mercoledì 2 aprile 2014

Civiltà extraterrestre: a confronto con una super-civiltà (parte quarta)


A confronto
con una super-civiltà

Capitolo 1


(parte quarta)


Il disinteresse o altruismo nelle relazioni personali 
e familiari


Nei filmati che seguono, Stefan osserva una scena in cui un gruppo familiare si alza da tavola dopo aver fatto alcuni gesti che assomigliano ad un cerimoniale o ad una preghiera. Riferendosi a questa scena chiede loro se loro sono religiosi. 

Risposta: il loro concetto di religione è talmente evoluto e diverso da non poter essere più comparato al nostro. Stefan afferma di essere di fede cristiana e loro rispondono che sarebbe bene chiedersi come un qualsiasi individuo delle classi abbienti possa dirsi, in tutta onestà, "cristiano". Gesù Cristo ha condannato in modo inequivocabile e fermo le discriminazioni sociali, perché sono la principale fonte delle ingiustizie e dei mali del mondo.

La Terra dimostra in modo lampante l'esattezza di questa posizione di Cristo. Il caso sociale esiste e se ne intravedono già i pericoli per la nostra umanità. ora, solo le grandi potenze dispongono di armi chimiche e nucleari, ma in futuro potranno venirne in possesso anche piccoli gruppi nazionali. Questa situazione diverrà sempre più pericolosa col passare degli anni. E' estremamente urgente e necessario avviare un processo di eliminazione delle discriminazioni tra uomini e popoli. L'amore cristiano è un presupposto irrinunciabile affinché una umanità arrivi all'integrazione cosmica. Solo l'atteggiamento disinteressato, che produce l'efficienza originale dell'ordinamento naturale, dà ad una razza intelligente la sicurezza di sopravvivenza per arrivare all'integrazione cosmica.




Raggiunto il traguardo del disinteresse, un altro problema, di cui noi non abbiamo la reale percezione, ma che si frappone sulla strada dell'integrazione cosmica, è la selezione di riproduzione. Il mondo animale e le società primitive sono impietosamente selezionati dalle leggi della natura. La conoscenza medica, che è una tappa inevitabile e positiva di una società in evoluzione, quanto più si sviluppa quanto più blocca la selezione naturale. La specie che non sostituisce la selezione naturale con una efficiente selezione di riproduzione, è destinata a perire. 

Non occorrono artifici e violenze: la selezione di riproduzione si fa in base a conoscenze precise dei processi riproduttivi e delle combinazioni genetiche. La scelta del partner, per generare un figlio, esige amore, ma anche compatibilità genetica.

Stefan rimane perplesso di fronte a questa informazione e chiede come possono essere compatibili la libertà., da loro considerata fondamentale, con la selezione di riproduzione, che limita evidentemente la scelta dei compagni.
La risposta è che ci si deve accordare con disinteresse, cioè separando con senso di responsabilità le due esigenze: la scelta del compagno e il desiderio di un figlio.

L'amore nella coppia è un valore irrinunciabile, ma il diritto a una vita normale e sana del proprio figlio è un gesto d'amore ancora più grande.

Stefan chiede se loro ricorrono alla riproduzione artificiale.
Essi rispondono dicendo che l'amore nella coppia è un valore irrinunciabile, ma il diritto a una vita normale e sana del proprio figlio è un gesto d'amore ancora più grande. Alla domanda di Stefan se loro ricorrono alla riproduzione artificiale, rispondono che essa è controproducente nel processo di sviluppo di una specie umana. Il gesto procreativo nasce dall'amore e dall'intesa di coppia. I genitori, quindi, sono quanto di meglio la natura ha previsto per formare la mente dei loro figli, prepararli alla vita e dare loro la consapevolezza del bene e del male. Un compito laborioso e complesso, che è possibile solo partendo dai genitori naturali e dalla varietà del gruppo familiare e sociale. Non è importante, quindi, generare bambini, ma educarli.

La selezione di riproduzione, che privilegia il figlio rispetto alla coppia, si fonda sul disinteresse che è la norma alla base dell'immortalità di una razza intelligente. Per gli Iargani il disinteresse è il valore da cui dipende l'immortalità di una specie umana, ma è anche il presupposto perché un uomo possa essere felice. Ogni essere umano aspira alla felicità e per raggiungerla usa l'intelligenza, ma soprattutto la creatività.
Ci sono due tipi di creatività: quella materiale e quella immateriale.



