevalere e crescere. Il mondo micro-animale trae nutrimento dal mondo vegetale e minerale e da se stesso, selezionandosi in una guerra totale per determinare le specie più resistenti. Il mondo macro-animale a sua volta trae nutrimento dal mondo minerale, vegetale e animale selezionandosi in una guerra totale per determinare le specie più resistenti.
L'egoismo, quindi, è il motore di questo processo e non può che essere così.

L'uomo entra in gioco come uno di questi macro-animali. Ma grazie alla sua intelligenza e al fatto di poter accedere alle due sfere della creatività materiale ed immateriale, può trasformare il futuro di un pianeta e portare la specie umana prima alla super-civiltà e poi all'integrazione cosmica. E' compito della specie umana governare questi processi, tenendo l'egoismo, insito nella sua natura animale, sotto il totale controllo della creatività immateriale fondata sull'altruismo o disinteresse.
In quanto creativo l'uomo, a differenza degli altri animali, è in grado, quindi, di creare le condizioni per poter superare la legge della "selezione naturale" e arrivare a forme di selezione governate dalla sua intelligenza, dalle sue conoscenze e tecnologie; non più sulla base della sopraffazione, ma della "responsabilità" e dell' "amore".

Quando gli Iargani parlano della selezione matrimoniale, molti si scandalizzano. Ricordiamo però che essa è volta ad evitare l'accoppiamento di un uomo e una donna che corrono il rischio di mettere al mondo un individuo non sano, ovviamente quando ciò è scientificamente dimostrato. Non si parla quindi di un intervento abortivo, impensabile in una società super-civile, ma di un libero e responsabile gesto preventivo di rinuncia.
La selezione matrimoniale, quindi (oggi non applicabile sulla Terra perché la nostra scienza medica non ha le conoscenze necessarie) non è solo una buona scelta, ma una strada obbligatoria per sostituire la selezione violenta del mondo animale per superare l'attuale fase terrestre che giustamente protegge i deboli e gli ammalati, ma che nel lungo termine sarebbe destinata a portare ad un'inevitabile degrado della specie e della qualità della vita umana.
Ribadiamo che la selezione matrimoniale su Iarga è una scelta responsabile, consapevolmente e liberamente accettata per il bene e il futuro della specie ed è quindi un gesto di responsabilità e amore di altissimo spessore. 






(fine parte settima)









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