La creatività materiale aspira a migliorare le proprie condizioni di vita. Poiché la creatività materiale è orientata soprattutto alla conquista del potere e al possesso, essa è la causa di tutte le miserie sul nostro pianeta. Con la creatività materiale l'egoista, raggiunto un obiettivo, va alla ricerca di un altro, ad esempio un reddito maggiore o una posizione più alta e continua a spingersi in avanti perché solo così ottiene soddisfazione. Ma arriva il momento in cui egli, per vecchiaia o malattia, si deve fermare ed allora il suo mondo crolla e consuma il resto della sua vita irrequieto con se stesso e con gli altri.

La creatività immateriale, che si può identificare col nostro amore cristiano è, invece, l'aspirazione al miglioramento delle condizioni di vita degli altri. Essa dà una sensazione di felicità costante. Si esprime in sollecitudine, convivenza, interesse, tolleranza, amicizia, stima, ammirazione; in altre parole, disinteresse o amore altruistico.
Ogni azione disinteressata aumenta il livello della propria dignità e il senso di appagamento. In un uomo disinteressato sono percepibili la personalità e la saggezza che sono valori non soggetti alla sfortuna o all'invecchiamento. Un tale uomo è invulnerabile nel sentimento di dignità, di pace con se stesso e di felicità. Non c'è scampo a queste regole; le leggi naturali selezionano duramente e impietosamente sulla base del disinteresse. Solo una specie umana fondata sul disinteresse, e quindi con una struttura immateriale, può sopravvivere.

Stefan chiede se tutto questo dovrebbe essere valido anche per noi. Egli non riesce ad immaginare il nostro mondo con esseri che si amano l'un l'altro.
La risposta è che questa affermazione contrasta con il suo dichiararsi cristiano perché il cristianesimo si fonda sull'amore. Ma anche le altre religioni presenti sulla Terra si fondano su questo valore come ad esempio il buddismo. Per cercare di chiarire questo valore gli Iargani fanno questo esempio:
"Raffigurati la situazione di un uomo che comperi con i propri mezzi un'automobile, la revisioni completamente con le proprie mani e la dia poi disinteressatamente a un invalido. Un atto di straordinario altruismo. Quest'uomo aumenta la propria dignità rispetto a se stesso e agli altri, ottiene un po' di pace con se stesso ed aumenta la sua saggezza e stabilità di uomo. Anche quando dovesse sembrare che l'invalido, per ragioni materiali, dopo un po', non sia più soddisfatto dell'auto ed aspiri ad un'auto migliore. Un uomo veramente disinteressato non si irrita dell'irriconoscenza altrui, cerca solo la possibilità di essere uomo e i sentimenti di gratitudine non hanno alcuna funzione. Al contrario, li evita. La tendenza alle manifestazioni di gratitudine è cioè egoismo puro, orientato verso il proprio io".

Continuano poi dicendo che solo un uomo capace di amore può mettere al mondo dei figli che saranno veramente liberi e felici. Sottolineano che lui ha potuto vedere come su Iarga gli uomini si amino gli uni e gli altri, al punto che anche l'amore di coppia non si chiude in se stesso, ma si apre agli altri, cosa per noi inconcepibile. Appena i loro figli diventano maggiorenni sono sottoposti ad un test medico e psicologico e vengono ammessi al gruppo dei giovani che hanno ricevuto il diritto al voto e alla libertà sessuale. 
Stefan, quasi scandalizzato, chiede se ciò significa che essi possano andare a letto con chiunque, sotto l'occhio vigile dei genitori.
La loro risposta è chiara e immediata. L'idea che un giovane, che ha dimostrato di aver interiorizzato il valore dell'altruismo, porti a questo risultato, è ingenua. Una relazione uomo-donna, basata unicamente sul sesso, è per loro impensabile. Tutto è orientato, invece, verso la creatività nelle espressioni sentimentali e il rapporto sessuale passa in secondo piano. In molte coppie, e soprattutto negli anziani, esso manca del tutto, senza che ciò rechi danno all'appagamento.

Alla domanda se utilizzano anticoncezionali essi rispondono che la libertà sessuale è possibile solo se l'uomo ha il completo controllo delle malattie e del concepimento.
A questo riguardo descrivono le loro norme matrimoniali.
Ogni persona può utilizzare una scheda perforata che rappresenta le proprie condizioni fisiche, caratteristiche ereditarie e livello mentale. Una coppia può verificare se è idonea al matrimonio sovrapponendo le schede e verificando che la luce non passi attraverso di esse e quindi che nessun foro rimanga scoperto. Questa è una delle prove che sostituiscono  la primitiva selezione naturale e che consente ai due giovani di coabitare e di generare dei figli. 
Il matrimonio si basa sulla promessa di monogamia fino alla nascita del bambino e sulla promessa di educare il figlio in buon accordo e con consapevolezza. Il matrimonio è finalizzato a vincolare i genitori ai loro doveri nei confronti del bambino e rimane valido fino a che il figlio o i figli diventino maggiorenni. Salvo il periodo in cui i bambini sono generati, entrambi sono liberi e possono avere relazioni con persone al di fuori della coppia senza che ciò turbi il loro accordo.
Stefan è sempre più perplesso di fronte a questa visione e apertura della coppia; chiede allora se su Iarga esista o meno una forma di matrimonio puramente monogamico come da noi. La risposta è la seguente:
"No. Perché dovremmo amare solo una persona? La vita non è forse più ricca e più intensa amando tutti gli uomini? In un mondo con piena sicurezza di esistenza e libertà spirituale è egoistico voler avere una persona solo per sé e volerla escludere da altri rapporti sentimentali.
Continuano dicendo che maturità e saggezza richiedono contatti umani molteplici e profondi, perché solo così una persona può svilupparsi e diventare centro radiante di calore spirituale. Anche chi non è sposato deve impegnarsi nel maggior numero di relazioni umane.
Stefan chiede se c'è qualche differenza fra sposati e non sposati.
Gli viene spiegato che l'unica differenza è che chi non è sposato non può avere figli, perché non ha verificato e superato le prove di selezione; essi vivono in gruppi con coppie sposate e con figli. Tali gruppi si formano a seconda dell'età e cambiano regolarmente composizione. Tutti contribuiscono all'educazione dei bambini, assicurando così una formazione migliore. Il confronto con persone sempre diverse, con altre opinioni e abitudini di vita, stimola la creatività nei contatti umani.
Sulla base di questo principio sia le coppie sposate, sia quelle non sposate si spostano periodicamente. Su Iarga non esistono frontiere e nazionalità ed i suoi abitanti sono nomadi che godono ininterrottamente del nuovo e del bello nella natura e negli uomini. Questa libertà rende la vita un avvenimento grandioso, in cui il disinteresse e la creatività sono sempre rinnovati, consentendo all'uomo di crescere in saggezza e umanità.

Questa visione della coppia e del matrimonio spiazza sicuramente tutte le visioni delle innumerevoli culture terrestri; in particolare quella cattolica che si fonda sui valori della fedeltà e dell'indissolubilità. Noi però crediamo che i cattolici non debbano sentirsi minacciati. Questi principi, applicabili e proficui su Iarga, sono assolutamente inapplicabili e controproducenti sulla Terra. L'unico punto in comune tra la cultura matrimoniale terrestre e quella Iargana è che il matrimonio deve garantire l'educazione, la responsabilità e un particolare amore verso i figli. A differenza di quanto avviene su Iarga, però, sulla Terra il lavoro, la salute e il futuro, sono costantemente a rischio e la società non è in grado di tutelare i suoi componenti. Questo compito è delegato esclusivamente alla famiglia, che però deve poter contare solo sulle sue forze e sulla sua unità. Per la durezza di questa condizione, la coppia e in particolare la donna, che è nella posizione più fragile, hanno la necessità di contare su un matrimonio fedele e indissolubile. Solo così, nelle nostre società terrestri, i figli potranno giovarsi della condizione migliore per diventare adulti e affrontare il loro futuro.

[il testo in questo carattere indica ed esprime l'opinione o il commento degli autori del sito www.iarga.it]


Stefan afferma di cominciare a capire quanto Iarga sia incredibilmente grandiosa. Prima si era fissato ciecamente sull'uniformità, ma adesso gli risulta chiaro che le case, le auto e i treni non rivestono alcun interesse per gli Iargani. Il loro interesse è rivolto a ben altre cose. Questo mettere al centro l'interesse dei figli tranquillizza un po' Stefan che sottolinea di incominciare a capire che loro non sono attratti dalle cose materiali quanto dalle relazioni e dagli aspetti spirituali. Le cose materiali hanno raggiunto una tale efficienza che non attirano più il loro interesse. Abbandonano una casa con lo stesso piacere con cui vi entrano. Essi sottolineano che questi continui spostamenti all'inizio hanno favorito la mescolanza delle razze e continuano dicendo che una civiltà è stabile solo quando, dalla mescolanza di tutte le razze, si arriva all'uomo finale, stabile nell'aspetto, nel colore della pelle ed in altre caratteristiche razziali. Su questo tema essi fanno anche la seguente previsione:
"Sarà una razza umana di colore bruno quella che infine creerà la super-civiltà su questo meraviglioso pianeta".

Stefan afferma di non essere razzista, ma di non condividere questa mescolanza di razze. La risposta che riceve è che questa affermazione dimostra l'arroganza discriminante della razza bianca. La legge naturale di una civiltà evoluta tecnologicamente, ma primitiva socialmente, prevede che la razza che discrimina sarà superata. La razza bianca, per il maggiore benessere, si riproduce più lentamente delle altre razze, cosicché queste ultime diverranno di numero sempre maggiore. essa, come tipo biologico, è destinata a scomparire e ciò purtroppo potrà avvenire anche in modo violento perché il continuo aumento e perfezionamento delle armi, trasformerà, una volta o l'altra, l'eccesso numerico in un eccesso militare. Al di là di come questo avverrà, perché ciò dipende dai nostri comportamenti; essi comunque prevedono l'annientamento del vantaggio tecnologico e della cultura della razza bianca.

Stefan ascolta perplesso e di di trovare discutibile che la razza che per la sua intelligenza ha la guida dello sviluppo scientifico e che, quindi, si riproduce più lentamente sia condannata a scomparire, quasi per punizione.
Essi rispondono che è arrogante da parte sua sostenere che la razza bianca sia più intelligente; tale affermazione è infondata poiché la natura umana è identica ovunque, sulla Terra e nell'universo. La possibile differenza in prestazioni intellettuali può avere origine solo dall'ambiente educativo e dall'alimentazione. Chi ritiene che le differenze siano insite nella razza lo fa solo per stupidità e arroganza e contrasta con il "Diritto Cosmico", ovvero con l'insieme delle norme e delle leggi dell'ordinamento naturale.

Stefan chiede se il "Diritto Cosmico" abbia a che fare con la nostra giurisprudenza. La risposta è che esso non si basa su leggi scritte, processi e punizioni, quindi non si tratta più di giurisprudenza. Appena le discriminazioni scompaiono e il lavoro e il benessere saranno equamente distribuiti, anche la criminalità e l'illegalità scompariranno. Potrebbero persistere la violenza o la violazione individuale; esse però hanno poca fortuna in un mondo dove non esistono quelle collettive. Esse sono deviazione patologica, quindi possono essere curate col trattamento medico e la rieducazione.


Il dialogo si interrompe e riprendono a scorrere le scene sullo schermo. Una di queste mette in evidenza il rapporto uomo-donna nel matrimonio, così come concepito su Iarga. La scena si svolge in una camera da letto del cilindro domiciliare. Sedendo su una panca, una donna fa al suo sposo un racconto entusiasta delle sue esperienze.
L'entusiasmo della donna sembra in gran parte causato dall'incontro con uomo delizioso, simpatico e spiritoso, insomma tutto. Il marito reagisce normalmente, l'abbraccia e dice che può capire come altri uomini possano innamorarsi di lei e che è felice per lei. Quindi, gli manifesta la sua gioia di poter dormire nelle sue braccia. ma lei gli fa osservare che è comodo fare la corte alla propria moglie; non si deve fare molta fatica. sarebbe ora di cambiare e pensare a Karoi, per esempio, visto che spera ardentemente che una volta o l'altra lui abbia un po' di tempo per corteggiarla ed è sicura anche che come donna ella abbia molto da dare. L'uomo protesta, dicendo di essere ancora molto innamorato di lei; ma se ella avesse voluto un altro uomo... Lei, però, obietta che in tal modo lui si sta comportando male. a causa sua, si stanno isolando dagli altri e stanno diventando un problema per il loro gruppo. Inoltre, stanno dando un cattivo esempio ai loro figli. Lui, allora, cambia metodo e le suggerisce che forse è il momento di pensare ad un terzo bambino; in fondo, si sono ripromessi di allevarne almeno tre. Ma lei rifiuta. Prima di tutto devono interrompere l'isolamento in cui si trovano, devono fare partecipi altri del loro amore, e dopo ne avrebbero parlato. Lei lo supplica anche di rivolgere la sua attenzione su Karoi, poiché ne ha proprio bisogno. 
La fine di questo atto unico è un abbraccio felice dal quale i nostri produttori cinematografici potrebbero imparare qualcosa.
Alla fine di questa scena, Stefan sempre più interdetto si rivolge agli Iargani chiedendo se questa loro cultura matrimoniale sia basata su considerazioni pratiche, non potendo certo basarsi su valori etici elevati. Cristo, infatti, giudica l'adulterio severamente.
La risposta è che l'etica non è un valore assoluto e quello che Cristo ha detto è riferito alla civiltà terrestre. Se mancano il disinteresse, la giustizia e l'efficienza, la libertà sessuale è illecita.

Questa risposta è illuminante perché fa comprendere che tutta questa esperienza vissuta da Stefan, non ha lo scopo di darci un modello tecnologico e sociale che possa essere seguito alla lettera, ma vuole essere solo uno stimolo a recepire i valori spirituali che stanno alla base e avere l'evidenza di come una società, così diversa dalla nostra, li ha recepiti e incarnati nella vita pratica. Probabilmente, altre società super-civili hanno incarnato questi valori spirituali con modalità e forme ancora diverse.
Crediamo comunque che sia necessaria una riflessione su questa visione per noi a dir poco strana del matrimonio e della vita di coppia su Iarga. La nostra cultura cristiana, condivisa comunque da molte altre culture, si fonda sull'unicità della coppia e l'indissolubilità del matrimonio. Quale interpretazione dare a una visione così diversa come quella descritta dagli Iargani?
Proviamo a mettere insieme alcune delle caratteristiche di questa società, per tentare di spiegare e forse comprendere:
  • La vita su Iarga, grazie alla selezione della specie e alle conoscenze scientifiche e mediche elevatissime, è molto più longeva della nostra e loro definiscono limitante e deviante vivere una vita intera con la stessa persona (50 anni può essere anche bello, ma 100 o 200 forse può diventare veramente deviante); 
  • I nuclei familiari vivono in grandi appartamenti abitati da più coppie, con o senza figli. La diversità delle esperienze è da loro definita ideale per l'educazione e lo sviluppo della socialità nei bambini; 
  • L'amore, inteso come attenzione, premura e dedizione all'altro, non si esprime solo all'interno della famiglia e delle mura domestiche, ma in quanto veramente fratelli, rivolto a tutti indistintamente, Iarga di fatto è come un'unica grande famiglia; 
  •  L'individuo è educato e fortemente orientato agli altri e non a se stesso. La cultura disinteressata che loro predicano e praticano si basa sul concetto: io penso agli altri e gli altri pensano a me;
  • L'efficienza della società iargana ha creato un benessere smisurato, una sicurezza di esistenza illimitata che elimina ogni preoccupazione sul futuro di ogni singolo individuo.


Queste caratteristiche e l'apertura affettiva della società iargana, rendono incompatibile una visione chiusa della famiglia.
Tale visione, però, non può essere estesa alle nostre società, dove l'educazione e il sostegno dei figli richiede uno sforzo molto alto, che grava quasi unicamente sulla famiglia. Essa, pertanto, deve essere solida e un punto di riferimento stabile. E' necessario poi che i genitori non solo si concentrino sui propri figli, ma siano pronti a sostenere anche le loro famiglie e quindi i nipoti. Mancando una struttura sociale efficiente e la garanzia economica, questi genitori devono poi poter contare sul sostegno dei figli quando, diventati vecchi, saranno incapaci di badare a se stessi. Questi semplici dati di fatto esigono quindi che la sinergia familiare e la stabilità affettiva siano garantite. La cultura monogamica, ma anche quella poligamica, che si fondano sulla stabilità e l'indissolubilità, sono la soluzione più efficace per affrontare la durezza della vita nelle nostre società terrestri.
Tutti questi limiti e questi vincoli decadono in una società stabile, super efficiente e con una totale garanzia di vita come su Iarga.

[il testo in questo carattere indica ed esprime l'opinione o il commento degli autori del sito www.iarga.it]

Dopo queste spiegazioni sui rapporti familiari e sociali, gli Iargani dicono a Stefan che è bene sospendere. Loro desiderano cenare e dicono di farlo anche a lui per rivedersi dopo circa tre ore e chiudere la giornata affrontando il tema sull'ideologia cosmica.
Stefan condivide questa esigenza e, dopo aver salutato, risale la scaletta e raggiunge la sua famiglia sulla barca.





(fine parte quarta)


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